AnnaMaria Calore
Tutti i testi pervenuti in redazione, contengono narrazioni recepite con sguardi che possono anche partire da prospettive, angolazioni ed esperienze diversificate, ma che risultano essere capaci di cogliere appieno quel senso di pratica narrativa legata ad una sociologia della narrazione in grado di rendere fecondo, in questo caso, il proprio sguardo, intrecciandolo con sguardi altrui. L’intento è quello di voler arricchire, con nuove originali significanze l’incontro, occasionale o voluto, di sguardi diversificati in un’ottica di agire sociale da condividere con i lettori.
Read MoreAnnaMaria Calore
L’osservazione del cielo credo si stata una delle scoperte più significanti per l’uomo, unitamente alla scoperta del fuoco ed alla consapevolezza della morte. Poiché nel momento in cui i nostri preistorici progenitori hanno alzato, per la prima volta, lo sguardo dal suolo per rivolgerlo al cielo è nato il sentimento di meraviglia e stupore che ha contribuito a rendere la nostra evoluzione diversificata da quella degli altri mammiferi e, indipendentemente dal continente nel quale le diverse culture, mitologie, scienze astronomiche e percezioni astrologiche, si siano poi sviluppate nel tempo, a rendere la nostra specie capace di speculazioni filosofiche.
Read MoreDaniele Armellino - Jessica Tarquini
L’essere umano è immerso nel mondo, nella realtà umana costantemente in relazione e il suo sguardo è inevitabilmente sugli oggetti, sui fatti, sull’Altro. In un’ottica fenomenologica- esistenziale l’Altro è colui che mi costituisce e che io costituisco attraverso lo sguardo. È ciò che emerge nella mia ricerca sull’accoglienza domestica mediante la quale, con la raccolta di 74 storie di vita, analizzo il fenomeno della mobilità e il tentativo di questi esseri umani di inserirsi in un nuovo contesto.
Read MoreMaria Mailat - Vanna Matera
In questo tempo di pandemia, l’umanità ha dovuto nascondere una metà del suo volto. La bocca che parla e gli occhi che guardano si trovano così separati. Quando incontrate qualcuno, vi rivolgete ai suoi occhi, poiché è l’unica parte che continui ad essere offerta. La percezione del volto cambia profondamente: solo gli occhi dicono ancora di un sentire, di un sorriso o di un’onda di tristezza. La voce soffocata e il respiro greve dietro la mascherina ci impediscono di « fare conoscenza » con la persona. L’incontro si concentra negli occhi. Impariamo un alfabeto più sottile, più segreto, un codice dello sguardo. Eppure ci turba, l’interruzione avvenuta tra la parola mascherata e il silenzio « parlante » degli occhi. Siamo più verticali: l’attenzione si sposta verso la parte alta del volto, mentre ciò che sta in basso sembra cancellarsi e svanire. Non resta che un frammento, in aggiunta ad altri pezzi di visioni che rifiutano di farsi raccontare da parole impregnate di « fine del mondo ». (Ri)cominciare. Ad ogni fine (in ogni vicolo cieco), lo sguardo cerca una via d’uscita.
Read MoreMarco Marcato
L’articolo vuole affrontare l’assenza odierna di uno schermo proiettivo, di una zona d’ombra, del negativo. Attraverso una perlustrazione di materiali provenienti dal cinema, dalla letteratura, dalla psicoanalisi e dalla filosofia, si vuole offrire una chiave interpretativa dell’assenza di schermo proiettivo nella società, alla luce di sguardi che si incontrano nello stesso punto, anziché di uno sguardo che non incontra l’altro nello stesso punto dal quale guarda e che, come cita il film Gli amori immaginari, è alla base dell’esperienza d’amore. Data la natura narrativa richiesta per il numero della rivista, si vuole offrire uno scorcio su un’esperienza personale che, tuttavia, ha sicuramente toccato altre persone: le nuove abitazione sono pensate per offrire ampi spazi luminosi alla zona giorno che consentono all’interno di vedere l’esterno e all’esterno di vedere l’interno senza alcun filtro, senza alcuna membrana.
Read MoreMaria Luisa Marolda
Ci eravamo dimenticati cosa volesse dire guardarci davvero. Lo sguardo che si posa su oggetti e cose attirato da caratteristiche che registra e fruisce non è lo stesso che passa tra esseri viventi, soprattutto nel silenzio della parola.
Read MoreSalvatore Picconi
L’articolo tenta di impostare una ricerca sociologica nel quadro epistemologico critico del metodo genealogico. Per approdare a un sapere critico sempre meno vincolato agli apparati disciplinari (e di potere) che tende a fornire una spiegazione della realtà, facendo emergere i rapporti di determinazione, i soggetti e le loro razionalizzazioni, e i modi e le forme in cui è organizzata la realtà. Da qui l’esigenza di analizzare le dinamiche epistemiche in atto, denaturalizzare lo sguardo sui “modi di essere” e di “governo”, e costruire spazi sociali e politici che non siano identitari ma “comuni” a partire dalle “differenze” attraverso a ricerca sociale come “inaugurazione” e una teoria critica come “attualità”.
Read MoreValeria Pecere - Cristina Di Modugno - Guido Memo
LabTs- Laboratorio di cultura politica del terzo settore avvia un percorso di costruzione collettiva di memorie di impegno civico e partecipazione, mediante la raccolta e ricostruzione di storie individuali di attiviste e volontari e chiede aiuto all’ODV Le Stelle in Tasca per promuovere un itinerario che faciliti il racconto e la raccolta delle storie di ognuno dei partecipanti, con il sostegno del Centro Servizi al Volontariato (CSV) di Brindisi Lecce Volontariato nel Salento. Nel suo cammino imperfetto tra ricordi individuali e collettivi, motivazioni e conseguenze, scritture frenetiche e momenti di riflessione, i primi passi per la costruzione di questo archivio sono stati messi. Nel tentativo di rappresentare un’attitudine alla partecipazione ed all’azione collettiva, sono emersi i contesti di mobilitazione e cambiamento, le compagne ed i compagni di viaggio, le origini, i fallimenti, le dimensioni perfettamente calzate e inspiegabilmente superate, le soddisfazioni e le emozioni che ancora fanno brillare gli occhi.
Read MoreNicoletta Raffa - Francesco Toniolo
Il contributo analizza le modalità rappresentative con cui i videogiochi indipendenti italiani, nell’ultimo decennio, stanno diffondendo testimonianze locali e microcomunitarie, soprattutto legate a uno specifico passato, più o meno prossimo. Molti di questi videogiochi si discostano dalle narrazioni più note. L’articolo intende portare alla luce e analizzare queste tendenze in crescita, partendo anche da un confronto con le scelte più o meno consapevoli dei team di sviluppo. L’articolo, dopo una introduzione sintetica sul panorama videoludico italiano e la presentazione della metodologia adottata, presenta e discute le scelte dei vari team, partendo da una serie di interviste semistrutturate ai membri dei suddetti team. L’articolo, infine, si chiude riflettendo su come determinate scelte di game design design, soprattutto legate al punto di vista, siano funzionali o meno per la rappresentazione proposta.
Read MoreBenedetta Turco
L’essere umano è immerso nel mondo, nella realtà umana costantemente in relazione e il suo sguardo è inevitabilmente sugli oggetti, sui fatti, sull’Altro. In un’ottica fenomenologica- esistenziale l’Altro è colui che mi costituisce e che io costituisco attraverso lo sguardo. È ciò che emerge nella mia ricerca sull’accoglienza domestica mediante la quale, con la raccolta di 74 storie di vita, analizzo il fenomeno della mobilità e il tentativo di questi esseri umani di inserirsi in un nuovo contesto.
Read MoreGiulia Zitelli Conti
Il presente contributo propone la trascrizione ragionata di un’intervista ai fotografi Tano D’Amico e Daniele Napolitano, registrata dall’autrice il 26 luglio 2021. Il dialogo è introdotto da alcune considerazioni sulla rappresentazione fotografica dei quartieri popolari romani elaborate a partire dalla bibliografia esistente e dall’analisi di una selezione di fonti fotografiche edite. La riflessione qui ospitata costituisce un punto di partenza per un’indagine sul rapporto tra immagini e metropoli in prospettiva storica, a partire dal secondo dopoguerra.
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