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    LE M@GM@ CONSTITUTIF DE L'IMAGINAIRE SOCIAL CONTEMPORAIN

    Orazio Maria Valastro (sous la direction de)

    M@gm@ vol.6 n.3 Sepembre-Décembre 2008

    • Augusto Debernardi

      Un lungo, sincero ed affettuoso addio, sig. Presidente dell’Associazione dei Sociologi professionali d’Italia.

    • Editorial

      Orazio Maria Valastro

      La figura dell’Etna, sede della redazione di M@gm@, ha sollecitato un’immaginazione straordinaria durante la creazione del progetto editoriale avviato nel 2002, stimolando il coraggio di un’esperienza entusiasmante e appassionata dalla logica del magma del vulcano fonte di una poetica che ha alimentato, grazie alla sua sintassi metaforica, la costituzione di un progetto e di spazi alternativi. Celebriamo in quest’occasione il sesto anniversario della rivista, dedicando un numero ai contributi proposti dagli associati d’analisiqualitativa.com (il progetto dell’Osservatorio dei Processi Comunicativi, l’Associazione culturale scientifica che pubblica la rivista) ed i membri della redazione.

    • LE PARADIGME DE L’ACCÈS LIBRE

      Orazio Maria Valastro

      L’esperienza della rivista M@gm@ rappresenta, nell’ambito delle scienze umane e sociali, la capacità d’immaginare dei progetti editoriali innovativi, sviluppando una concezione ed una pratica dell’editoria elettronica come condizione efficace per una condivisione collettiva del patrimonio scientifico e culturale. L’esperienza di M@gm@ è in questo senso un modesto e virtuale esempio di rinnovazione e restituzione della creatività alle scienze umane e sociali, delineando un’ulteriore sfida che si profila per le scienze e la cultura: mettere in relazione la creatività con la transidisciplinarietà. Il nostro compito è probabilmente quello di verificare se la creatività cui abbiamo fatto appello riesca a sostenere un nuovo paradigma scientifico, un’inedita utopia scientifica.

    • Cecilia Edelstein

      L’eterogeneo contenitore di M@gm@, che accoglie professionisti di vari ambiti delle scienze umane e sociali facilita e rinforza, a mio avviso, una conversazione polifonica e pluralista, circolare e al contempo inestricabile. Insieme, creiamo una rete di identità telematiche e ‘virtuali’ che si intersecano con quelle ‘reali’ in una danza tra diversi contesti, costruiti socialmente, sempre più poliformi, polisemici e magmatici.

    • Marco Pasini

      L’accesso libero al sapere è lo strumento principale per l’attuazione della democrazia del sapere. Per quello che ho potuto intuire fin dalle prime letture e comprendere poi meglio attraverso lo studio, vista la mia attività di traduzione, ho sempre notato la completezza nelle tematiche trattate e la varietà scientifica degli autori degli articoli. Questa caratteristica rappresenta certamente una garanzia di confronto e allo stesso tempo aumenta gli stimoli all’essere propositivo nel misurarsi in nuovi campi di applicazione, è una continua ricerca.

    • DIFFUSION DU PATRIMOINE SCIENTIFIQUE CULTUREL

      Georges Bertin

      Tra destrutturazione e ristrutturazione, ciò che osserviamo è un immaginario sociale che va alla deriva, non potendo più svolgere il suo ruolo che istituisce creatività, esso è messo sotto sorveglianza, represso dal gioco delle norme (questo interviene d’altronde generalmente nei periodi moralizzatori e puritani, di controllo del corpo sociale e si osserverà con interesse la coincidenza delle ingiunzioni d’istituzioni svuotate del loro senso e degli schemi dei regolatori che si sostituiscono alla politica sulla base del ritorno all’ordine morale). Il riconoscimento dell’immaginario nelle sue due componenti, il radicale ed il sociale, è certamente la chiave che permette di superare le rotture di senso indotte dalla modernità tecnocratica.

    • Augusto Debernardi

      Capire cosa producono queste organizzazioni ed istituzioni su se stesse e sulle persone (soggetti) è un po’ ciò che vogliamo fare anche noi per cambiare e realizzare dei momenti (espressioni di energia) meno dominati e meno coartati, meno asserviti, più liberi.

    • Massimo Canevacci

      M@gm@ festeggia la festa dei suoi/nostri primi sei anni. Sembra quasi straordinario che sia trascorso già tanto tempo. E sappiamo bene quanto si siano accelerati i tempi - anzi gli spazi-tempi - tra i flussi della comunicazione digitale. Per affrontare in un modo degno tale evento, ho pensato di svolgere un tipo di scrittura riflessiva in cui la dimensione saggistica si incroci con quella narrativa. I percorsi della mutazione metropolitana a Roma, vista dalla mia casa, mi permettono di assemblare due autori così diversi e che un approccio compositivo adeguato alle culture digitali può e forse deve far dialogare. Gramsci e Keats, appunto…

    • Panagiotis Christias

      Questo doppio aspetto dell’impatto della mondializzazione sulle grammatiche sociali locali, cioè, la mobilitazione delle forme di mantenimento della grammatica esistente e delle forme di rinnovamento di questa grammatica, è ciò che noi chiamiamo comunemente “evoluzione sociale”.

    • COMMUNAUTÉ DE PRATIQUES

      Georges Bertin

      La rivista M@gm@ ha sviluppato, fin dalla pubblicazione del suo primo numero verso la fine del 2002, un approccio originale e transversale rispetto all’osservazione critica dei fenomeni sociali. Si adopera in questo senso privilegiando gli approcci qualitativi che ricorrono alle metodologie dell’osservazione partecipante, dell’intervento istituzionale, dell’interpretazione critica, ermeneutica, riguardo argomenti trattati sempre in tensione, nella pluralità dei loro orientamenti: empowerment, emarginazione, cittadinanza mondiale, internet, sviluppo culturale, intervento sociale. Le forme concrete della socializzazione sono presentate in concreto nei loro contesti sociali e storici, partendo un presupposto rilevante, quello di un’epistemologia rigenerata, contribuendo a lasciare emergere il “magma” costitutivo dell’immaginario sociale contemporaneo nella sua stessa capacità di rinnovamento.

    • Paolo Coluccia

      Come comunicare la scienza? Come capire i risultati della scienza, pur nella loro parzialità? Come permettere l’accesso ai risultati della scienza in un ambito comunicativo basato su criteri d’interattività e d’interoggettività complessa? Il mio punto di partenza nella riflessione è la definizione della complessità del sapere scientifico nel momento storico attuale e la necessità di divulgarne i contenuti in maniera ampia, economica, efficace e trasparente, pur conservando la polisemia epistemologica legata alla medesima complessità scientifica.

    • Mabel Franzone

      Questo è il mio sentimento per la rivista M@gm@: camminare insieme cercando di comprendere. Questa conoscenza non è semplicemente e puramente intellettuale. Ciò significa, come nella ricerca dell’alchimia, un’auto-conoscenza, un cammino soltanto inizialmente da soli, in seguito con gli altri. Questa seconda fase è permessa dalla comunicazione, agevolata dalle pubblicazioni, dalle parole scritte e se è possibile, dalla lingua parlata. C’è bisogno di un luogo dove si possa scoprire e porre domande mai poste. Occorre esprimere le proprie idee con libertà tenendo conto degli altri e del loro punto di vista.

    • Faouzi Bendridi

      Una scienza reclama - per sua stessa logica - un’interazione con la comunità scientifica, delle forme di collaborazione che operano al di là delle appartenenze etniche e culturali. Il progetto editoriale della rivista elettronica M@gm@ si situa in questo contesto, offrendo alla scrittura dei ricercatori e degli intellettuali dell’altra riva, l’opportunità di costruire un “mondo virtuale di scambi” che impegnano il pensiero - e lui soltanto - in un dibattito attorno alla costruzione dell’oggetto scientifico.

    • Fabio Olivieri

      Non è facile rinnovarsi sempre, cercando di continuo nuovi materiali da inserire per la fruibilità di tutti, ma sappiamo bene quanto quest’attività possa ritenersi importante per favorire lo sviluppo di una cultura partecipata che possa contrapporsi alle lobby dei “sapienti” sempre pronti a rivendicare il proprio diritto di autore, senza curarsi di assecondare il risveglio di coscienze assopite. Ciò che possiamo ritenere davvero importante è la necessità di democratizzare gli spazi virtuali per rendere libera la scelta di aderire o meno ad una nuova comunità priva di connotati fisici evidenti, ma ricca di possibilità e di aperture verso nuovi “mondi alternativi”.

    • Marina Brancato

      Collaborare ad una rivista elettronica significa, innanzi tutto, venire a patti con il proprio tempo. Organizzarne gli spazi e i momenti. Una responsabilità. Il mio contribuito è legato alla traduzione. E quindi la responsabilità che mi si affida è restituire il significato. Ma è anche nutrimento intellettuale. Un passo dopo l’altro. Parola per parola. Segno dopo segno. Da concetto a concetto.

    • Barbara Lucini
      identikit di una figura insolita
      M@gm@ per me ha rappresentato tutto questo. Una possibilità di riconoscere ciò che non è inferno e dargli spazio, farlo crescere e farlo durare e riconoscere la grande opportunità che mi è stata offerta. Un’ultima precisazione, nell’invio della prima email sono stata attratta fin dall’inizio dal nome della rivista M@gm@: qualcosa di caldo, ribollente, in continuo fermento, che esprime forza e voglia di creatività e messa in discussione. E’ quindi il mio punto di fuga, il momento personale di piacere nel contribuire a fare qualcosa in cui credo davvero, fermamente.

    • Giorgio Maggi

      L’agente qualitativo in cuor suo si sente un agente segreto al servizio della conoscenza e dell’intervento sociale, agli occhi della gente appare un essere strano e stravagante, per i più una figura insolita e non classificabile che si aggira per le strade, per le piazze, nei supermercati e negli stadi a caccia di dati, informazioni e immagini che possano sedare la sua ansia d’interpretazione dei fenomeni e dell’agire sociale. Se fosse un animale mitologico lo potremmo raffigurare come un mostro trittico formato dal gufo, dal felino e da una scimmia. Il gufo simboleggia la saggezza, la segretezza esoterica e la vigilanza discreta nell’osservare gli eventi, nonché la capacità di mimetizzarsi e di scomparire alla vista altrui. Il felino simboleggia la velocità, l’agilità e la strategia nel movimento di cattura delle informazioni-prede. Infine, la scimmia simboleggia l’impertinenza, la competenza sociale e la sua inclinazione al confronto.

    Collection Cahiers M@GM@


    Volumes publiés

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    M@gm@ ISSN 1721-9809
    Indexed in DOAJ since 2002

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