Il m@gm@ costitutivo dell'immaginario sociale contemporaneo
Orazio Maria Valastro (a cura di)
M@gm@ vol.6 n.3 Settembre-Dicembre 2008
UN SAPERE CONDIVISO ED UNA INTERCULTURALITÀ COSTRUITA
Faouzi Bendridi
sociologoe3@yahoo.fr
Università Badji Mokhtar Annaba
(Algeria); Direttore delle pubblicazioni del Centro Universitario
di Souk Ahras, (Algeria); Insegnante, Dipartimento di Scienze
Umane, Centro Universitario di Souk Ahras (Algeria); Collabora
con il Réseau Euro Méditerranéen de l'Innovation, Francia;
il Gruppo di Recherca 'Violenza e Esclusione nella scuola
algerina', dell'Università di Jijel (Algeria); il Gruppo di
Ricerca 'Scuola e violenza', Laboratorio di Ricerca, Università
d'Annaba (Algeria).
Una
scienza reclama - per sua stessa logica - un’interazione con
la comunità scientifica, delle forme di collaborazione che
operano al di là delle appartenenze etniche e culturali. Il
progetto editoriale della rivista elettronica M@gm@ si situa
in questo contesto, offrendo alla scrittura dei ricercatori
e degli intellettuali dell’altra riva, l’opportunità di costruire
un “mondo virtuale di scambi” che impegnano il pensiero -
e lui soltanto - in un dibattito attorno alla costruzione
dell’oggetto scientifico. “L’idea del dialogo interculturale
trae sostentamento dal riconoscimento della differenza e della
molteplicità del mondo nel quale viviamo. Queste differenze
di opinioni, di punti di vista e di valori esistono tra le
culture e non soltanto in seno alle culture.” (Associazione
internazionale delle Università, Dialogo interculturale)
L’interscambiabilità è una necessità assoluta per la creazione e la diffusione del sapere scientifico. Questo avviene partendo dal postulato che da soli non possiamo fare granché senza l’appoggio dell’altro, quest’altro che si caratterizza come differenza strutturale dell’Io. Questa ambizione - invece - sollecita parecchie problematiche originate dagli schemi di pensiero e dalla storia comune, segnate dall’espansione coloniale e dalle violenze tra civiltà che hanno segnato per decenni le pratiche dell’occidente.
È imperativo cercare - a livello della comunità scientifica - di andare oltre le preoccupazioni ed i malintesi tra pari per lavorare ad un progetto comune che ha come obiettivo l’aiuto reciproco tra le persone per la realizzazione di una “industria scientifica teorica e pragmatica”. La questione è molto importante, lo sappiamo tutti, ma le buone intenzioni possono creare dei miracoli! Uno degli ostacoli maggiori che potrebbe impedire il concretizzarsi di questi obiettivi, è la frattura scientifica tra “Nord e Sud” poiché, chiamati ad uno scambio scientifico, è necessaria un’uguaglianza tra gli uni e gli altri. Tuttavia, questa non si realizza sempre nella realtà.
A mio avviso, al fine di dare un nuovo slancio al lavoro della
rivista, bisogna procedere attraverso un’apertura progressiva
verso l’altro, il ricercatore del sud. Quest’ultimo deve agire,
da parte sua, per uscire dalla chiusura in se stesso. È necessario,
inoltre, pensare tutti insieme a promuovere dei numeri della
rivista consacrati a contributi in lingua araba, poiché la
lingua è un mezzo importante per sostenere questa intesa verso
cui ci prefiggiamo di pervenire.
A livello epistemologico possiamo affermare il bisogno primordiale insito al settore scientifico del sud, rispetto alla creazione di approcci metodologici e teorie proprie ad una realtà sociologica che si differenzia da quella del nord. Questo sforzo è il cantiere che possiamo avviare grazie ad una collaborazione scientifica tra i ricercatori del nord e del sud.
Buon anniversario a M@gm@, nell’attesa fiduciosa che arrivi il momento di rilanciarla mettendo le vele verso queste altre esperienze ricche di vissuti.
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