Le m@gm@ constitutif de l'imaginaire social contemporain
Orazio Maria Valastro (sous la direction de)
M@gm@ vol.6 n.3 Septembre-Décembre 2008
PER LO SVILUPPO DI UNA COMUNITÀ DI RICERCA PERMANENTE
Fabio Olivieri
f.olivieri75@gmail.com
Laureando in Scienze dell’Educazione
all’Università di Roma Tre, prepara una Tesi in “Teorie autobiografiche:
le scritture autobiografiche degli emigrati italiani tornati
in Italia”; Iscritto al percorso di specializzazione “Agorà”
presso la libera università di Anghiari per la raccolta delle
memorie territoriali; Diplomato alla scuola biennale presso
la Libera Università di Anghiari in “Esperto autobiografiche
di cura”.
Nel
suo saggio dedicato alla new economy del 2001, Jeremy Rifkin
ci aveva allertato sui cambiamenti in atto nei processi economici.
Il concetto di proprietà legata alla fruizione materiale del
bene stava mutando la sua condizione. Lo scambio, legato al
passaggio tra denaro e prodotto avrebbe lasciato spazio al
concetto di “accesso”. La collettività si stava evolvendo
verso un nuovo tipo di credito, quello immateriale. L’affitto
di un servizio in termini temporali avrebbe pervaso l’intera
economia rispecchiando, così, la condizione stessa di fuggevolezza
e precarietà già implicita nel concetto di “rete”. La sua
visione di “informazione” e “media” si sarebbe risolta in
un eccesso di offerta, generando notevole confusione tra i
suoi utenti, sempre più disorientati dalla mancanza di confini
spazio temporali concreti, fisici.
Fortunatamente la breve storia intercorsa tra il 2001 e la
nostra contemporaneità ha smentito, almeno in parte, la visione
catastrofica offerta da Rifkin decisamente rivoluzionata dall’avvento
del Web 2.0. Un rischio sventato, quello presagito dall’economista,
grazie ad un intervento massivo della nuova generazione della
Rete che ha sviluppato un linguaggio informatico diverso rispetto
al precedente Web 1.0. Le differenze sono sostanziali. Prima
dell’avvento del Web 2.0 i contenuti dei diversi siti presenti
in rete erano pressoché statici. L’ipertesto rappresentava
l’unico fronte innovativo nel quale era possibile un minimo
d’interazione nella scelta dei contenuti da visionare. Dopo
il passaggio intermedio al Web 1.5 si è arrivati a concepire
la rete come collettività virtuale, un libero mercato di scambio
ben distante dal timore di un’esclusione sociale prospettata
da Rifkin. L’idea di poter far circolare in rete materiale
personale, racconti, blog, fotografie, ha ceduto il passo
ad una dimensione culturale diversa. L’interazione tra utente
e sito è divenuta in alcuni casi, l’unica risorsa utile per
il funzionamento stesso dei progetti virtuali, basti pensare
a Youtube o Wikipedia.
Questa rrivoluzione soggettiva, causata in buona parte dall’esigenza
di un edonismo a tutto campo presente nei diversi media, ha
suggerito la possibilità da parte di alcuni istituti culturali
di prevedere uno scambio di risorse completamente libero.
I libri sono divenuti elettronici, la musica è ora possibile
ascoltarla prima di procedere ad un acquisto incognito. Possiamo
quindi intravedere una duplice ripartizione del mercato virtuale
in due grandi branche: quello gratuito e quello a pagamento.
La nostra associazione ha senza dubbio aderito al primo orientamento.
La costruzione di un portale rappresenta l’emblema stesso
della libera circolazione dei materiali in quanto ingresso
che precede ai contenuti dei diversi siti web. In particolare
il servizio reso, concerne le fonti e i documenti che trattano
le diverse competenze professionali sotto la lente di una
prospettiva qualitativa.
Non è facile rinnovarsi sempre, cercando di continuo nuovi
materiali da inserire per la fruibilità di tutti, ma sappiamo
bene quanto quest’attività possa ritenersi importante per
favorire lo sviluppo di una cultura partecipata che possa
contrapporsi alle lobby dei “sapienti” sempre pronti a rivendicare
il proprio diritto di autore, senza curarsi di assecondare
il risveglio di coscienze assopite. Ciò che possiamo ritenere
davvero importante è la necessità di democratizzare gli spazi
virtuali per rendere libera la scelta di aderire o meno ad
una nuova comunità priva di connotati fisici evidenti, ma
ricca di possibilità e di aperture verso nuovi “mondi alternativi”.
Il Portale Italiano dell’Analisi Qualitativa si pone l’obbiettivo
di facilitare la ricerca da parte di utenti interessati agli
approcci ed alle metodologie qualitative, alla materia autobiografica
e ai processi di narrazione, sia nella loro veste soggettiva
(raccolta di storie di vita individuali, promozione delle
attività di archivio, etc.), sociale (costruzione di memorie
collettive, progettazione di interventi sociali, etc.) e professionale
(ricerche in ambito universitario, nazionali e internazionali,
approfondimenti critici per il tramite di collane editoriali,
rilevanza degli aspetti meta cognitivi per la costruzione
dei saperi, etc.).
Il nostro impegno sarà quindi mirato alla condivisione dei
materiali raccolti e dei contributi offerti da tutti coloro
che desiderano interagire, nella prospettiva di una sinergia
collettiva in grado di arricchire le singole individualità,
aprendo lo spazio verso una Gestalt innovativa che favorisca
lo sviluppo di una comunità di ricerca permanente.
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