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  • Le m@gm@ constitutif de l'imaginaire social contemporain
    Orazio Maria Valastro (sous la direction de)
    M@gm@ vol.6 n.3 Septembre-Décembre 2008

    LA LOGICA DEL M@GM@ TRA MARGINALITÀ E CREATIVITÀ: gli approcci qualitativi e le comunità di pratiche alla luce del paradigma dell’accesso libero


    Orazio Maria Valastro

    valastro@analisiqualitativa.com
    Docteur de Recherche en Sociologie, Université "Paul Valéry" Montpellier ; Maîtrise en Sociologie, Académie de Paris "Sorbonne", Université René Descartes Paris V ; Fondateur et Directeur Scientifique de la revue internationale en sciences humaines et sociales "m@gm@".

    Riformare le attività di elaborazione e produzione di saperi e pratiche [1]

    L’editoria elettronica, trasformando il modello tradizionale della stampa scientifica e culturale, riesce a modificare e rinnovare il modo di concepire, operare e sperimentare la comunicazione, attraverso nuove modalità di pubblicazione e diffusione delle conoscenze. Le riviste elettroniche rappresentano in questo senso una rilevante innovazione: generano dei progetti editoriali strutturati che si sviluppano nel mondo virtuale di Internet, ed allo stesso tempo possono essere delle singolari realtà che riformano le attività di elaborazione e produzione di saperi e pratiche. Le problematiche suscitate dalle innovazioni del fattore tecnologico implicano la capacità delle riviste scientifico-culturali, di cogliere le opportunità ed i vantaggi di un modello di diffusione delle conoscenze esteso o fondato sul supporto elettronico. Una delle maggiori sfide, in questo contesto, consiste nell’integrazione di quegli spazi inediti di collaborazione che si costruiscono collegando e facendo coesistere articolate realtà e sensibilità differenti, favorendo l’interagire di molteplici orientamenti e prospettive, promuovendo e sostenendo possibili connessioni e sinergie in diversi settori e ambiti professionali e culturali. L’esperienza della rivista M@gm@ rappresenta, nell’ambito delle scienze umane e sociali, la capacità d’immaginare dei progetti editoriali innovativi, sviluppando una concezione ed una pratica dell’editoria elettronica come condizione efficace per una condivisione collettiva del patrimonio scientifico e culturale. Raccogliere la sfida nel favorire, con queste premesse, l’affermazione di uno spazio transdisciplinare, promosso da quello stesso spazio virtuale e transversale di collaborazione, approfondimento e perfezionamento che caratterizza questa esperienza, significa ripensare uno spazio affrancato dalle tendenze e dai vincoli del mercato e delle istituzioni dove, insieme al modello innovativo di diffusione e condivisione delle conoscenze, rappresentato dal supporto elettronico e dal libero accesso ai contenuti, possono essere concepite delle realtà alternative ai modelli tradizionali della comunicazione sostenendo un nuovo paradigma scientifico.

    Le origini di M@gm@: creare uno spazio di comunicazione e collaborazione, per la diffusione di conoscenze e pratiche condivise


    La rivista elettronica M@gm@ scaturisce da un percorso progettuale con il quale, nel 2002, intendevo valorizzare le capacità della rete, di Internet, di accedere a risorse e strumenti, sostenendo nello stesso tempo la creazione di uno spazio di comunicazione e di collaborazione. L’Osservatorio dei Processi Comunicativi (www.analisiqualitativa.com), un’associazione culturale e scientifica nata come realtà informale, promuoveva il Portale Italiano dell’Analisi Qualitativa consolidando le potenzialità di una proposta che ho sviluppato essenzialmente sul web, facendola evolvere come un contenitore di progettualità in divenire. La progettazione di un punto d’accesso alla rete, un portale verticale specializzato in uno specifico argomento, una guida tematica in continua evoluzione rispetto a risorse e strumenti cui possono accedere i navigatori interessati o incuriositi dagli approcci e dalle metodologie qualitative, ha favorito e sostenuto uno spazio di comunicazione creando dei contatti e degli scambi in grado di dare origine e sviluppare un progetto editoriale strutturato, un periodico elettronico.

    Due esperienze fondamentali, la precedente gestione dei processi editoriali di una rivista elettronica e la mia formazione di sociologo, mi hanno permesso di dare vita ad una rivista scientifico-culturale che nasce e si sviluppa cogliendo le opportunità che offre Internet, contraddistinguendola sia come spazio di comunicazione e collaborazione, mettendo in rete pratiche e saperi interdisciplinari, sia come strumento di approfondimento e perfezionamento, sostenendo la condivisione del sapere e delle conoscenze attraverso la promozione di un libero accesso ai contenuti pubblicati. La mia precedente esperienza con la redazione dell’Esprit Critique [2] e l’interesse professionale maturato negli anni riguardo agli approcci qualitativi, alimentato da una significativa occasione di formazione con il corso di perfezionamento in Teoria e Analisi Qualitativa nella Ricerca Sociale presso questa stessa sede, mi avevano incoraggiato e sostenuto nell’immaginare un progetto editoriale indirizzato a lettori di lingua italiana, mantenendo una continuità con la comunità scientifica francofona. Internet si è dimostrato uno strumento appropriato nel favorire lo sviluppo di una comunità virtuale per la condivisione e la crescita di uno strumento editoriale, uno spazio strutturato in grado di mettere in comunicazione studiosi e professionisti, studenti e ricercatori, operatori socio-culturali e cultori degli approcci e delle metodologie qualitative, generando conoscenze promosse dall’interazione di mondi differenti, diffondendo saperi e pratiche concepite come il prodotto di un lavoro sinergico che si apre verso un approccio transdisciplinare.

    La rivista elettronica M@gm@ nasce come periodico elettronico scientifico-professionale, una rivista ad accesso libero specializzata nell’ambito disciplinare delle Scienze Umane e Sociali, caratterizzata dalla volontà di promuovere e valorizzare gli orientamenti teorici e metodologici della teoria e dell’analisi qualitativa nella ricerca sociale e nell’intervento in contesti sociali e culturali, veicolandone lo sviluppo attuale e operando per l’interazione di una pluralità di ambiti professionali ed accademici: dalla ricerca sociale agli interventi formativi, dallo studio delle problematiche sociali all’intervento professionale. Il progetto editoriale si è quindi caratterizzato come proposta interdisciplinare in grado di promuovere una declinazione transversale degli approcci e delle metodologie qualitative nelle scienze umane e sociali, includendo vasti ambiti disciplinari, risultato di una reciproca contaminazione: dall’ambito sociologico, antropologico ed educativo, a quello filosofico, psicologico e medico. Le finalità del progetto editoriale veicolano l’importanza del ruolo odierno degli approcci e delle metodologie qualitative per accedere all’esperienza sociale e comprenderla, recuperando quelle dimensioni sociali, mitiche, reali e storiche, del pensare e dell’agire: sollecitando una pluralità di prospettive ed orientamenti insieme ad una lettura transdisciplinare e comprendente connessa ad una socio antropologia dell’immaginario sociale; favorendo e sostenendo la coesistenza di teoria e pratica, approcci teorici ed analisi empirica; concependo l’intervento professionale, dalla ricerca sociale agli interventi formativi, dall’analisi all’intervento nei contesti sociali e culturali, come osservazione, interpretazione critica e cambiamento partecipato della vita quotidiana.

    La sfida di Internet: uno spazio virtuale tra innovazione e desiderio d’istituente

    Internet incrementa ed ha favorito delle significazioni sociali immaginarie che originano una mitologia sacrale, il culto di Internet (Breton, 2000), attribuendo un senso alle nuove tecnologie: dalla tecno-fobia, il rifiuto complessivo del mondo virtuale, un immaginario che sottende le nuove angosce del nostro secolo di fronte alle recenti tecnologie dell’innovazione informatica, concependo il mondo virtuale come una simulazione negativa del mondo reale; all’avvento di una nuova umanità (Levy, 2000), dove l’innovazione tecnologica è depositaria del rinnovamento della nostra esistenza e detentrice del miglioramento della qualità della vita. Una rappresentazione contenuta nell’antitesi tra questi due mondi, quello virtuale e quello reale, si sottrae ad una comprensione della comunicazione concepita come comunione (Maffesoli, 2006), comunicare per uscire da sé ed aprirsi agli altri, laddove il virtuale è principio di nuove possibilità e forme di socialità, di un singolare ritorno verso se stessi concretizzando esperienze che consentono di dare un nuovo significato alla nostra esperienza formativa ed alla nostra stessa vita. Differenti concezioni del mondo virtuale si confrontano in un nuovo spazio in cui gli individui cercano di padroneggiare gli strumenti tecnologici ed i loro stessi destini per innovare, trasformare e cambiare la realtà.

    L’epoca di Internet trasforma in modo determinante, in un momento storico nel quale si confrontano queste rappresentazioni, il ruolo presente e futuro delle riviste scientifico-culturali. All’interno di un contesto nel quale la sfida di Internet si presenta sia come minaccia di cambiamento (si pensi all’evoluzione non immediatamente governabile dell’attuale assetto editoriale della comunicazione scientifico-culturale), sia come opportunità da cogliere e sintomo premonitore di un desiderio d’istituente (in relazione per esempio all’innovazione di spazi alternativi sottratti alle tradizionali logiche dell’editoria scientifica), possiamo considerare l’esperienza della rivista elettronica M@gm@ come elemento di riflessione e valutazione di un modello editoriale attualmente in evoluzione. Il concetto di desiderio d’istituente, ispiratore e fondatore di una sociologia dell’immaginario (Bastide, 1975), ci permette di rappresentare il significato attribuito alla testata della rivista elettronica M@gm@ mettendola in relazione con quegli spazi di comunicazione e collaborazione che si formano ed hanno origine nella rete di relazioni che s’intessono su Internet: spazi in grado di consolidare una propria autonomia e legittimità, di riconoscere e valorizzare un’intrinseca capacità creativa e collettiva. La denominazione ‘m@gm@’ nasce dall’unione tra il magma dell’Etna, sede geografica e legale della redazione, e il simbolo informatico @ della chiocciola, il supporto elettronico come collaborazione a distanza, della diffusione delle conoscenze e del libero accesso ai contenuti, elementi che fondano e caratterizzano il progetto editoriale. Il simbolo @ della chiocciola ha origini remote. Nell’antica Roma rappresentava un complemento di moto a luogo che collegheremo all’emblematica tendenza del processo di diffusione dell’editoria, dal supporto cartaceo a quello elettronico. Con l’informatica, questo stesso simbolo, viene a rappresentare un complemento di stato in luogo che mette in risalto la concezione di uno spazio virtuale inteso come spazio di comunicazione e collaborazione, un concetto che rigetta un’idea negativa e limitante del mondo virtuale. Il magma, insieme caotico e indistinto, una realtà in continuo movimento, è il senso figurato del magma vulcanico, un’immagine che si propone di valorizzare il ruolo degli approcci e delle metodologie qualitative in una prospettiva comprendente della complessità sociale caratterizzata da processi antropologici e culturali, sociali ed economici, dove questi stessi processi fluiscono come occorrenze e forme emergenti modellandosi nella temporalità delle nostre società contemporanee.

    La nozione di magma ci permette di collegare il progetto editoriale alla logica del magma, quel magma di significazioni immaginarie (Castoriadis, 1975) mitiche, sacrali e scientifiche, che strutturano la nostra società nel rapporto tra l’istituito, rappresentando e attribuendo un senso all’organizzazione collettiva e all’intersoggettività collocata nel nostro divenire storico e sociale, ed all’istituire, mettendo in discussione quelle significazioni sociali che sostengono la riproduzione dell’esistente per sostenere il cambiamento sociale generato dalla creatività del magma. La logica del/di m@gm@ ci aiuta a considerare la complessità sociale sollecitando il ruolo degli approcci e delle metodologie qualitative, valorizzato dalla rivista in seno alle scienze umane e sociali, una funzione essenziale d’analisi e approfondimento di una realtà complessa e in costante cambiamento. Il progetto editoriale, in questa prospettiva, sostiene un’ermeneutica sociale necessariamente multi referenziale e concreta, promuovendo la creatività di uno spazio virtuale di comunicazione e collaborazione, perfezionando la capacità di analizzare gli spazi complessi e differenziati delle nostre società, facendo ricorso a molteplici approcci e metodologie, degli approcci comunque idonei ed adeguati nel cogliere le infinite configurazioni della vita, di scoprirne le forme che la agitano e le strutture che la organizzano.

    Il concetto di desiderio d’istituente ci consente di cogliere l’essenza di una sfida connaturata allo spazio virtuale inteso come nozione paradigmatica della postmodernità, espressione di un’effervescenza scientifica e culturale che ha come punto di partenza una dimensione dove si esprimono nuove potenzialità e risorse, passioni e desideri, per trasformare e cambiare il mondo dell’editoria e della diffusione della conoscenza, determinando la nascita di nuove realtà (Lemos, 1988), degli spazi virtuali in grado di liberare ed esprimere creatività collettiva. Una sfida che assume un significato sociale rilevante se pensiamo come la costruzione d’identità individuali e collettive, i processi di formazione, di crescita e valorizzazione delle persone, possono trovare negli spazi virtuali un’inedita universalità, l’instaurazione di una presenza virtuale degli individui a se stessi ed all’umanità per generare un altro esistente possibile (Lévy, 1995, 1994). Immaginare e sostenere la nascita di spazi virtuali di comunicazione e collaborazione, favorendo lo sviluppo di progettualità incentrate sulla partecipazione e la diffusione di conoscenze e saperi condivisi, ci permette di sviluppare delle comunità di apprendimento che possano progettare esperienze, spazi virtuali scoperti e vissuti come realtà alternative (Ardito, 2000) che permettono di costruire mondi in cui i partecipanti possano fare esperienze. Tra le tante peculiarità della rivista M@gm@ vi è ad esempio la possibilità concreta, favorita senz’altro dallo strumento elettronico collegato alla rete e dalla possibilità d’implicare a più livelli esperti e cultori in uno spazio di collaborazione meno tradizionale e selettivo, di sperimentare e mettere alla prova la propria scrittura professionale considerata e valorizzata da un gruppo di pari.

    Nuovi scenari editoriali: marginalità e sfide innovative

    Privilegiando le storie di vita e le narrazioni di sé, incoraggiate e avvalorate in questa sede dove gli organizzatori del convegno hanno dato vita al Master in Teoria e Analisi Qualitativa, sottolineerei lo spirito con il quale ho cercato di animare e sviluppare uno strumento alternativo per creare una rete di collegamenti e collaborazioni in un contesto sociale e culturale elitario e carente di stimoli sufficienti. Cogliere le opportunità offerte da Internet definendo una proposta in grado di sostenere una comunità che sia in grado di progettare esperienze condivise e partecipate, mi ha permesso di perfezionarmi, mettermi alla prova, crescere professionalmente e umanamente, mentre il territorio reale, paradossalmente, non riusciva ad offrirmi queste stesse opportunità. Il progetto editoriale è diventato sempre più ambizioso negli anni, sulla scorta dell’interesse crescente di un pubblico numeroso e al tempo stesso molto differenziato, si è accresciuta altresì la consapevolezza di non sviluppare unicamente uno strumento innovativo di diffusione scientifico-culturale. Questo strumento rivela delle potenzialità enormi nonostante sia vincolato ad un insieme di condizioni necessarie che accompagnano l’innovazione: il cambiamento delle mentalità e il cedimento delle barriere che non permettono di valorizzare e sviluppare il supporto elettronico nell’editoria scientifica; senza trascurare il ruolo della tecnologia e del materiale informatico, requisiti indispensabili per avvalersi di quel libero accesso alle conoscenze che è possibile promuovere su Internet. Un modello che deve interessarci per la sua attuale capacità di creare mondi alternativi riuscendo a mettere in relazione una comunità di progetto, impegnata ad articolare lo strumento editoriale, ed una comunità virtuale più vasta, che partecipa sia come produttore sia come fruitore del sapere messo in linea, realtà virtuali alternative che condividono e diffondono esperienze e conoscenze, a dispetto del non riconoscimento del titolo scientifico delle pubblicazioni su supporto elettronico. La creatività di questo stesso modello si apre verso una possibile capacità di configurare uno spazio di collaborazione transdisciplinare, un’apertura ancora in costruzione.

    Vi è un altro riferimento ed una collocazione simbolica con questa sede e con gli organizzatori del convegno che mi sta a cuore far presente. Leggevo con attenzione la seguente frase quando, non riuscendo ad essere stimolato dall’istituzione scolastica che ritenevo negatrice di significati di vita, preferivo abbandonare il mio percorso scolastico per fare altre esperienze, non riuscendo ciononostante ad identificarmi neanche in seguito, rientrando come studente lavoratore nella formazione istituzionale, con le logiche tradizionali dell’istituzione universitaria. “Vi è un misterioso legame, con riguardo ai sociologi, fra marginalità e creatività. (…) Il distacco, addolorato e partecipe, o forse l'insuccesso, il rifiuto o la rinuncia (...) non permettono che in lui si attenui la capacità di immaginare, e di desiderare, situazioni sociali alternative, congegni od organismi della convivenza umana diversi” (Ferrarotti, 1974). Non posso fare a meno di ripensare a questa frase ogni qualvolta faccio mia questa stessa capacità d’immaginare mondi alternativi, recuperando un’altra continuità tra il progetto editoriale della rivista elettronica M@gm@ ed alcune storiche ed importanti pubblicazioni come i Quaderni di Sociologia, del 1951, e La Critica Sociologica, del 1967. La prima sosteneva una sociologia empirica saldamente collegata ad un rigore scientifico ma in grado di coniugare l’impegno sociale e riluttante, nonostante tutto, a fare assegnamento su saperi omnicomprensivi; la seconda unificava l’impianto teorico, la ricerca empirica e l’impegno sociale, senza tuttavia adattarsi alle tendenze del mercato e dei committenti o alle questioni emergenti della società e della politica (Ferrarotti, 1993). La costante segnalata già allora tra marginalità e creatività, in relazione alle condizioni della disciplina sociologica che si andava affermando nell’ambito accademico solo agli inizi degli anni sessanta in Italia, si confronta oggi con la capacità d’immaginare dei progetti editoriali che esprimano un interesse di merito sugli approcci e le metodologie qualitative in modo transversale.

    L’esperienza di M@gm@, traslata su Internet, implica un effetto di potenziamento del processo d’innovazione che trasforma l’intero assetto della comunicazione scientifica e degli attori sociali che la caratterizzano in modo tradizionale. La pubblicazione elettronica è di per sé uno strumento ed un canale di comunicazione innovativo, favorendo al tempo stesso l’innovazione come processo costante di rinnovamento, sia riguardo alle tecnologie utilizzate, sia in relazione agli usi ed alle pratiche del web in costante evoluzione. Vi sono quindi delle ricadute positive, conseguenti allo stimolo costante rappresentato da simili progetti, basti pensare alla conseguente esigenza di promuovere durevolmente la ricerca applicata e la sperimentazione nella gestione e nello sviluppo di un simile supporto. L’innovazione coinvolge gli attori del settore della comunicazione scientifica, il passaggio verso un modello conveniente, sia economicamente, sia in relazione ai tempi più rapidi di diffusione della comunicazione scientifica, modificando e rinnovando la consueta distinzione tra esperti/produttori di conoscenze, editori e lettori/consumatori del prodotto editoriale. Venendo meno le esigenze economiche relative ai costi di pubblicazione e di diffusione del supporto cartaceo, si sviluppa una nuova realtà editoriale che modifica l’assetto istituzionalizzato degli editori convenzionali. Questi nuovi scenari comportano la possibilità concreta di concepire e realizzare uno spazio affrancato dalle tendenze e dai vincoli del mercato, non come semplice opzione anticonformista in controcorrente. Il risultato è la conseguente realizzazione e gestione di pubblicazioni elettroniche da parte di soggetti differenti dagli editori tradizionali: la rivista m@gm@ rappresenta l’affermarsi di esperti che diventano, ad esempio, non soltanto produttori di conoscenze ma al tempo stesso editori, coniugando lo sviluppo di competenze (dalla concezione alla diffusione del prodotto editoriale) con la mediazione di saperi (maggiore autonomia e autodeterminazione del ruolo degli editori) e lo sviluppo di spazi di collaborazione e perfezionamento che coesistono insieme al processo editoriale complessivo. Le comunità virtuali si collocano come un nuovo soggetto e molto spesso come delle risorse non convenzionali, organizzandosi per promuovere dei progetti editoriali elettronici, scientifici e culturali. L’esito di queste esperienze è condizionato dalla valorizzazione e dal riconoscimento del supporto elettronico, dalla capacità di determinarsi ed organizzarsi in funzione delle norme editoriali vigenti ed in continua evoluzione in tema d’editoria multimediale.

    Il paradigma dell'accesso libero e la comunicazione integrata: verso una nuova utopia scientifica

    Le esperienze editoriali su supporto elettronico, quando sono fondate sulla condivisione e la libera diffusione delle conoscenze, consentono di promuovere il recente paradigma dell’accesso libero: un accesso irrevocabile ed universale al patrimonio scientifico culturale. Non dobbiamo confondere il libero accesso con la possibilità di reperire liberamente, attraverso meta-dati, dei contenuti solitamente accessibili a pagamento, questo rischia di compromettere il passaggio verso il nuovo paradigma, fraintenderlo o limitarlo. Diventa inoltre coerente chiedersi se le attività di ricerca, finanziate istituzionalmente in ambito accademico e professionale, abbiano la necessità di limitare l’accesso al sapere ed alla produzione delle conoscenze. La sfida di Internet alle logiche tradizionali rinnova un modello editoriale in grado d’integrare diffusione e libero accesso, integrale ed irrinunciabile. L’accessibilità senza alcuna restrizione alle pubblicazioni elettroniche, promossa e sostenuta a livello internazionale dalle istituzioni accademiche e da altri attori che gestiscono il patrimonio scientifico e culturale, è favorita da quelle comunità virtuali e soggetti istituzionali che hanno innovato il panorama editoriale nel web. Queste stesse realtà sono maggiormente valorizzate dagli attuali orientamenti che individuano in Internet uno strumento in grado di promuovere un libero accesso al patrimonio culturale e scientifico. Si veda ad esempio la Dichiarazione di Berlino sul libero accesso (Open access to knowledge in the science and humanities, ottobre 2003) e gli orientamenti precedenti sulla condivisione delle risorse culturali e scientifiche (la dichiarazione di Budapest del 2002, la Carta ECHO e la Bethesda Statement sur la Publication). Gli orientamenti promossi da istituzioni internazionali ed accademiche, conferendo una legittima valenza al paradigma del libero accesso, incoraggiano i detentori del patrimonio scientifico e culturale affinché lo rendano accessibile, delineando alcune condizioni fondamentali individuate nell’universale adesione degli editori e degli autori, sollecitando inoltre il riconoscimento delle pubblicazioni su supporto elettronico nei percorsi professionali ed accademici. Questo processo rischia di subire un sostanziale ritardo se l’equiparazione del supporto elettronico con quello cartaceo non avviene in modo formale e concreto. Le nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali (Legge n.62 del 7 marzo 2001) non sono ancora riuscite ad integrare un’azione concreta che istituisca, insieme al riconoscimento giuridico dei prodotti editoriali elettronici, un deposito legale per le pubblicazioni elettroniche ed un conseguente riconoscimento delle pubblicazioni elettroniche nelle sedi concorsuali e nei percorsi professionali ed accademici.

    Il modello tradizionale dell’editoria scientifica, dove i processi di certificazione e valutazione concepiscono le pubblicazioni come sede di diffusione dei risultati dell’attività di ricerca, associandosi spesso ad esigenze editoriali che riducono ed indeboliscono facilmente la creatività dei ricercatori e la loro indipendenza, si evolve verso una comunicazione integrata. Dal supporto cartaceo si passa al supporto elettronico nonostante questi difficili passaggi nell’evoluzione dell’editoria elettronica, mantenendo il supporto cartaceo in un graduale e diversificato passaggio, in modo differenziato, verso il supporto elettronico. Le esperienze di comunicazione integrata sono ormai numerose nell’ambito scientifico-culturale dell’editoria internazionale e propongono un modello innovativo, nella promozione e diffusione della ricerca universitaria nell’ambito delle scienze umane e sociali. In un contesto nel quale si persegue una concreta politica di libero accesso ai contenuti, opposta ad un semplice accesso ad archivi dove la consultazione è limitata da modalità particolari, la comunicazione integrata diventa un valido sostegno al libero accesso al patrimonio scientifico culturale, trasformando le logiche tradizionali della comunicazione scientifica e rimodellando i processi di diffusione e condivisione delle conoscenze. Coesistono pertanto delle realtà editoriali su supporto elettronico contraddistinte da percorsi diversi che si differenziano ulteriormente in base ad una discriminante fondamentale, l’adesione al paradigma dell’accesso libero: riviste elettroniche che nascono originariamente su supporto cartaceo, si orientano verso un nuovo modello di diffusione preponendo una comunicazione integrata; altre realtà editoriali, come quella di M@gm@, sono concepite e pubblicate direttamente su supporto elettronico. L’elemento innovativo nel quale queste realtà operano implica delle scelte editoriali coraggiose per confrontarsi con le potenzialità dei nuovi strumenti editoriali, ridefinendo la comunità d’interesse e gli spazi di collaborazione che le fondano. Una simile evoluzione consente di svecchiare degli strumenti editoriali, sostenendo uno spirito critico che si esprime attraverso una manifestazione articolata di realtà e sensibilità differenti che convivono e lavorano in rete, sviluppando e preservando uno spazio di comunicazione e di riconoscimento di un molteplice e variegato orientamento di prospettive, mettendo alla prova nuove capacità che ci consentono di sostenere una transversalità tra approcci concepiti come risorsa, distante da logiche d'opposizione ed irriducibilità, coerente con una manifestazione articolata di realtà e sensibilità differenti.

    Le nuove tecnologie, applicate alla cooperazione a distanza ed alla formazione, sollevano inedite questioni sul valore della ricerca sociale e dell’apprendimento collaborativo nell’ambito delle interazioni in rete. L’esperienza di M@gm@ è in questo senso un modesto e virtuale esempio di rinnovazione e restituzione della creatività alle scienze umane e sociali, delineando un’ulteriore sfida che si profila per le scienze e la cultura: mettere in relazione la creatività con la transidisciplinarietà. L’evoluzione dell’editoria elettronica, ricorrendo al nuovo modello di diffusione scientifico-culturale e al paradigma del libero accesso, associata allo sviluppo di spazi virtuali di comunicazione e collaborazione che sostengono e favoriscono la produzione di sapere e conoscenze, mette in discussione le frontiere disciplinari e le logiche istituzionali tradizionali. Queste esperienze possono essere concepite come depositarie di una nuova possibile transdisciplinarietà (Nicolescu, 1996), intesa come approccio e metodo alternativo per collegare e mettere in rete, utilizzando la stessa metafora di Internet, come lo spazio virtuale da cui nasce la rivista M@gm@ che mette in rete una contaminazione di linguaggi e metodi superando quei vincoli istituzionali e cognitivi che sovrastano le pratiche degli attori implicati in questo processo. Una tra le maggiori sfide di Internet ci confronta con la possibilità, attraverso questi modelli di diffusione innestati su comunità virtuali, di rendere concreta una transidisciplinarietà come recente approccio scientifico e culturale, sociale e spirituale, che attraversa le discipline andando oltre le stesse discipline come espressione di un progetto del nostro futuro per la comprensione del mondo attuale. La realizzazione e lo sviluppo di uno spazio interdisciplinare di collaborazione e confronto, pratica che contraddistingue il lavoro editoriale della rivista M@gm@, sviluppa quella trasversalità che possiamo cogliere nelle analisi, nelle riflessioni e negli studi che interessano molteplici settori e discipline delle scienze umane e sociali, come possibile apertura e premessa ad una transversalità effettiva e concreta. Dobbiamo ancora verificare la possibilità di oltrepassare una semplice coabitazione e prossimità multi e inter disciplinare, quella ricchezza e creatività transversale che senza dubbio sostiene un’analisi dei problemi umani e dei contesti sociali e culturali favorendo una maggiore comprensione della complessità sociale, procedendo verso una transdiciplinarietà ancora interamente da costruire. Il nostro compito è probabilmente quello di verificare se la creatività cui abbiamo fatto appello riesca a sostenere un nuovo paradigma scientifico, un’inedita utopia scientifica, attraverso una postura transdisciplinare che permetta d’integrare differenti linguaggi e pratiche per oltrepassare le frontiere delle discipline, creando un sapere autonomo che genera nuove conoscenze e nuove applicazioni.


    NOTE

    1] Relazione scritta in occasione del convegno del 18 maggio 2007 “Le riviste scientifico culturali nel XXI secolo: la sfida di internet”, Università degli Studi di Roma La Sapienza.
    2] Esprit Critique (www.espritcritique.fr), rivista elettronica internazionale francofona di sociologia e scienze sociali, con la quale ho collaborato tra il 2000 ed il 2005 in qualità di capo redattore, membro del comitato scientifico e collaboratore editoriale.


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    M@gm@ ISSN 1721-9809
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