Stupore e ingenuità, assurdità
ed egotismo, stupidità e intelligenza, filia e carità, bontà
e benevolenza e tantissime altre cose belle, bellissime come
l’amore che fanno della vita una o la dignità della stessa,
vivono perché non sono contabilizzate, come quelle azioni
del volontariato sociale, culturale, sportivo ... Ma è difficile
per chi osserva, per chi vuole redimere, per chi è “già contabilizzato”
e contabilizzante percepire il diverso e la diversità che
“è”, che “sono”. Esse rompono il quadro, il potere stesso
che non c’è senza scambio contabile senza numerario. Difficile
dare a Cesare quel che è suo … per non dire a Dio.
Chi lavora e si muove nella sfera
dei “servizi” ha l'occasione di vedere, incontrare, scambiare
con molte donne. Il luogo comune è che i servizi a bassa soglia
siano i primi a diventare dominio lavorativo delle donne.
Dall’area educativa a quella assistenziale fino a quella sanitaria
dove, in molti campi, la technè ha meno pregnanza, dove la
relazione terapeutica sembra contare di più che le applicazioni
tecniche, chimiche, contenitive hard.
E’ opportuno sottolineare che
la malattia di un familiare, con tutti i risvolti psicologici
ed emozionali, colpisce principalmente il “caregiver” (supporter),
cioè una “persona attorno alla quale, sostenendola e potenziandola,
si può costruire una sorta di “impalcatura psicologica” in
grado di sostenere il peso della situazione e ridistribuirlo
emotivamente, compensato, agli altri componenti del nucleo
(Andreoni B. et alt.2000). Se la malattia si protrae molto
a lungo, subentra, ad un certo punto, quasi immancabilmente,
la crisi del caregiver.
L’ambizione di un contributo
etnologico, specie se si tratta dell’oggettivazione di una
festa popolare, può spesso risiedere nell’aspirazione di scorporare
dalla sequenza celebrativa la specifica esperienza etnografica,
presentandola in un montaggio espositivo che non trascuri
l’auspicabile compattamento tra l’apparato teorico, il discorso
etnografico e la pratica critica.
Gli ultimi due decenni hanno
visto nascere una disciplina nuova: l'accoglienza e il sostegno
psicologico delle persone che vivono esperienze eccezionali.
Avere l'impressione di vivere in una casa abitata, testimoniare
l’apparizione di OVNI, interrogarsi sulle possibilità di influenze
telepatiche o anche conservare per sé la sensazione irreale
di uscire “fuori dal corpo”, sono alcuni esempi di ciò che
provano queste persone. L'eterogeneità di queste testimonianze
le classifica spesso nella categoria delle "esperienze vissute
come paranormali". Se tali resoconti sono sempre pervenuti
agli esperti, si deve ai recenti lavori di ripristino dell'ascolto
di queste persone.
Obiettivo di questo lavoro è
quello di fornire le principali linee di orientamento teorico
dell’approccio psicodinamico relative alla funzione del sogno.
In tal senso ci si avvarrà della metapsicologia Freudiana,
ma anche dei prestigiosi contributi sul carattere del sogno
portati da Wilma Bucci. In particolare, si proporrà un parallelismo
tra la metapsicologia e la teoria del Codice Multiplo. La
teoria energetica di derivazione psicoanalitica mette in risalto
alcuni punti cardine sul ruolo del sogno: 1) il sogno deriva
dall’energia di un desiderio inconscio; 2) i sogni hanno la
funzione di preservare il sonno; 3) la nozione di un censore
che si attiva per distorcere e mascherare i contenuti latenti;
4) i contenuti manifesti hanno la funzione di nascondere il
reale significato del sogno. Secondo la teoria del codice
multiplo, il sogno ha un valore là dove fornisce l’accesso
al significato emotivo che è stato dissociato, ma la funzione
dell’elaborazione dell’informazione emotiva nel sogno è sovrapponibile
a quella dell’elaborazione dell’informazione emotiva durante
la veglia, in particolare per quanto riguarda il sonno REM.
La prima apparizione dei software
per l’analisi qualitativa si è avuta all’inizio degli anni
Sessanta, ma è stato soltanto intorno alla metà del 1980 che
questi strumenti hanno preso piede e si sono affermati nelle
comunità scientifiche. Di lì a poco, il rapido diffondersi
delle nuove tecnologie e la comparsa dei personal computer
ne avrebbe garantito una capillare diffusione ed un uso sempre
maggiore all’interno delle comunità accademiche e non.
Atelier dell’immaginario autobiografico
è un’opera d’arte portata a compimento da persone che sono
riuscite a cogliere l’immaginario che vive e muta dentro di
loro; quell’immaginario che si evolve nello stesso momento
in cui si trasforma il mondo interiore ed occorre che le nuove
immagini vengano sempre considerate come realtà nascenti.
E’ necessario entrare nella storia confrontandosi con gli
elementi che vi appaiono, senza la distanza che potrebbe porvi
chi osserva e giudica con gli strumenti della ragione. La
storia esistenziale di ciascuno è unica ed irripetibile in
quanto è proprio l’immaginario ad essere in grado di liberare
la verità nascosta dentro di noi, di mettere a nudo la nostra
essenza creando un’opera d’arte che sia proprio la nostra
vita, commistione di razionale ed irrazionale, sublimazione
dell’amata follia.
Questo volume propone diverse
modalità e approcci per utilizzare la scrittura e la lettura
all’interno di scuole, corsi di scrittura creativa, laboratori
di animazione socioculturale, percorsi di educazione interculturale
e di orientamento attraverso la metodologia narrativa, ma
anche, attraverso la pratica della lettura ad alta voce, all’interno
della famiglia e di gruppi informali. Il libro si fonda sull’idea
che la lettura e la scrittura di testi creativi abbiano un
forte valore educativo, in quanto contribuiscono allo sviluppo
delle competenze trasversali o di quelle che vengono definite
competenze per la vita (life skills), attraverso l’utilizzo
consapevole del cosiddetto pensiero narrativo e di abilità
ermeneutiche rispetto alla conoscenza di sé e degli altri,
all’attribuzione di significato agli eventi e alla costruzione
di senso.
Il volume nasce da un percorso
di progettazione partecipata condotto da una rete provinciale
di scuole di ogni ordine e grado, le quali hanno scelto di
assumersi la responsabilità di esercitare un ruolo attivo
nel fronteggiamento dei problemi educativi posti dalla società
postmoderna e globalizzata. L’educazione interculturale si
prospetta dunque come la risposta più avanzata rispetto alle
modificazioni sociali nazionali, europee e mondiali e alla
conseguente domanda di istruzione e formazione di ogni persona
e della collettività. Essa non è la risposta ad un’emergenza
legata ai fenomeni migratori, quanto semmai l’occasione di
promuovere una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio,
l’accettazione produttiva delle diversità come valori e opportunità
di crescita democratica. Ogni scuola - questa è la tesi di
fondo del volume - è chiamata a divenire un laboratorio ove
si apprende a convivere costruttivamente con le differenze
sperimentando nel concreto la cittadinanza planetaria.
Cecilia Edelstein presenta al
pubblico italiano il primo volume sistematico e completo sul
counseling sistemico, inquadrandolo nei suoi sviluppi storici
e socio-culturali, nei suoi riferimenti teorici ed epistemologici,
per arrivare a definire un modello pluralista di counseling
che, traendo le sue origini dalla terapia familiare e dal
pensiero sistemico nelle sue varie declinazioni, rivela le
proprie potenzialità in un'ampia varietà di contesti. In questo
modello, le abilità comunicative - non solo vergali - vengono
a essere il motore del processo evolutivo che porterà il cliente
a essere protagonista attivo del cambiamento all'interno del
proprio contesto di vita e di relazioni. Completano il volume
le esperienze di professionisti che lavorano nei diversi ambiti
del counseling, che offrono al lettore una ricca panoramica
sulle possibilità della sua applicazione, ampliando gli orizzonti
della relazione di aiuto.
Un’ottima maniera per impostare un libro che sicuramente farà
scuola nelle riunioni “formative” dei manager e che si collocherà
in bella mostra nelle loro biblioteche. Ed a ragione. Intanto
si osserva come le discipline psico-sociologiche, manipolate
acutamente ed intelligentemente dal filone pragmatista anglosassone
di marca statunitense, siano state ben utilizzate da tale
corrente di pensiero applicata al successo imprenditoriale.
Mentre, invece, non lo siano stato affatto usate allo stesso
modo dalla politica nostrana. Sarà per questo che Illy si
approccia alla politica, di cui è diventato emblema novatore,
con un atteggiamento di “prestito” che lascia sempre le porte
aperta alla via di rientro.
Augusto Debernardi
Stupore e ingenuità, assurdità ed egotismo, stupidità e intelligenza, filia e carità, bontà e benevolenza e tantissime altre cose belle, bellissime come l’amore che fanno della vita una o la dignità della stessa, vivono perché non sono contabilizzate, come quelle azioni del volontariato sociale, culturale, sportivo ... Ma è difficile per chi osserva, per chi vuole redimere, per chi è “già contabilizzato” e contabilizzante percepire il diverso e la diversità che “è”, che “sono”. Esse rompono il quadro, il potere stesso che non c’è senza scambio contabile senza numerario. Difficile dare a Cesare quel che è suo … per non dire a Dio.
Augusto Debernardi
Chi lavora e si muove nella sfera dei “servizi” ha l'occasione di vedere, incontrare, scambiare con molte donne. Il luogo comune è che i servizi a bassa soglia siano i primi a diventare dominio lavorativo delle donne. Dall’area educativa a quella assistenziale fino a quella sanitaria dove, in molti campi, la technè ha meno pregnanza, dove la relazione terapeutica sembra contare di più che le applicazioni tecniche, chimiche, contenitive hard.
Raffaele Crescenzo
E’ opportuno sottolineare che la malattia di un familiare, con tutti i risvolti psicologici ed emozionali, colpisce principalmente il “caregiver” (supporter), cioè una “persona attorno alla quale, sostenendola e potenziandola, si può costruire una sorta di “impalcatura psicologica” in grado di sostenere il peso della situazione e ridistribuirlo emotivamente, compensato, agli altri componenti del nucleo (Andreoni B. et alt.2000). Se la malattia si protrae molto a lungo, subentra, ad un certo punto, quasi immancabilmente, la crisi del caregiver.
Sergio Straface
L’ambizione di un contributo etnologico, specie se si tratta dell’oggettivazione di una festa popolare, può spesso risiedere nell’aspirazione di scorporare dalla sequenza celebrativa la specifica esperienza etnografica, presentandola in un montaggio espositivo che non trascuri l’auspicabile compattamento tra l’apparato teorico, il discorso etnografico e la pratica critica.
Evrard Renaud
Gli ultimi due decenni hanno visto nascere una disciplina nuova: l'accoglienza e il sostegno psicologico delle persone che vivono esperienze eccezionali. Avere l'impressione di vivere in una casa abitata, testimoniare l’apparizione di OVNI, interrogarsi sulle possibilità di influenze telepatiche o anche conservare per sé la sensazione irreale di uscire “fuori dal corpo”, sono alcuni esempi di ciò che provano queste persone. L'eterogeneità di queste testimonianze le classifica spesso nella categoria delle "esperienze vissute come paranormali". Se tali resoconti sono sempre pervenuti agli esperti, si deve ai recenti lavori di ripristino dell'ascolto di queste persone.
Ilaria Bellavia
Obiettivo di questo lavoro è quello di fornire le principali linee di orientamento teorico dell’approccio psicodinamico relative alla funzione del sogno. In tal senso ci si avvarrà della metapsicologia Freudiana, ma anche dei prestigiosi contributi sul carattere del sogno portati da Wilma Bucci. In particolare, si proporrà un parallelismo tra la metapsicologia e la teoria del Codice Multiplo. La teoria energetica di derivazione psicoanalitica mette in risalto alcuni punti cardine sul ruolo del sogno: 1) il sogno deriva dall’energia di un desiderio inconscio; 2) i sogni hanno la funzione di preservare il sonno; 3) la nozione di un censore che si attiva per distorcere e mascherare i contenuti latenti; 4) i contenuti manifesti hanno la funzione di nascondere il reale significato del sogno. Secondo la teoria del codice multiplo, il sogno ha un valore là dove fornisce l’accesso al significato emotivo che è stato dissociato, ma la funzione dell’elaborazione dell’informazione emotiva nel sogno è sovrapponibile a quella dell’elaborazione dell’informazione emotiva durante la veglia, in particolare per quanto riguarda il sonno REM.
Gevisa La Rocca
La prima apparizione dei software per l’analisi qualitativa si è avuta all’inizio degli anni Sessanta, ma è stato soltanto intorno alla metà del 1980 che questi strumenti hanno preso piede e si sono affermati nelle comunità scientifiche. Di lì a poco, il rapido diffondersi delle nuove tecnologie e la comparsa dei personal computer ne avrebbe garantito una capillare diffusione ed un uso sempre maggiore all’interno delle comunità accademiche e non.
Danila Allegra
Atelier dell’immaginario autobiografico è un’opera d’arte portata a compimento da persone che sono riuscite a cogliere l’immaginario che vive e muta dentro di loro; quell’immaginario che si evolve nello stesso momento in cui si trasforma il mondo interiore ed occorre che le nuove immagini vengano sempre considerate come realtà nascenti. E’ necessario entrare nella storia confrontandosi con gli elementi che vi appaiono, senza la distanza che potrebbe porvi chi osserva e giudica con gli strumenti della ragione. La storia esistenziale di ciascuno è unica ed irripetibile in quanto è proprio l’immaginario ad essere in grado di liberare la verità nascosta dentro di noi, di mettere a nudo la nostra essenza creando un’opera d’arte che sia proprio la nostra vita, commistione di razionale ed irrazionale, sublimazione dell’amata follia.
Fabio Sciarretta
Questo volume propone diverse modalità e approcci per utilizzare la scrittura e la lettura all’interno di scuole, corsi di scrittura creativa, laboratori di animazione socioculturale, percorsi di educazione interculturale e di orientamento attraverso la metodologia narrativa, ma anche, attraverso la pratica della lettura ad alta voce, all’interno della famiglia e di gruppi informali. Il libro si fonda sull’idea che la lettura e la scrittura di testi creativi abbiano un forte valore educativo, in quanto contribuiscono allo sviluppo delle competenze trasversali o di quelle che vengono definite competenze per la vita (life skills), attraverso l’utilizzo consapevole del cosiddetto pensiero narrativo e di abilità ermeneutiche rispetto alla conoscenza di sé e degli altri, all’attribuzione di significato agli eventi e alla costruzione di senso.
Fabio Sciarretta
Il volume nasce da un percorso di progettazione partecipata condotto da una rete provinciale di scuole di ogni ordine e grado, le quali hanno scelto di assumersi la responsabilità di esercitare un ruolo attivo nel fronteggiamento dei problemi educativi posti dalla società postmoderna e globalizzata. L’educazione interculturale si prospetta dunque come la risposta più avanzata rispetto alle modificazioni sociali nazionali, europee e mondiali e alla conseguente domanda di istruzione e formazione di ogni persona e della collettività. Essa non è la risposta ad un’emergenza legata ai fenomeni migratori, quanto semmai l’occasione di promuovere una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio, l’accettazione produttiva delle diversità come valori e opportunità di crescita democratica. Ogni scuola - questa è la tesi di fondo del volume - è chiamata a divenire un laboratorio ove si apprende a convivere costruttivamente con le differenze sperimentando nel concreto la cittadinanza planetaria.
Guido Veronese
Cecilia Edelstein presenta al pubblico italiano il primo volume sistematico e completo sul counseling sistemico, inquadrandolo nei suoi sviluppi storici e socio-culturali, nei suoi riferimenti teorici ed epistemologici, per arrivare a definire un modello pluralista di counseling che, traendo le sue origini dalla terapia familiare e dal pensiero sistemico nelle sue varie declinazioni, rivela le proprie potenzialità in un'ampia varietà di contesti. In questo modello, le abilità comunicative - non solo vergali - vengono a essere il motore del processo evolutivo che porterà il cliente a essere protagonista attivo del cambiamento all'interno del proprio contesto di vita e di relazioni. Completano il volume le esperienze di professionisti che lavorano nei diversi ambiti del counseling, che offrono al lettore una ricca panoramica sulle possibilità della sua applicazione, ampliando gli orizzonti della relazione di aiuto.
Augusto Debernardi
Un’ottima maniera per impostare un libro che sicuramente farà scuola nelle riunioni “formative” dei manager e che si collocherà in bella mostra nelle loro biblioteche. Ed a ragione. Intanto si osserva come le discipline psico-sociologiche, manipolate acutamente ed intelligentemente dal filone pragmatista anglosassone di marca statunitense, siano state ben utilizzate da tale corrente di pensiero applicata al successo imprenditoriale. Mentre, invece, non lo siano stato affatto usate allo stesso modo dalla politica nostrana. Sarà per questo che Illy si approccia alla politica, di cui è diventato emblema novatore, con un atteggiamento di “prestito” che lascia sempre le porte aperta alla via di rientro.