Narration et empowerment
Federico Batini (sous la direction de)
M@gm@ vol.4 n.3 Juillet-Septembre 2006
CITTADINANZA E RICONOSCIMENTO DELLE DIVERSITA’: i laboratori Comics
Alessio Surian
alessio.surian@gmail.com
Assegnista di ricerca presso
il Dipartimento di Scienze dell'Educazione di Padova; collabora
con L.P.P., Laboratorio di Politiche Pubbliche, il Consiglio
d'Europa e con reti come l'Alleanza Internazionale degli Abitanti
in programmi di ricerca e formazione; fra le sue pubblicazioni
recenti: "Apprendimento e competenze interculturali", (con
Anke Miltenburg), EMI, Bologna, 2002, "Educazione interculturale:
percorsi formativi", in Gobbo F. (a cura di), "Multiculturalismo
e intercultura", p. 197-218, Imprimitur, Padova, 2003, "Oltre
l'immagine", (con Dave Richards), EMI, Bologna, 2003, "Un'altra
educazione in costruzione", (curatore), ETS, 2003 "OFF THE
LINE. L'innovazione educativa nella percezione degli studenti.
20 Scuole europee a confronto", Pensa MultiMedia, Lecce, 2004.
Giocarsi
la diversità
“Sii sempre te stesso, ma non essere sempre lo stesso”: l’invito
viene da un rapper carioca, Gabriel o pensador, e col senno
del poi suona un po’ come la nota su cui si sono sintonizzati
i cinque laboratori di cittadinanza democratica sparsi in
diversi territori europei aperti a giovani e collegati dal
progetto COMICS coordinato nel 2005-2006 dal Comune di Modena,
con particolare attenzione (e sostegno finanziario della linea
di bilancio INTI della Commissione Europea) per studenti con
genitori di origine straniera.
Quante sono le diverse etichette per identificare i figli
di genitori di origine straniera? Indipendentemente dal numero,
tutte sembrano segnalare l’imbarazzo e la difficoltà della
società e delle istituzioni a riconoscerli quali “cittadini
a pieno titolo”. Sono cittadini che non potranno accontentarsi
di una cittadinanza “concessa”, stanno imparando a “reclamarla”:
quali sono le priorità di questi giovani? Quali le loro domande?
I laboratori di cittadinanza attiva si sono inseriti nel contesto
di un percorso articolato sia in attività di ricerca e sensibilizzazione
sulle reti sociali e le aspettative dei giovani con genitori
di origine straniera, sia in ulteriori laboratori a carattere
narrativo e creativo che sono sfociati nella produzione di
serie di racconti a fumetti.
I percorsi svolti a Modena, Roubaix (Francia), Essen (Germania),
Salonicco (Grecia) e Maasluis (Paesi Bassi) hanno sollecitato
i partecipanti ad osservare, ricercare ed elaborare proposte
in merito al contesto locale attraverso incontri pomeridiani
articolati in giochi ed esercizi di cittadinanza attiva. Si
tratta di laboratori propedeutici a percorsi di effettiva
partecipazione ed empowerment. Non si tratta ancora di forme
di piena partecipazione in quanto si configurano maggiormente
come forme di consultazione, magari di rappresentanza, anche
se non è raro che proprio tali forme vengano confuse con meccanismi
“partecipativi”: ma è improprio considerarle tali, visto che
siamo in assenza di attribuzioni di potere. Si ricollegano,
quindi, a varie tipologie di intervento praticate dagli enti
locali in funzione del coinvolgimento dei minori:
Consigli Comunali dei Ragazzi;
Commissioni Consiliari;
Forum associazioni;
Consulta Giovanile;
Gruppi di lavoro.
Tali attività si rivelano interessanti in merito alle questioni
legate alla cittadinanza quando coinvolgono non solo i minori
già organizzati in associazioni e gli attribuiscono l’opportunità
di elaborare processi decisionali in relazione alle decisioni
di governo locale: come si sente dire Harry Potter mentre
indaga sulla camera dei segreti, “sono le scelte che facciamo
che dimostrano quel che siamo veramente”. Quel che “siamo
veramente”, dal punto di vista di chi non è ancora maggiorenne,
mette in luce un paradosso della Convenzione internazionale
sui diritti dei minori: da un lato la Convenzione risponde
ad uno spirito di “protezione” dei minori. Dall’altro si propone
istanze di “emancipazione”. E’ soprattutto questo secondo
lato che i laboratori hanno cercato di esplorare.
Attraverso una serie di incontri (in genere 4), si è trattato
di attivare pratiche di cittadinanza, favorendo la conoscenza
del funzionamento del Consiglio e della Giunta Comunale ed
incoraggiando fra i partecipanti la condivisione dei principali
problemi e delle relative soluzioni percepite nella propria
realtà.
Diviso in quattro fasi, il percorso cercava di trovare risposte
collettive ad altrettante domande.
Prima fase: da dove veniamo?
E’ il momento della presentazione e conoscenza reciproca dei
partecipanti e delle aspettative in merito ai temi del gioco,
della cittadinanza, delle competenze interculturali; e dell’individuazione
di temi comuni su cui lavorare ed elaborare proposte di cambiamento.
Oltre a giochi di conoscenza, questa fase ha utilizzato il
gioco della “Fabbrica delle notizie” per approfondire ad un
tempo i meccanismi di costruzione dei notiziari, le aree di
interesse dei singoli partecipanti e meccanismi di apprendimento
cooperativo e ascolto attivo. I partecipanti sono spinti a
“giocare” con la propria idea delle questioni di rilievo e
con la grammatica dei media e della produzione di notizie
rispetto ai problemi globali e locali. A partire da una serie
di diapositive, si richiede ai partecipanti di lavorare in
piccoli gruppi, come se fossero giornalisti televisivi incaricati
di produrre il telegiornale della sera, in modo che emergano
le loro idee e concezioni di base sulle questioni più scottanti.
E’ un esempio di metodologia che permette di costruire territori
condivisi a partire dall’osservazione dell’attualità per incoraggiare
e approfondire, in fase di debriefing, anche aspetti più marcatamente
narrativi che interroghino e contribuiscano a costruire il
gruppo rispetto alla dimensione del “futuro” come “tempo della
condivisione e dell’altruismo” (Batini, 2002, p. 11).
Seconda fase: come ci muoviamo?
A partire dalle proposte di chi conduce il laboratorio (operatori
Comics ed educatori o insegnanti che già lavorano con i partecipanti),
si passa all’individuazione e alla scelta delle modalità più
consone per sviluppare un gioco di ruolo/simulazione sui temi
che stanno emergendo come prioritari, anche a partire dalla
conoscenza diretta di come funziona il Consiglio Comunale,
il tema di un ulteriore momento, non necessariamente cronologico.
Come funziona un Comune? I partecipanti hanno preparato un’intervista
al sindaco (o ad un suo collaboratore o consigliere comunale)
sul funzionamento del Comune, l’hanno realizzata e integrata
con una o più osservazioni relative al Consiglio Comunale.
Contestualmente, si raccolgono documenti utili: statuto comunale;
testi di programmazione territoriale etc.
Terza fase: dove andiamo?
E’ a questo punto che prende corpo la possibilità di coinvolgere
tutti i partecipanti in giochi di ruolo/simulazione. Idealmente,
ogni organizzazione locale è stata incoraggiata a far sì che
i partecipanti stessi realizzassero un’indagine fra coetanei
(per esempio nelle altre classi scolastiche), ponendo domande
come: “Pensate alla vostra città. Come la vorreste trasformare,
in modo risponderebbe di più alle vostre esigenze?”. Le risposte
possono essere sia lasciate all’iniziativa individuale, sia
sollecitate sui temi già emersi fra chi ha preparato l’inchiesta
e raccolte in forma scritta, di disegno, tramite riassunto
di quanto emerge da una discussione collettiva etc. E’ questa
la fase centrale del lavoro che mette in gioco anche istanze
di “riconoscimento” da parte dei partecipanti e di reciproco
apprendimento nella scoperta della dimensione soggettiva ed
esperienziale dei saperi (Fabbri, 1998, p. 5).
Le risposte possono essere raccolte in modo centrale (per
esempio tramite un’unica grande “urna”) oppure essere oggetto
di un’attività in ogni classe scolastica. In questo caso,
ciascuna classe vota le proposte emerse stabilendo una graduatoria
di preferenza. Nella votazione ognuno esprime un voto da 1
(poco importante) a 3 (molto importante) su ogni alternativa.
Sono considerate “scelta della classe” le tre proposte che
ricevono più voti. Le risposte ottenute nelle varie classi
sono confrontate, sintetizzate e sistematizzate da chi ha
condotto la ricerca.
Nei contesti in cui appare utile riflettere ed avere esperienza
delle differenze fra democrazia diretta e meccanismi della
democrazia rappresentativa, si procede alla formazione delle
liste elettorali. Il gruppo che ha condotto la ricerca si
divide quindi in 2-4 sottogruppi (“partiti”) secondo gli orientamenti
emersi in merito alle priorità da dare alle proposte (o ad
eventuali alternative nelle soluzioni). All’interno di ciascun
“partito”, i partecipanti votano, tra le proposte raccolte
nelle classi, quelle che ritengono più valide e che stimano
di maggiore interesse per tutta scuola, aggiungendo eventuali
proposte di gruppo e formando così il proprio programma elettorale.
I “partiti” confrontano le proprie proposte in uno o più incontri
del Consiglio Comunale (simulato).
Se la scuola è d’accordo si può dar vita ad una Campagna elettorale:
i “partiti” predispongono materiali e iniziative per pubblicizzare
la propria lista e il proprio programma nella scuola (ad es.
cartelloni pubblicitari della lista, con un simbolo, uno slogan
e il contenuto del programma, magari facendone anche una riproduzione
su plastico) e realizzano la campagna elettorale (diffusione
del materiale pubblicitario e realizzazione di una conferenza
stampa aperta a tutta la scuola). I “partiti”, assieme, organizzano
e realizzano la tornata elettorale, chiedendo ai loro compagni
di scuola di esprimere la loro preferenza per una delle liste
oppure per ciascuna delle proposte di ogni lista (la votazione
avviene individualmente su scheda contenente simbolo e nome
dei vari “partiti” ed elenco delle proposte) e ne scrutinano
i risultati, diffondendone l’esito nella scuola.
Quarta fase: chi viene con noi?
In questa fase avviene la presentazione delle proposte elaborate
durante la simulazione ad un pubblico più ampio e ad organi
di consultazione e governo, per esempio con la consegna delle
richieste al sindaco: i “partiti” finalizzano e votano le
proposte da consegnare ai responsabili amministrativi.
Ciascun gioco o attività dei laboratori sulla cittadinanza
democratica è stato pensato o adattato per poter essere messo
in atto indipendentemente dagli altri. Ogni organizzazione
locale ha costruito un percorso originale e tutti si sono
dimostrati utili nell’incoraggiare i giovani ad esprimere
le proprie opinioni sulle questioni locali e globali e nel
promuovere processi decisionali democratici e attività che
mettessero al centro le istanze di riconoscimento della propria
e dell’altrui “diversità”.
Democrazia: simulazioni e proposte
La premessa cui si rifanno questi laboratori è che troppo
spesso rimane in ombra l’articolo 12 della Convenzione ONU
sui diritti del bambino che afferma che i giovani al di sotto
dei 18 anni hanno diritto per legge ad esprimere formalmente
le proprie opinioni, che devono essere prese sul serio. Pertanto,
i responsabili delle decisioni hanno la responsabilità legale
di consultare i giovani sulle cose che li interesseranno e
ciò deve essere fatto creando gruppi di giovani come un consiglio
della gioventù (se formalmente riconosciuto dai governi locali).
I cinque partner del progetto hanno realizzato i laboratori
di simulazione fra novembre 2005 e aprile 2006. A seconda
del contesto locale, i laboratori hanno coinvolto uno o due
gruppi di giovani. I laboratori sono stati dapprima discussi
e testati a Modena e poi condivisi con i rappresentanti delle
altre organizzazioni partner all’incontro tenutosi a Salonicco
dal 12 al 14 dicembre 2005. L’incontro è stato anche un’opportunità
per discutere e adattare un modulo condiviso che consenta
di redigere relazioni comparabili sull’attuazione pratica
dei laboratori di simulazione e gioco in ciascun paese. I
seguenti paragrafi contengono una sintesi delle attività e
dei risultati principali, così come sono stati riportati da
ciascuna organizzazione partner.
ADICE, Roubaix (F)
Gli orari degli studenti francesi sono molto pesanti. In effetti,
è quasi impossibile inserire questo tipo di laboratori nel
normale orario scolastico per difficoltà amministrative (i
presidi affermano di non potersi assumere la responsabilità
di lasciare che qualcuno conduca questo genere di attività;
gli orari di studenti e professori non sono compatibili con
essa; potrebbero sorgere conflitti con le norme del Ministero
dell’Istruzione sulla sicurezza degli studenti). Tutti questi
aspetti rappresentano un ostacolo serio, che non consente
di attuare un progetto simile in ambito scolastico. Per questo
motivo tutti i laboratori sono stati tenuti durante le vacanze
scolastiche e i giochi di ruolo si sono svolti di domenica,
per tutta la giornata, in modo da garantire la coesione del
gruppo.
L’associazione ha intrapreso le attività come laboratori sull'integrazione.
Ciò è stato possibile grazie ai rapporti che l’associazione
già aveva a livello locale. Poiché c’è un buon livello di
fiducia da parte dei genitori degli alunni, il responsabile
dei gruppi locali (in particolare di APSCO) ha accettato di
tenere i laboratori come parte costitutiva del lavoro sull’integrazione.
Difficoltà
La maggior parte dei giovani che ha partecipato a questi laboratori
proviene da ambienti modesti o poveri. Le loro famiglie vivono
in alloggi popolari e alcune di esse hanno evidenti difficoltà
economiche. Alcuni dei giovani sono figli di genitore single.
Vivono in condizioni precarie (ambiente povero, disoccupazione
cronica e poche possibilità di cambiare la propria condizione).
La situazione ha influenzato la capacità dei giovani di partecipare
ai laboratori. È stato necessario pagare le spese di viaggio
e quelle dei pasti a tutti gli studenti per l’intero periodo
di attività. Questo lavoro ha richiesto numerosi contatti
con le famiglie: incontri, mail, telefonate.
Per avere campioni più rappresentativi, Adice ha scelto di
tenere i laboratori in due aree diverse.
La prima è il quartiere di Fives, a Lilla. In quest’area sono
in corso iniziative sociali e didattiche, anche se per poter
coinvolgere un buon numero di studenti è necessario lavorare
con più scuole (pubbliche e private). La seconda area è Roubaix,
dove c’è una vera e propria ghettizzazione. In questo caso
tutti gli studenti provengono dalla stessa scuola e la maggior
parte di essi vive negli stessi due quartieri (Epeule e Alma).
Nel quartiere Fives di Lilla, per motivi pratici, Adice ha
allestito due laboratori con 10 studenti in due diverse stanze,
in modo da poterne ottimizzare la qualità del lavoro. Nel
corso di tali laboratori, gli studenti sono stati molto attivi
e interessati alle tematiche proposte. Sono stati disciplinati
e ricchi di immaginazione. I laboratori hanno avuto luogo
durante il mattino, mentre i pomeriggi sono stati dedicati
alle uscite (cinema, bowling, giochi…). Questo sistema di
valorizzazione e incentivi ha sviluppato la lealtà degli studenti
e li ha spinti naturalmente ad impegnarsi nel progetto. I
genitori hanno collaborato e possono essere considerati parte
del successo del laboratorio. Tutti gli studenti che hanno
preso parte al progetto si avvalgono del sostegno scolastico
offerto da APSCO e si conoscevano già da prima, cosa che ci
ha facilitato il lavoro.
A Roubaix i laboratori si sono tenuti in due domeniche con
un gruppo di 20 studenti per laboratorio. Il lavoro si è svolto
in un clima molto difficile: scarsa concentrazione, irrequietezza,
nessuna considerazione delle istruzioni, vandalismo (tentativi
di bruciare la moquette con fiammiferi, rottura di una serratura).
Alcuni studenti volevano smettere di partecipare ai laboratori
di simulazione prima di concluderli e hanno tentato di convincere
anche i loro compagni. Al momento del pasto al ristorante,
il comportamento di alcuni studenti ha chiaramente evidenziato
un atteggiamento asociale (irrequietezza, mancanza di rispetto
per il personale del ristorante, lancio di cibo, ecc.). Tali
comportamenti dimostrano fino a che punto a certi studenti
manchi una struttura di riferimento e fino a dove si spingano
nella mancanza di rispetto per le regole. Ad esempio, alcuni
di essi si sono rifiutati di rispettare l'autorità rappresentata
da una donna europea. Al contrario, tutte le studentesse si
sono comportate bene e alcuni ragazzi non solo hanno partecipato,
ma hanno anche tentato di calmare i propri compagni più esagitati.
Le giornate di attività sono state molto intense ma, secondo
Adice, non c’era altra scelta. Il tutto è stato forzatamente
organizzato come giornata unica, comprendente anche la compilazione
dei questionari, poiché i membri di Adice non erano sicuri
che tutti i bambini sarebbero tornati ad una seconda sessione.
Commenti di Adice sull’iniziativa
“Dopo aver spiegato il progetto alle famiglie, queste ultime
si sono offerte di collaborare ad esso. Nello spiegare il
progetto, non abbiamo individuato riserve da parte dei genitori
degli studenti. Questa cooperazione illustra il desiderio
espresso dalle famiglie di una rapida integrazione dei propri
figli. Gli stessi studenti si sono dimostrati entusiasti di
partecipare ai laboratori, perché la maggior parte di loro
percepisce gli ostacoli e le difficoltà dell’integrazione
in Francia. Le diverse reazioni di fronte alle difficoltà
dell'integrazione rappresentano la delusione, la rabbia e
il pessimismo nei confronti del futuro. Molti di questi studenti
non credono in un futuro migliore. Le loro reazioni sono di
certo legate all’ambiente di ogni giorno, che non migliora
come vorrebbero. Inoltre, questi sentimenti sono confermati
dalle risposte ai questionari.
Attività della mattina: “La fabbrica delle notizie”
Questa attività ha interessato gli studenti, perché si sono
sentiti davvero nei panni di giornalisti. Per quanto riguarda
le tematiche, le scelte sono state varie:
Lotta al razzismo;
Il problema del cibo nel mondo;
L’ambiente;
L’inquinamento;
La povertà;
Lo spreco dell’acqua;
Le proteste popolari;
Guerre e armi nucleari;
Immigrazione e apartheid;
Sport.
Questi argomenti di attualità hanno appassionato gli studenti.
Attività del pomeriggio: “il consiglio comunale”
Dopo aver discusso varie tematiche, gli studenti del consiglio
comunale si sono riuniti in commissioni. Ciascuna di esse
ha votato in merito alle tematiche relative alla città. Il
portavoce di ciascuna commissione ha tentato di convincere
gli altri consiglieri dell'appropriatezza delle scelte operate
dal gruppo (sono state avanzate argomentazioni convincenti
per raccogliere più firme al momento delle petizioni). I giochi
di ruolo sono stati davvero coinvolgenti.
Sono stati presentati vari argomenti:
La costruzione di un grande stadio e di una pista di pattinaggio;
La creazione di un polo culturale con rappresentanze di ogni
nazionalità, in modo da creare posti di lavoro;
La pulizia della città;
La creazione di associazioni: per aiutare i giovani a proseguire
negli studi,
per aiutarli a trovare il primo impiego,
per proporre aiuto psicologico,
per supportare le attività sportive,
per eliminare il “bordel” (confusione).
La creazione di strutture per aiutare i disabili, i giovani
in difficoltà e i disoccupati.
La creazione di un centro diurno di assistenza e di un centro
per il tempo libero per tenere i giovani occupati e impedire
che rimangano per strada.
La creazione di un supermercato comunale in cui i prodotti
siano meno costosi per chi è in ristrettezze economiche.
OSSERVAZIONI GENERALI
Questioni di apprendimento
La presenza di un giovane giornalista immigrato ha reso possibili
i dibattiti e i giovani sono stati conquistati dal metodo
domande/risposte. La maggioranza del gruppo ha indicato progetti
molto coerenti per la città di Roubaix. Uno degli studenti
ha capito che, a dispetto dell’età, lui e i suoi coetanei
ben conoscono i problemi della città. Il fatto sorprendente
è stato il realismo da adulti con cui li hanno affrontati.
Aspetti positivi
Gli studenti sono molto legati alla propria città e vogliono
migliorarla, il che significa che la amano. Sono in attesa
di un cambiamento ma non valutano negativamente la propria
città.
Aspetti negativi
Ci sono difficoltà di scrittura e di espressione. Le idee
sono spesso disordinate. Ci sono buone idee che non si riescono
a sfruttare per carenza di vocabolario. Abbiamo anche osservato
una mancanza di concentrazione e di attenzione in un’attività
lunga di 3 ore. Al momento del consiglio comunale è stato
meglio organizzare i voti per alzata di mano piuttosto che
tramite petizioni, che avrebbero causato irrequietezza e confusione.
Secondo Adice, i giovani che hanno partecipato a questi laboratori
hanno compreso il messaggio e la portata degli stessi. È stato
significativo essere in grado di radunarli tutti di domenica,
un fatto che dimostra il loro coinvolgimento nel progetto
e la loro volontà di migliorare la loro situazione attuale.
Attraverso questi laboratori anche i genitori hanno acquisito
consapevolezza sulle questioni che interessano i giovani.
ALBEDA COLLEGE, Maasluis (NL)
Le attività sono state inserite nel normale orario delle scuole
secondarie. All’inizio della prima lezione agli studenti è
stata spiegata La fabbrica delle notizie. Nel corso della
presentazione agli studenti è stato detto che il programma
delle due sessioni sarebbe stato il seguente.
Primo giorno:
Presentazione della fabbrica delle notizie;
Suddivisione degli studenti in piccoli gruppi;
Presentazione delle slide;
Tempo di preparazione (scelta delle slide e preparazione delle
notizie).
Secondo giorno:
Tempo per le prove;
Presentazione di ciascun notiziario;
Discussione.
Osservazioni generali
Secondo gli insegnanti di Albeda, le questioni più significative
originate dai laboratori si possono assumere come segue.
Questioni di apprendimento
Poiché era compito degli studenti creare un notiziario a partire
dalle slide fornite loro, è stata data loro la possibilità
di utilizzare argomenti di attualità o di far ricorso all'immaginazione
e inventare una notizia. Nel primo caso gli studenti dibattono
o riflettono su argomenti che sono importanti per la società
in cui vivono, che a sua volta è importante per chi è in quella
fascia di età. Nel secondo caso si dà la possibilità agli
studenti di usare l’immaginazione, cosa che molti alla loro
età non sono in grado di fare. Anche se le notizie sono inventate,
si tratta comunque di un’attività didattica.
Aspetti negativi
L’unico aspetto negativo latente di questo programma è il
fatto che alcuni studenti riescono ad impegnarsi poco nei
compiti loro assegnati durante il tempo di preparazione del
gruppo. Se non si riesce a risolvere il problema all’interno
del gruppo, come spesso accade, quegli studenti “scivolano”
attraverso il programma senza fare nulla. Si potrebbe risolvere
il problema chiedendo ad ogni gruppo di scrivere una relazione
in un secondo tempo. Tale relazione descriverebbe l’intero
processo di lavoro. Il che, ovviamente, includerebbe la parte
del “chi ha fatto cosa”. Una relazione del genere può eliminare
il problema.
Aspetti positivi
Il fatto che gli studenti collaborino in piccoli gruppi senza
alcuna supervisione diretta consente di creare responsabilità
e di giocare di ruolo col gruppo (come si prendono le decisioni,
chi fa cosa). Questo e i "Punti didattici" rendono La fabbrica
delle notizie un programma altamente educativo.
ARSIS, Salonicco (G)
I primi laboratori di simulazione sono stati attuati in una
scuola il 12 gennaio 2006 e in un’altra il 19 gennaio 2006,
concludendosi rispettivamente il 16 e il 23 gennaio 2006.
Le due scuole sono entrambe a Salonicco. Un gruppo di giovani
era proveniente dalla scuola secondaria, l’altro da un liceo
interculturale. Dopo la collaborazione di Arsis con i presidi,
gli studenti sono stati informati sulle attività da membri
di Arsis, che hanno stilato un elenco dei partecipanti ai
laboratori (due gruppi da 15).
Nel complesso le attività hanno visto coinvolti 30 giovani
per due laboratori in ciascuna scuola. Entrambi i presidi
hanno messo a disposizione di Arsis 4 ore accademiche per
ciascuna delle 4 sessioni. Arsis ha riscontrato nelle scuole
i medesimi problemi (sulla lunghezza dei laboratori) rilevati
nelle comunità scolastiche. L’Associazione degli insegnanti
delle scuole ha sollevato le medesime lamentele che erano
state avanzate durante i Laboratori sulla narrazione per quanto
riguarda gli studenti che abbandonano le lezioni.
Tutti i laboratori sono stati attivati all’interno degli edifici
scolastici. Le scuole hanno offerto una classe appositamente
attrezzata per ospitare le attività. Non è sempre stata la
soluzione ideale (a volte c’era rumore e l’attenzione degli
studenti era distratta dai loro compagni di scuola in cortile)
ma si è rivelata molto comoda per gli studenti, perché non
hanno dovuto spostarsi al di fuori dell’edificio scolastico.
Durante l’attuazione dei laboratori è stato presente anche
un insegnante della scuola, nominato responsabile scolastico
del programma.
Arsis ha lavorato con due gruppi di 15 studenti. I gruppi
comprendevano ragazze e ragazzi fra i 15 e i 17 anni. Tutti
i partecipanti sono figli di immigrati, alcuni di seconda
generazione. Gran parte di loro proviene dall’Albania, molti
altri dai paesi dell’ex Unione Sovietica. Altri paesi di origine:
Romania, Algeria, Repubblica Ceca, Afghanistan e Ucraina.
Breve descrizione delle attività
Come suggerito durante l’incontro di coordinamento, prima
di far partire i laboratori Arsis ha lavorato con giochi di
gruppo in modo da migliorare le dinamiche di gruppo. Gli studenti
non provenivano dalla medesima classe, quindi i membri dei
gruppi non si conoscevano fra loro. Arsis ha deciso di dedicare
la prima sessione ai giochi per presentare gli studenti fra
loro e consentire loro di sentirsi liberi di creare nuove
relazioni. Arsis ha inoltre chiesto ai partecipanti quali
fossero le loro aspettative sulle attività da svolgere e ha
verificato che tipo di immagine mentale si fossero creati
sul programma.
Le due sessioni del laboratorio in ciascuna scuola sono state
organizzate in base alla proposta del progetto originale.
Entrambi i gruppi di studenti hanno partecipato con grande
piacere alle attività di gioco di ruolo. Sono stati molto
coinvolti dal processo e hanno gradito la partecipazione.
Il primo laboratorio di simulazione è stato incentrato sulla
fabbrica delle notizie. Gli studenti sono stati molto contenti
di creare servizi televisivi propri e si sono lasciati coinvolgere
dalle tematiche prese in considerazione. In entrambi i gruppi
Arsis ha suddiviso i partecipanti in due sottogruppi da 8
e 7 membri; i ragazzi si sono messi a ridere quando i facilitatori
di Arsis si sono presentati come Direttori dei team editoriali
appena formati. È stato un modo per rompere il ghiaccio e
gli studenti si sono sentiti più a proprio agio nell’assumere
un ruolo diverso e nel prendere parte all’attività. Mostrare
le slide agli studenti con una musica strumentale di sottofondo
ha creato una buona atmosfera e tutti i partecipanti sono
stati molto attirati dalle immagini.
La scelta delle immagini non è stata difficoltosa e le foto
hanno destato una profonda emozione negli studenti. La cooperazione
nella creazione delle notizie è stata ottima, così come la
presentazione delle notizie stesse al resto del gruppo attraverso
il gioco di ruolo. Nel corso della fase di discussione tutti
gli studenti, in entrambi i gruppi, hanno avuto un atteggiamento
molto positivo e hanno manifestato l’esigenza di prendere
la parola, esprimere i propri sentimenti e scambiare idee
col resto del gruppo. La discussione è durata 60 minuti per
un gruppo e 50 per l’altro. Nel complesso il laboratorio è
stato di grande aiuto per gli studenti. Tramite esso hanno
acquisito esperienza su come essere critici e attivi nella
ricerca delle informazioni e nella comprensione del ruolo
delle notizie nella propria vita di ogni giorno.
Osservazioni generali sulla fabbrica delle notizie
Questioni di apprendimento
Attraverso il laboratorio della fabbrica delle notizie la
maggior parte degli studenti ha compreso che in Grecia, il
paese in cui vivono, non si sceglie di ascoltare o cercare
notizie serie ma ci si concentra solo sul gossip sulle star
del piccolo schermo e argomenti analoghi. Ciò che accade durante
un’attività come la fabbrica delle notizie è che i partecipanti
vengono spinti a produrre e apprendere in termini di notizie
"reali" sul proprio paese. Pertanto iniziano a ricercare fonti
di informazione serie, poiché desiderano essere informati
sulla situazione politica della Grecia e dei paesi di origine
delle proprie famiglie. Ciò ha consentito loro di comprendere
che non sono cittadini attivi nel nuovo paese. La maggior
parte di loro vuole credere che la propria permanenza in Grecia
sia provvisoria e che la propria vera vita sia nel paese di
origine.
Aspetti validi / positivi
Il laboratorio sulla fabbrica delle notizie ha consentito
agli studenti di giungere alla conclusione che sono interessati
alle questioni globali e si sentono molto responsabili per
le vicende negative del pianeta. Hanno ammesso che è molto
difficile trovare un'opinione obiettiva da parte dei media
e ciò li ha fatti sentire ancora più responsabili della ricerca
di fonti di informazione giuste.
Aspetti negativi
I laboratori sono stati troppo lunghi e ciò ha significato
che i partecipanti, pur essendo molto attivi, dopo qualche
tempo si sono stancati e non sono riusciti a restare del tutto
concentrati.
Nel complesso, il laboratorio sulla fabbrica delle notizie
ha motivato e coinvolto molti studenti di entrambi i gruppi
che hanno preso parte alle sessioni. Il livello di soddisfazione
e di gradimento è stato alto. Alcuni partecipanti hanno vissuto
l’attività come un modo di testare le proprie doti giornalistiche
e sono rimasti sorpresi della proprie qualità e soddisfatti
di sé. La professione del reporter è stata giudicata molto
difficile ma anche molto allettante.
Altro importante elemento emerso da quanto condiviso al termine
del laboratorio è stato il fatto che l’attività abbia aiutato
i partecipanti a maturare e li abbia convinti a non consentire
più ai propri genitori di scegliere per loro il canale televisivo
o radiofonico su cui sintonizzarsi. Ci sono stati commenti
e critiche sui media e sul loro lato commerciale, che ovviamente
non aiuta i giovani ad essere cittadini più informati.
Gli studenti hanno dedicato del tempo a commentare il fatto
che nessuno fra loro si sia dedicato a notizie di tipo commerciale
o al gossip e che le notizie prodotte dimostrino una preoccupazione
condivisa su una serie di questioni globali.
Osservazioni generali sulla simulazione di consiglio
Il secondo laboratorio di simulazione ha consentito agli studenti
di simulare una seduta del consiglio locale. Si è trattato
di un’esperienza completamente nuova per i partecipanti, che
si sono dimostrati titubanti nel corso di tutta l’attività.
Sono riusciti ad individuare alcune questioni che richiederebbero
un cambiamento nella loro città, Salonicco, ma non sono stati
in grado di andare oltre. È stato molto difficile per loro
trovare delle motivazioni, poiché, come hanno ricordato, si
sentono degli immigrati, non sono abituati ad essere attivi
e sentono di avere meno diritti rispetto ai locali. L’attività
è risultata essere poco familiare e i partecipanti non sono
stati molto attivi.
Aspetti positivi
Gli studenti hanno affermato che Salonicco è una città molto
brutta e che ci vorrebbero più case, non solo appartamenti.
Sarebbero anche necessari più alberi e zone verdi all’interno
della città, più parchi, più luoghi di ritrovo in cui i giovani
possano dedicarsi ad attività creative. Per gli studenti è
stato davvero importante essere in grado di capire che ciascuno
di essi ha un’opinione diversa su cosa sia bello o utile e
avere la possibilità di esprimersi in merito a ciò.
Aspetti negativi
Il laboratorio è stato molto lungo e la maggior parte degli
studenti ha perso interesse da un determinato momento in poi.
In entrambi i gruppi molti studenti sono rimasti in silenzio,
partecipando mediante l’ascolto ma senza tentare di intervenire
nella discussione.
L'opinione in Arsis è che il laboratorio sarebbe stato più
utile ai ragazzi se fosse stato più breve e se si fossero
tenuti laboratori paralleli per arricchire l’esperienza dei
partecipanti sulle attività decisionali.
RAA / Büro für interkulturelle Arbeit, Essen (D)
Le attività di laboratorio hanno visto coinvolti 35 studenti
fra i 16 e i 17 anni. Il laboratorio si è svolto in una scuola
secondaria di un quartiere di Essen altamente popolato di
immigrati. Due classi di questa scuola nel loro ultimo anno
scolastico sono state coinvolte nelle simulazioni. In una
di queste 24 studenti avrebbero dovuto frequentare le lezioni,
ma in realtà non sono mai stati più di 17. Solo uno di essi
ha passaporto tedesco e non ha un passato di immigrazione.
La scuola è un vecchio edificio. È molto anonimo, senza immagini
alle pareti. Quando il facilitatore di RAA ha presentato la
simulazione agli insegnanti, dapprima hanno pensato che fosse
troppo difficile per i loro studenti, che nella maggior parte
dei casi non parlano molto bene il tedesco e non sono interessati
a nulla.
La fabbrica delle notizie
La fabbrica delle notizie è stata messa in pratica in un’unica
sessione. La fase della discussione introduttiva ha indicato
che 30 studenti guardano regolarmente i notiziari (RTL, CNN).
Tutti gli studenti coinvolti si sono dimostrati molto interessati
e hanno svolto il proprio ruolo con entusiasmo. Mentre venivano
loro mostrate le slide (due volte), nessuno parlava con i
compagni, c’era molto silenzio e tutti seguivano la proiezione,
rapiti. Hanno lavorato insieme con impegno nei gruppi editoriali
e hanno prodotto notizie che solo in un paio di casi sono
apparse influenzate dalle solite notizie ufficiali.
Sarebbe stato molto interessante ripetere la simulazione della
fabbrica delle notizie con i medesimi studenti perché, dopo
aver giocato una prima volta e aver partecipato alla discussione,
hanno iniziato a rendersi conto dell’influenza e del potere
dei media. Probabilmente, se fosse stata possibile una seconda
simulazione, gli studenti sarebbero stati in grado di produrre
notizie molto interessanti e insolite.
È stato inoltre molto interessante osservare come hanno associato
due slide per illustrare la stessa notizia o come un altro
gruppo ha usato la stessa slide per un’altra tematica. Ad
esempio la slide 41 è stata usata insieme alla 27 per la tematica
dell’inquinamento e insieme alla 48 per la tematica droghe
e doping.
Altre tematiche sono state:
Slide 41 e 34: droghe;
Slide 28 e 5: lavoro minorile;
Slide 18 e 20 o 2 e 18: catastrofi ambientali, inquinamento
ed estinzione degli animali;
Slide 52 e 54: guerra e ruolo degli USA in essa;
Slide 24 e 45: problema profughi.
Osservazioni generali sulla fabbrica delle notizie
Agli studenti è piaciuta l’attività. Hanno notato di aver
raggiunto buoni risultati in poco tempo. Hanno rilevato di
aver dovuto lavorare in squadra, confrontandosi e ascoltandosi
a vicenda perché c’erano opinioni divergenti. Tutti hanno
contribuito alla formulazione delle notizie. Uno studente
ha commentato che si sarebbe dovuta sfruttare la lezione in
modo migliore, vale a dire per esercitarsi a scrivere una
domanda di impiego. Secondo lui sarebbe stato più utile, perché
stanno finendo la scuola.
L’incontro del consiglio della gioventù
L’attività si è svolta in tre sessioni di due ore ciascuna
per ogni classe, fra il 15 febbraio e il 16 marzo. Per presentare
il gioco di ruolo, i facilitatori di RAA hanno utilizzato
i giochi “tutti uguali - tutti diversi” e “la violenza nella
mia vita”. In una seconda sessione i facilitatori di RAA hanno
individuato la parte della città in cui vivono i vari studenti
(grazie ad una cartina con i post-it di ogni studente). La
maggior parte degli studenti sono nati ad Essen, alcuni ci
vivono da 6 anni e 5 da 3. Per la maggior parte la città è
bella, meglio di altre nella regione della Ruhr, ma c’è come
in altre città, un tasso di criminalità troppo alto. Nei centri
per giovani è spesso possibile acquistare droga, che è il
motivo per cui alcuni li frequentano.
La simulazione comprendeva una discussione sui cambiamenti
che gli studenti vorrebbero apportati alla città e sulle persone
che ne hanno la responsabilità. Durante la seconda ora della
sessione le classi sono state visitate da un politico. Il
signor Burak Copur è membro del consiglio comunale e del partito
verde. Ha 28 anni e origini turche. Gli studenti si sono sentiti
vicini a lui, sono stati molto aperti e hanno parlato della
propria esperienza di immigrati. Hanno fatto riferimento a
problemi concreti della propria vita: i timori per il futuro,
le difficoltà nell'essere assunti, anche come apprendisti,
le esperienze di discriminazione a causa di un nome o un aspetto
"diversi". Durante la conversazione con il signor Copur, gli
studenti hanno scoperto che l’unico modo di cambiare qualcosa
è essere attivi e impegnarsi. Alla fine della conversazione
hanno deciso di comune accordo di scrivere una lettera al
sindaco per comunicare le proprie proposte volte a migliorare
vari aspetti della città. Gli studenti inoltre intendono inviare
una copia della lettera al signor Copur, che tenterà di sostenerli
nella risoluzione dei problemi.
La terza sessione è iniziata con una discussione sull’incontro
con il signor Copur. Poi gli studenti hanno lavorato in gruppi
a seconda del quartiere di provenienza, tentando di indicare
i cambiamenti che farebbero e i motivi. Ciascun gruppo ha
prodotto un poster indicando le proprie esigenze. Ciascun
gruppo ha avanzato dei suggerimenti. Ogni studente aveva a
disposizione 5 bollini per contrassegnare i cambiamenti più
importanti per la propria vita. Alla fine ognuno ha firmato
un poster.
Le due necessità principali condivise dalla maggior parte
degli studenti sono:
Opportunità per il tempo libero;
Opportunità per l’apprendistato e il lavoro.
Fra i desideri per il proprio tempo libero gli studenti hanno
elencato i seguenti: più fontane, alberi e luoghi per barbecue,
più panchine, anche coperte, per permettere loro di incontrarsi
all’aperto, più centri per giovani, che dovrebbero essere
aperti anche di domenica, più asili, più bagni pubblici nel
centro cittadino (che è il luogo dove si incontrano), meno
drogati alla stazione ferroviaria principale (altro luogo
di incontro), più corse di autobus di notte, più cestini e
una città più pulita, più centri culturali.
Per quanto riguarda la seconda esigenza (apprendistato e lavoro)
è stato scritto quanto segue: più opportunità di lavoro per
gli studenti provenienti dalla Hauptschule, più posti di lavoro
per tutti e corsi di formazione in più, più case per i senzatetto,
introduzione di un’uniforme scolastica e norme più severe
nelle scuole. In fondo al poster qualcuno ha scritto: speriamo
che le nostre proposte siano prese sul serio e che sia fatto
un tentativo per metterle in pratica.
Osservazioni generali sull’incontro del consiglio
della gioventù
Punti didattici
Gli studenti hanno iniziato ad osservare il proprio quartiere
in base alle proprie esigenze.
Elemento valido/positivo. Gli studenti hanno iniziato a pensare
ai cambiamenti che possono avviare per conto proprio. Sono
stati loro a suggerire di presentare i risultati ai politici
e a prendere l’iniziativa della lettera.
Centro stranieri del Comune di Modena
Due scuole di Modena hanno ospitato i laboratori di simulazione,
prima degli altri partner di progetto, in quattro sessioni
nei mesi di novembre e dicembre 2005. A settembre e ottobre
2005 i facilitatori dei progetti hanno avuto l'opportunità
di incontrare insegnanti di riferimento di due scuole secondarie
locali con numerosi studenti con un background di immigrazione.
Insieme hanno progettato il modo migliore per introdurre gli
studenti alle attività pianificate e hanno individuato due
o tre lezioni consecutive per svolgere i laboratori durante
il normale orario scolastico. Poiché i laboratori erano mirati
ad incoraggiare la cittadinanza attiva, la prima sessione
comprendeva un incontro con due membri del consiglio comunale
locale, che hanno spiegato agli studenti come opera il consiglio
e si sono proposti come referenti per presentare i risultati
finali degli studenti al consiglio medesimo. Nel complesso
i laboratori sono stati spalmati su quattro sessioni in ciascuna
delle scuole partecipanti.
Le due attività di simulazione sono state integrate con altre
attività di partecipazione e educazione alla cittadinanza,
soprattutto quelle tratte dal manuale Compass a cura del Consiglio
d’Europa (e anche messe a disposizione degli altri partner).
È stato più facile nei laboratori del mattino alla Città dei
Ragazzi (CdR) perché il gruppo era formato da circa 15 studenti
e l’insegnante è stato particolarmente collaborativo, mentre
è stato più difficile nei laboratori pomeridiani alla scuola
secondaria Corni, dove i facilitatori hanno incontrato una
trentina di ragazzi (tutti contemporaneamente) di classi diverse.
Sebbene si tratti di una scuola secondaria professionale,
al CdR il gruppo di studenti ha dimostrato capacità limitate
di scrittura ed espressione in italiano, poiché sono tutti
arrivati in Italia molto di recente. A volte i facilitatori
hanno dovuto promuovere la conversazione/traduzione in inglese
o francese per garantire una comprensione e una dinamica del
gruppo adeguate. La fabbrica delle notizie si è dimostrata
molto utile nel fornire agli studenti la possibilità di esprimere
le proprie opinioni sul mondo e sulle questioni locali, nonché
di condividere le proprie preoccupazioni. Un gruppo significativo
ha un background musulmano e alcune delle questioni scelte
ha consentito loro di criticare il modo in cui i media parlano
di regioni come Palestina e Iraq. La presenza di musica di
sottofondo durante la proiezione delle slide ha dato occasione
per condividere idee su testi interessanti di cantautori moderni.
Viste le limitate capacità di comunicazione, la simulazione
dell’incontro del consiglio è stata preparata come gioco di
ruolo e costruita su un esercizio di allocazione delle risorse
basato su un bilancio familiare. I risultati sono stati paragonati
e discussi in termini di priorità dei giovani e opportunità
per iniziative di cittadinanza attiva.
La scuola secondaria Corni ha messo a disposizione un gruppo
misto ma molto ampio di studenti sia di origine italiana che
straniera. Gli studenti hanno accettato di partecipare alle
attività, anche se erano riluttanti ad abbandonare i rispettivi
piccoli gruppi di amici per prendere parte ad attività miste
in gruppi ridotti, alla base di entrambi i laboratori di simulazione.
Ogni volta che è stato possibile le attività sono state presentate
come esercizi per gruppi di affinità e hanno spinto gli studenti
a produrre presentazioni grafiche su lavagna a fogli mobili
delle proprie idee e dei risultati del gruppo. La simulazione
della fabbrica delle notizie è stata sfruttata in parte per
concentrare l’attenzione degli studenti su questioni di cittadinanza
locale, in modo da avere un terreno comune su cui costruire
durante la simulazione dell’incontro del consiglio. Quest’ultima
è stata spalmata su due sessioni, spingendo i gruppi partecipanti
a presentare le proprie proposte di cambiamenti locali agli
altri studenti della scuola fra le due sessioni (e se possibile
a raccogliere firme per il proprio programma utilizzando presentazioni
sulla lavagna a fogli mobili). Le questioni che hanno destato
interesse sono il tempo libero, l'ambiente, l'occupazione
e le relazioni interculturali. Nel complesso gli studenti
con un passato di immigrazione si sono mostrati più interessati
all’attività e in grado di offrire un contributo caratterizzato
da un input concettuale migliore legato alla cittadinanza
responsabile.
Osservazioni generali sui laboratori di simulazione
Elementi didattici
Gli studenti hanno iniziato ad apprezzarsi a vicenda in un
contesto di apprendimento e comunicazione che richiede competenze
diverse rispetto a quelle che vengono normalmente richieste
loro a scuola. Hanno acquisito capacità di riflessione, in
misura variabile, sui processi che stanno dietro ai media
e sulla propria visione del futuro. Gli studenti sono stati
messi a confronto con la propria carenza di informazione/proposte
sulle questioni relative alla cittadinanza e hanno iniziato
ad individuare alcune fonti di informazione e ispirazione,
inclusi alcuni coetanei.
Elementi positivi
Alcuni studenti sono stati in grado di individuare cambiamenti
per cui possono prendersi la responsabilità. È stato importante
consentire agli studenti di cercare ulteriori informazioni
su questioni di loro interesse e di consultarsi con coetanei
in modo da acquisire un punto di vista più informato e possibilmente
attivo sulle questioni locali-globali.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Due utili strumenti di simulazione
Il feedback dei partner indica che i due laboratori di simulazione
hanno funzionato bene insieme e, in generale, hanno prodotto
risultati positivi, in termini sia di partecipazione dei giovani
che di processo di apprendimento individuale e collettivo.
È difficile lavorare con questi gruppi di giovani per periodi
lunghi. Pertanto è necessario predisporre per loro un ambiente
flessibile, in cui lo spazio e il tempo consentano di adattare
la lunghezza del laboratorio alle reali esigenze di apprendimento
dei partecipanti e alla loro soglia di attenzione.
Non si può dare la cooperazione per scontata
La maggior parte dei giovani non ha esperienza di lavoro di
cooperazione in piccoli gruppi. Ogni volta che un’atmosfera
di collaborazione è un obiettivo dichiarato, è importante
introdurre tecniche di apprendimento operative (ruoli/compiti
individuali) nell’organizzare le fasi a piccoli gruppi sia
della fabbrica delle notizie che dell’incontro del consiglio.
Entrambe le attività si sono dimostrate ricche di informazioni
per i facilitatori/gli insegnati/gli educatori che hanno guidato
le sessioni o erano presenti ad esse. Hanno avuto l’opportunità
di venire a conoscenza delle questioni che interessano i giovani
partecipanti, nonché delle esigenze e della visione del futuro
degli stessi.
Tempi
Sebbene la fabbrica delle notizie possa essere svolta in un’unica
sessione (pur ricordando che una seconda sessione può produrre
risultati più pertinenti e creativi), per produrre risultati
che possano essere condivisi con la comunità locale attraverso
l’esercizio di simulazione dell’incontro del consiglio è importante
dedicare ad essa almeno due o tre sessioni e dare ai giovani
il tempo di raccogliere opinioni e informazioni al di fuori
dell’orario del laboratorio. Entrambe le attività si sono
dimostrate utili nel consentire ai giovani di esprimersi e
di individuare questioni di interesse condiviso o specifico.
È sempre necessario un adattamento
Sebbene le informazioni contenute nei capitoli due e tre del
presente documento siano molto dettagliate in merito all'attuazione
della fabbrica delle notizie e dell’incontro del consiglio,
si consiglia di dedicare tempo ad adattare le simulazioni
al contesto locale, prendendo in considerazione l’ampio ventaglio
di capacità dei giovani di questa età, confermato dalla grande
varietà di risultati conseguiti nell’ambito del progetto Comics.
RINGRAZIAMENTI
Il testo è stato redatto a partire da contributi di Inga Wagner
e Miles Gualdi (Comune di Modena), Martine Kramer e Arja Boot
(Albeda College, Maasluis, NL), Djamel Benia e Erika de Bona
(Adice, Roubaix, FR), Sophia Simeonidou e Konstantia Nikopoulou
(Arsis, Salonicco, GR), Daniela Pierelle e Christa Müller-Neumann
(RAA Haupstelle NRW, Essen, DE).
BIBLIOGRAFIA
Batini F., Premessa, in Batini F., Zaccaria R. (a cura di),
Foto dal futuro, Zona, Civitella (Ar), 2002
Fabbri D., Narrare il conoscere. Appunti per un’epistemologia
della formazione, in Kaneklin C., Scaratti G. (a cura di),
Formazione e narrazione. Costruzione di significato e processi
di cambiamento personale e organizzativo, Raffaello Cortina
Editore, Milano, 1998
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