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M@gm@ vol.4 n.2 Avril-Juin 2006
PICCOLI SCHIAVI SENZA FRONTIERE: IL TRAFFICO DEI MINORI STRANIERI IN ITALIA
(A cura di Francesco Carchedi, Edizioni Ediesse, Roma, 2004,
pp.294)
Olivia Salimbeni
olivia.salimbeni@tin.it
Laureata in scienze dell’educazione
a Firenze, è dottoranda al II anno in “Qualità della Formazione”
e assegnista di ricerca presso il Dipartimento di scienze
dell’educazione e dei processi culturali e formativi. Svolge
attività di ricerca sulle migrazioni, collabora a numerosi
progetti finanziati dalla Commissione Europea.
Chi
sono i minori sfruttati? Da dove vengono? E chi sono i loro
persecutori? L’autore del volume, Francesco Carchedi, responsabile
del Settore ricerca del Consorzio Parsec di Roma e consulente
della Fondazione Internazionale Lelio Basso, ci offre con
questo testo un quadro completo sulla condizione di migliaia
di minori stranieri in Italia, bambini e bambine, sfruttati
e venduti, trattati come merci, costretti alla prostituzione
o al lavoro forzato. Una raccolta di dati e uno studio molto
particolareggiati e precisi racchiusi in un quadro normativo
che è ancora in evoluzione. In particolare, il volume offre
un’analisi approfondita del “ciclo prostituzionale” e delle
modalità di sfruttamento ricostruite attraverso i punti di
vista dei diversi soggetti coinvolti: le vittime, le organizzazioni
criminali e gli operatori sociali impegnati in attività di
riduzione del danno e nell'attivazione di percorsi di fuoriuscita
dalla prostituzione.
I dati riportati nel testo emergono dai risultati di un’indagine
effettuata dalla Fondazione Lelio Basso e da Parsec all’interno
di un progetto dal titolo: "Il traffico internazionale di
minori. Piccoli schiavi senza frontiere. Il caso dell'Albania
e della Romania", realizzato insieme a Terre des hommes Italia,
Save the Children Italia e finanziato dalla Direzione generale
per la Cooperazione allo sviluppo (Ministero degli Affari
Esteri).
L’intero percorso di ricerca si è focalizzato sulla raccolta
di dati e informazioni di campo, allo scopo di comprendere
alcuni aspetti che riguardano il fenomeno della tratta delle
donne e in particolar modo quella dei minori a scopo di sfruttamento
sessuale. L’obiettivo è la comprensione delle caratteristiche
di base del segmento del traffico di esseri umani configurabile
dalla presenza di minori, focalizzandosi soprattutto su due
gruppi nazionali: quello albanese e quello rumeno; gruppi
che più di altri sono stati interessati da forme di sfruttamento
radicale e dove la presenza di minori a rischio appare piuttosto
alta e consistente. L’indagine si è svolta contemporaneamente
in Italia e in Albania, con due diversi gruppi di ricerca
ma con una sola direzione scientifica. L’analisi ha cercato
di studiare il fenomeno della tratta di minori attraverso
i punti di vista dei gruppi di ricerca nazionali, proprio
per poter cogliere percezioni diverse del fenomeno per poi
tentare di rapportarle a un discorso complessivo omogeneo.
Tutto questo senza mai cadere nelle opposte trappole del sensazionalismo
di tipo giornalistico o del distacco classificatorio che caratterizza
certi lavori sociologici. Il taglio del curatore mostra l’abilità
di esporre i risultati di una linea di indagine che richiede
tanta maggiore capacità di adeguare passione civile e rigore
scientifico quanto più la materia sulla quale si indaga si
rivela moralmente ed emozionalmente coinvolgente.
L’area problematica oggetto della ricerca è stata la comprensione
e l’approfondimento di alcuni aspetti dello sfruttamento coatto
che vede come attori subalterni componenti minorili, in particolare
sottomessi alle pratiche di sfruttamento lavorativo e sessuale.
Nello specifico si parla di sfruttamento sessuale per riferirsi
alla produzione, più o meno intensamente forzata, di servizi
di natura sessuale da parte dei minori in cambio di una remunerazione
che viene acquisita prepotentemente da altri, in genere dagli
adulti. La normativa nazionale e quella internazionale mirano
formalmente a contrastare il fenomeno, perlomeno a far sentire
gli sfruttatori non del tutto sereni e tranquilli nel praticare
le loro losche attività. Il parere pressoché unanime degli
operatori, e questo la normativa lo evidenzia sufficientemente,
è che non deve sussistere nessuna attenuante per gli sfruttatori
e tanto meno quando i minori sono costretti anche a subire
abusi sessuali. In questa prospettiva viene meno cioè la distinzione
tra esercizio volontario e involontario della prostituzione,
che si manifesta, seppur con contraddizioni e non pochi conflitti,
nel mondo delle pratiche prostituzionali che coinvolgono le
persone adulte. La legge 269/98, “Norme contro lo sfruttamento
della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale
in danno di minori, quali nuove forme di schiavitù”, non riconosce
la volontarietà della scelta prostituzionale da parte dei
minori di anni diciotto. Per le minori e i minori, pertanto,
non può che trattarsi sempre di prostituzione coercitiva e
abusiva, in quanto lede l’interesse superiore del fanciullo
(come recita l’art. 3 della Convenzione ONU di New York) violando
la sua integrità psicologica, fisica e culturale. Il fenomeno
della tratta minorile è, fra tutte le violazioni dei diritti
umani, la più spregevole. I danni fisici e psichici derivanti
dagli abusi e dalla tratta per sfruttamento sessuale sono
irreparabili: scarsa autostima, sentimento di diffidenza,
comportamenti autolesionisti e propensione a ripetere le violenze
subite.
La minore età delle prostitute è considerata come un valore
aggiunto particolarmente appetibile sul mercato sessuale.
La richiesta è quella di ragazze sempre più giovani e di bella
presenza in modo da assicurare maggiori fonti di reddito per
i loro sfruttatori. Per garantire questa tipologia di ragazze
le bande di reclutatori e di venditori specializzati sui diversi
mercati (balcanici, africani, asiatici) setacciano campagne,
villaggi e contrade a ridosso dei grandi centri abitati al
fine di intercettare donne con caratteristiche correlabili
alla vulnerabilità sociale ed economica, nonché culturale
ed esistenziale, da coinvolgere e instradare alla prostituzione.
In definitiva si tratta di un fenomeno che, se appare ormai
sufficientemente noto per quanto concerne la conoscenza delle
cause, dei processi e degli esiti sulle vite di migliaia di
persone, risulta ancora largamente oscuro nei dati oggettivi
e nelle cifre che lo rappresentano fedelmente. Ma se le aride
cifre sono scarse i riscontri qualitativi di chi lo osserva
direttamente sul campo e di chi lo vive (le vittime-testimoni)
sono eloquenti ed estremamente utili alla comprensione del
“come” si svolge il traffico, di come si diventa schiavi.
Questa comprensione serve a definire e a individuare le vie
di uscita dall’incubo. Il “cosa fare” è la sfida che si presenta
alle istituzioni e alla società civile di un paese avanzato
come l’Italia. Il nostro paese si sta ponendo in una situazione
di avanguardia nella lotta al traffico di esseri umani e nella
difesa dei diritti umani delle vittime e ha messo in atto,
sia pure in misura non ancora del tutto sufficiente, azioni
di salvaguardia delle vittime.
L’articolazione del testo è suddivisa in 8 capitoli. Il primo,
scritto dal curatore, introduce l’argomento e la ricerca dalla
quale sono scaturiti i risultati.
Il secondo, realizzato da Francesco Carchedi e Renato Frisanco,
affronta con una panoramica complessiva, il fenomeno della
prostituzione minorile, come appare dalla letteratura (scarsa
come gli autori sottolineano) nazionale sull’argomento.
Il terzo capitolo, redatto da Carchedi, propone un tentativo
di inquadramento quantitativo del fenomeno della prostituzione
di strada esercitata da donne adulte e minorenni. Oltre alle
stime il capitolo si sofferma sulla mobilità che caratterizza
la pratica di sfruttamento dei minori a causa della pressione
che esercitano le forze dell’ordine e della severità della
normativa di riferimento, nonché della possibilità che hanno
le giovani coinvolte di ricorrere ai benefici normativi e
denunciare le persone che le costringono a sottostare a una
condizione paraschiavistica. Mobilità che avviene sulle grandi
direttrici che si incrociano da Nord a Sud e da Est ad Ovest
e viceversa coinvolgendo aree importanti del territorio nazionale
e quelle oltre il confine settentrionale.
Il quarto capitolo, a cura di Isabella Orfano e Carchedi,
prende in considerazione una decina di servizi di protezione
sociale e organizzazioni di contrasto al fenomeno prostituzionale.
Si tratta di micro-studi di caso, effettuati sia in Italia
che in Albania, che affrontano questioni organizzative e filosofie
di intervento nel settore della prostituzione minorile.
Il quinto capitolo, scritto da Elisabetta Quarta, affronta
il fenomeno della prostituzione minorile albanese dal punto
di vista degli operatori albanesi intervistati.
Il sesto, redatto da Simona la Rocca, affronta le differenti
normative che trattano il fenomeno dello sfruttamento minorile,
sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista sessuale.
Il capitolo mette anche in evidenza gli sforzi che molti paesi
stanno facendo per adeguare i loro sistemi legislativi e giudiziari
delineati dal Protocollo aggiuntivo sul traffico di esseri
umani emanato a Palermo nel dicembre 2000.
Il settimo capitolo, realizzato da Danila Indirli, affronta
alcune problematiche inerenti alle procedure giudiziarie e
alla costruzione dell’iter processuale nell’ambito dello sfruttamento
sessuale dei minori.
L’ottavo ed ultimo capitolo contiene osservazioni conclusive
ed alcune proposte di possibili interventi che si potrebbero
attuare per contribuire ancora di più a contrastare il fenomeno
della prostituzione coatta minorile.
SCHEDA BIBLIOGRAFICA
INDICE
Prefazione (di Giovanni Mottura)
1. Introduzione (di Francesco Carchedi)
1.1. I paesi all’esame
1.2. La filosofia dell’indagine, definizioni di traffico e
gli ambiti dello sfruttamento esplorati
1.3. L’oggetto della ricerca, gli obiettivi e i criteri metodologici
1.4. L’articolazione del rapporto
2. La tratta di donne adulte e bambine. Uno sguardo d’insieme
(di Francesco Carchedi e Renato Frisanco)
2.1. Il fenomeno del traffico di esseri umani: rilevanza e
definizione
2.2. Una conoscenza del fenomeno problematica e ancora parziale
2.3. Alcune delle principali cause dello sviluppo e i fattori
strutturali che contraddistinguono il fenomeno nel nostro
paese
2.4. La tratta delle minorenni a scopo di sfruttamento sessuale:
fasi e meccanismi di base del fenomeno
2.5. Il ciclo prostituzionale e la spirale dello sfruttamento
2.6. Il traffico e le forme di sfruttamento para-schiavistico
dei minori stranieri
2.7. Osservazioni conclusive
Bibliografia
3. Alcune caratteristiche di base dei meccanismi di sfruttamento
delle donne e dei bambini. Aspetti quantitativi e qualitativi
(di Francesco Carchedi)
3.1. Premessa
3.2. I dati ufficiali e i dati di stima dello sfruttamento
sessuale
3.3. I criteri di stima e le stime delle donne coinvolte nella
prostituzione
3.4. La prostituzione stanziale e la prostituzione itinerante-camminante.
Gli assi territoriali di spostamento e la posizione dei minori
3.5. La posizione dei minori e le caratteristiche delle modalità
di sfruttamento
3.6. Osservazioni conclusive
4. Servizi di protezione e buone pratiche di re-inserimento
sociale: analisi di alcuni casi (di Isabella Orfano e Francesco
Carchedi)
4.1. Premessa
4.2. I servizi in Italia. Gli studi di caso
4.3. I servizi in Albania. Gli studi di caso
4.4. Osservazioni conclusive generali
5. Il fenomeno migratorio regolare e irregolare: flussi di
transito, flussi migratori albanesi e traffico di bambini
(di Elisabetta Quarta)
5.1. Premessa
5.2. Definizione di «tratta» e disposizioni di legge
5.3. Aspetti quantitativi del fenomeno
5.4. La situazione in Albania
5.5. Ragazzi di strada, nuove urbanizzazioni e prostituzione
5.6. La tratta dei minori
5.7. I trafficanti
5.8. Un breve inciso sui profitti
5.9. Il «recupero» e il reinserimento sociale delle vittime
della tratta: reinserimento di chi? Dove?
5.10. Osservazioni conclusive
Bibliografia
6. Gli strumenti normativi internazionali, europei e nazionali
nella lotta allo sfruttamento minorile (di Simona La Rocca)
6.1. Premessa
6.2. Le Convenzioni e le iniziative internazionali
6.3. La legislazione e le iniziative europee
6.4. La legislazione e le iniziative nazionali
6.5. Considerazioni conclusive
Bibliografia
7. Procedure giudiziarie e costruzione dell’iter processuale
nell’ambito dello sfruttamento sessuale dei minori stranieri.
Analisi di alcuni casi (di Danila Indirli)
7.1. Premessa
7.2. Audizione del minore
7.3. La perizia psicodiagnostica e la valutazione giuridica
di attendibilità
7.4. Indagini e accertamento medico-legale
7.5. L’intervento integrato delle istituzioni giudiziaria
e socio-sanitaria insieme alle associazioni di volontariato.
La concertazione tra i ministeri
7.6. Il procedimento penale tra garanzie dell’indagato e tutela
del minore parte offesa
7.7. Analisi di alcuni casi
7.8. Osservazioni conclusive
8. Osservazioni conclusive generali (di Francesco Carchedi)
Appendice
Elenco dei testimoni privilegiati intervistati
Interviste collettive
PROFILO BIOGRAFICO DEL CURATORE
Francesco Carchedi è responsabile del Settore ricerca del
Consorzio Parsec (di Roma) e consulente per la ricerca sociale
della Fondazione Internazionale Lelio Basso. Da anni studia
il fenomeno del traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento
sessuale e le problematiche concernenti l’inserimento socio-economico
degli immigrati stranieri. Attualmente è anche consulente
della Regione Campania, Assessorato al lavoro, alle politiche
sociali, all’emigrazione all’immigrazione. Tra le sue pubblicazioni
si ricordano: insieme a G. Campani e G. Tassinari, L'immigrazione
silenziosa. Le comunità cinesi in Italia (Edizioni della Fondazione
Giovanni Agnelli, Torino 1994); insieme a G. Campani e G.
Mottura, Migranti, rifugiati, nomadi, Europa dell'Est in movimento
(L'Harmattan, Torino 1998); insieme a G. Campani e Z. Lapov,
Le esperienze ignorate (Franco Angeli, Milano, 2002).
SITOGRAFIA
www.parsec-consortium.it
www.grisnet.it/filb/
www.savethechildren.it/2003/progetti
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