• Home
  • Revue M@gm@
  • Cahiers M@gm@
  • Portail Analyse Qualitative
  • Forum Analyse Qualitative
  • Advertising
  • Accès Réservé


  • Contributions dans différents domaines thématiques
    M@gm@ vol.4 n.2 Avril-Juin 2006

    CORNICI, SPECCHI E MASCHERE: INTERAZIONISMO SIMBOLICO E COMUNICAZIONE


    (Rosalba Perrotta, Edizioni Clueb, Bologna, 2005, pp.188)

    Orazio Maria Valastro

    valastro@analisiqualitativa.com
    Presidente Osservatorio dei Processi Comunicativi, Associazione Culturale Scientifica (www.analisiqualitativa.com); Dottorando di Ricerca all'IRSA-CRI (Institut de Recherches Sociologiques et Anthropologiques - Centre de Recherches sur l'Imaginaire) presso l'Università degli Studi ''Paul Valéry'' di Montpellier; Laureato in Sociologia (Università degli Studi René Descartes, Parigi V, Sorbona); Fondatore, Direttore Editoriale e Responsabile della rivista elettronica in scienze umane e sociali "m@gm@"; Collaboratore e Membro del Comitato Scientifico della "Revue Algérienne des Etudes Sociologiques", Université de Jijel-Algeria; Sociologo e Libero Professionista, Studio di Sociologia Professionale (Catania).

    L’interazionismo simbolico ci ha permesso di considerare e apprezzare il ruolo creativo degli attori sociali nella costruzione della vita quotidiana, indirizzandoci verso l’osservazione e lo studio dei significati sociali costruiti nel corso delle nostre interazioni. “La realtà che l’uomo conosce nasce dalla comunicazione. Egli impara a scorgere i diversi oggetti e ad attribuirvi senso cogliendo messaggi che provengono dall’esterno ed elaborandoli, poi, nel dialogo interiore: il suo mondo è fatto di definizioni, è frutto di costruzioni cui egli stesso partecipa” (Perrotta, 2005, p.11).

    Partendo da questo nucleo centrale attorno al quale si sviluppano i contributi degli interazionisti simbolici, nel volume della Professoressa Perrotta sono presentati i concetti di base dell’interazionismo simbolico, cercando tuttuavia di approfondire una proposta critica: mostrare le connessioni e mettere in luce le potenzialità delle definizioni teoriche e l’efficacia pragmatica di questi stessi concetti.

    Una finalità conseguente all’approfondimento di questa efficacia pragmatica, perseguita per altro nell’esperienza professionale dell’autrice nella conduzione di laboratori sulla comunicazione e nella formazione degli operatori sociali, sollecita al tempo stesso una visione del mondo dell’altro che si oppone al pregiudizio, suscitando e ricercando modalità interattive in grado di fare “emergere isole di significato comuni in cui sia possibile l’incontro, e favorisce l’instaurarsi di un ‘sentimento del noi’ che orienta verso la conoscenza e la collaborazione” (Perrotta, 2005, p.173).

    Nel primo capitolo sono esaminate le origini dell’interazionismo simbolico, le sue peculiarità e le sue evoluzioni, laddove il secondo capitolo considerare la valenza della nozione di ‘situazione’ e la relatività delle ‘definizioni della situazione’. Le successive sezioni del volume esaminano “l’influenza che i diversi ‘altri’ hanno nell’orientare le definizioni; il ruolo attivo assunto dall’individuo nell’interpretarle e modificarle; l’importanza del role-taking nei processi comunicativi” (Perrotta, 2005, p.173). Dai processi di elaborazione delle definizioni l’autrice ci accompagna, approfondendo una riflessione imperniata sulle definizioni specifiche del tempo e dello spazio, delle azioni, dell’altro e di se stessi, verso il concetto d’immagine di sé.

    Aprirsi ad una sociologia comprendente che riconosca il valore e l’interesse delle scienze umane e sociali per il sapere comune e il vissuto delle donne e degli uomini, significa aprirsi verso una comprensione del significato che gli attori sociali attribuiscono alle loro attività e relazioni, contrariamente ad una sociologia tradizionale concepita come scienza sociale normativa, dove le teorie sulla realtà sociale invalidano paradossalmente una conoscenza generata come co-costruzione collettiva di significati prodotti da soggetti interagenti.

    Promuovendo indubbiamente una sensibililtà ed un approccio transversale, senza porsi il problema di riferirsi unicamente ad una corrente per attribuirsi un appellativo che distingua un modo specifico di fare sociologia, l’autrice ci orienta, al di là delle differenze accademiche e professionali, a considerare le questioni fondamentali che stimolano il lavoro di ricerca nell’ambito di un approccio comprendente: “gli uomini, le loro aspirazioni, le visioni che intorno al mondo essi costruiscono, i riti sociali in cui si trovano coinvolti, le strategie di cui si giovano per raggiungere i propri scopi” (Perrotta, 1988, p.133).

    SCHEDA BIBLIOGRAFICA

    INDICE

    Capitolo 1
    Interazionismo simbolico: origine e metodi d'indagine
    1.1 Sviluppi, declino, nuova affermazione ed eresie
    1.2 Caratteristiche e fasi della ricerca: l'uso dei concetti
    1.3 Metodi qualitativi
    1.4 Perché le definizioni dei soggetti interagenti? Può studiare il ciclone chi ci sta dentro?

    Capitolo 2
    Necessità di dare senso
    2.1 Attribuire significato
    2.2 Mead, Thomas e la profezia che non si autoavvera
    2.3 I tre principi di Blumer: l'io e il me
    2.4 Consenso, negoziazione e conflitto

    Capitolo 3
    Quali altri?
    3.1 Società, mente e sé
    3.2 Altri significativi
    3.3 Altro generalizzato
    3.4 Gruppi di riferimento e comunità fantasma

    Capitlo 4
    Role-taking
    4.1 Assumere il ruolo dell'altro
    4.2 Sospensione del giudizio: non mettere sull'altro i propri panni
    4.3 Nei panni del cattivo
    4.4 Role-taking e intervento: corsi sulla comunicazione

    Capitolo 5
    Porre confini e attribuire significati
    5.1 Isole di significato e linguaggio
    5.2 Imporre le proprie frontiere
    5.3 Markers e cornici
    5.4 Definire e connotare
    5.5 menti rigide, menti confuse e menti flessibili

    Capitolo 6
    Definire tempo e spazio
    6.1 Orologi e calendari
    6.2 Memoria e primordialismo inventato: l'arte di lavorarsi il tempo
    6.3 Territori e controllo
    6.4 Ribalta e retroscena
    6.5 Alcune applicazioni possibili

    Capitolo 7
    Definire le azioni: rendere accettabile l'inaccettabile
    7.1 Agire ed essere: vocabolari di motivi
    7.2 Giustificazioni e scusanti
    7.3 fornire accounts

    Capitolo 8
    Definire gli altri
    8.1 Identità sociali e ruoli: contesti di consapevolezza
    8.2 Il fascino sottile degli stereotipi
    8.3 Stigmatizzati e outsiders
    8.4 Le parole sono pietre

    Capitolo 9
    Pigmalione e Galatea: modellare l'immagine dell'altro
    9.1 La teoria del sé riflesso
    9.2 Coaching e altercasting
    9.3 Status forcing, cerimonie di degradazione e processi di stigmatizzazione
    9.4 Il potere degli specchi: alcune applicazioni possibili

    Capitolo 10
    L'immagine di sé
    10.1 James, Cooley e Mead
    10.2 Sé materiale e sé sociale: istituzioni totali e situazioni di dipendenza
    10.3 Complessità del sé e ricerca dell'identità

    Capitolo 11
    Divenire se stessi
    11.1 Processi di socializzazione
    11.2 Identità di genere e identità sessuale
    11.3 Ruoli ed emozioni
    11.4 Raccontare la propria vita

    Capitolo 12
    Presentare e difendere la propria immagine
    12.1 Self e gestione delle impressioni
    12.2 Ruoli drammaturgici
    12.3 Sfuggire e opporsi allo stigma
    12.4 Resistere alle istituzioni totali

    Capitolo 13
    Trasformazioni del sé
    13.1 Turning points, riti di passaggio e carriere
    13.2 Devianza primaria e devianza secondaria
    13.3 Hugues, Goffman e Becker
    13.4 Glaser e Strauss. Plummer: la carriera dell'omosessuale
    13.5 Convertirsi a una nuova realtà

    Capitolo 14
    Costruzioni della realtà e paure del caos
    14.1 Un mondo senza regole
    14.2 Meccanismi di preservazione
    14.3 Definizioni e controllo del male
    14.4 Guardare alla realtà con occhi nuovi

    Per concludere

    ABSTRACT

    Cornici, specchi e maschere stanno alla base della comunicazione che intratteniamo con noi stessi e con gli altri. Interagendo con coloro che ci circondano impariamo ad inquadrare oggetti ed eventi in cornici che vi conferiscano senso. Scopriamo chi siamo guardandoci attraverso gli occhi delle persone che per noi sono importanti: gli altri, come specchi, riflettono la nostra immagine, e sono spettatori della commedia sociale che rappresentiamo nel theatrum mundi.

    I concetti dell'Interazionismo simbolico aiutano a mettere a fuoco i significati che gli individui connettono a se stessi e agli oggetti della loro esperienza. Consentono di conoscere l'altro, di penetrare nel suo mondo controllando stereotipi e pregiudizi. Forniscono indicazioni utili per la ricerca empirica e per la progettazione di interventi sociali.

    La presentazione dei diversi concetti è accompagnata da considerazioni riguardanti la possibilità di applicarli. si tratta di brevi accenni volti a stimolare l'immaginazione sociologica del lettore e a spingerlo a sperimentare le potenzialità pragmatiche di ciò che apprende. Per rendere il discorso teorico più vivo e affascinante, si fa anche riferimento a contributi letterari: romanzi, novelle, commedie che mettono a fuoco la relatività delle definizioni, mostrano le problematiche connesse alla stigmatizzazione e smascherano i meccanismi drammaturgici presenti nella vita di ogni giorno.

    PROFILO DELL'AUTORE

    Rosalba Perrotta insegna Sociologia presso la Facoltà di Scienze Politiche di Catania. E' International Corresponding Editor della rivista Symbolic Interaction. Tra i suoi lavori: Pensiero sociologico e immagini della realtà: interazionismo simbolico, Proust e Pirandello (Edizioni del Prisma, Catania, 1988); Un caso di parricidio: processo penale e costruzioni della realtà (Franco Angeli, Milano, 1994).


    Collection Cahiers M@GM@


    Volumes publiés

    www.quaderni.analisiqualitativa.com

    DOAJ Content


    M@gm@ ISSN 1721-9809
    Indexed in DOAJ since 2002

    Directory of Open Access Journals »



    newsletter subscription

    www.analisiqualitativa.com