Questo numero tematico di Magma
è dedicato al concetto di comunità ed al suo utilizzo nell’ambito
degli studi collegati ai nuovi media. Un concetto che è tornato
in auge negli ultimi venti anni sia nelle accademie europee
che in quelle americane, anche se con toni diversi. Se è difficile
isolare un unico motivo che possa spiegare la rinascita del
dibattito comunitario, sicuramente un elemento fondante, individuato
da numerosi studiosi, è la presenza e la diffusione dei cosiddetti
“nuovi” media, fautori, secondo alcuni, di nuovi modelli di
relazioni sociali.
La sociologia della tecnologia
e della scienza utilizzano in modo confuso e parziale gli
strumenti delle discipline retoriche e linguistiche in generale.
Questo contributo analizza in che condizioni un’invenzione
si possa tramutare in un’innovazione, prestando particolare
attenzione al ruolo della comunicazione nel processo sociale
dell’innovazione. Propone di utilizzare il concetto di comunità
discorsiva e di genere comunicativo per affrontare la dimensione
simbolica dei processi di innovazione, applicando questo corpus
di concetti al caso degli E-book, considerati come un’invenzione
che non è ancora divenuta innovazione.
Le cosiddette comunità virtuali
costituiscono interessanti ambienti di studio, riflettendo
sia sulla loro natura e le loro caratteristiche, sia sulle
implicazioni metodologiche che implica l’impiego di metodi
di ricerca “tradizionali” nell’analisi di forme di aggregazione
sviluppate attraverso Internet. Questo paper descrive cosa
significa condurre una ricerca etnografica online ed esplora
le questioni metodologiche più importanti e ancora aperte,
relative all’impiego dell’etnografia nello studio di questi
dibattuti oggetti di ricerca.
In un mondo che si vuole sempre
più globalmente interconnesso sorgono da più parti istanze
che rivendicano una legittimazione a separarsi dal resto del
pianeta. Questo paper intende indagare la genesi teorica dello
stare assieme settario, distinguendolo da quello comunitario
e da quello societario. Si cercherà inoltre di mettere in
luce possibili collegamenti tra rivendicazioni settarie e
l’emergere delle nuove tecnologie, in particolar modo quelle
telematiche.
“La Blogosfera è una comunità
virtuale?” L’obiettivo di questo contributo è proprio quello
di provare rispondere a questo difficile interrogativo. Gli
studi finora condotti hanno dipinto la Blogosfera come uno
dei tanti ambienti virtuali presenti in rete, in cui è possibile
individuare le caratteristiche di un network. Pochi, però,
hanno provato a rintracciare in essa i tratti distintivi di
una comunità virtuale. Prendendo spunto dai risultati di una
recente ricerca condotta dall’Istituto di Comunicazione dell’Università
IULM di Milano sui blog identitari, tenteremo di dare una
“collocazione” definitoria al Mondo-blog. Proveremo quindi
a stabilire cosa distingue e cosa invece accomuna la Blogosfera
a una comunità, e in modo particolare a una comunità virtuale.
Questo ci porterà a definire il Mondo-blog come un’affascinate
“Terra di mezzo”, inevitabilmente sospesa fra tratti già noti,
propri dei contesti virtuali, ed elementi innovativi, caratteristici
di una realtà che sta velocemente definendo le sue peculiarità.
Tramite uno specifico studio
di caso costruito sul sito www.salernonotizie.it, questo articolo
prova ad approfondire quali dinamiche si innescano in una
comunità on e off line (in questo caso i tifosi della Salernitana
Calcio), nel momento in cui l’oggetto attorno a cui la comunità
tratteggiava i propri confini, viene letteralmente spaccato
in due. Questo è lo specifico caso della Salernitana Sport
S.p.a., a seguito del fallimento societario e della spaccatura
in due società che militano in categorie differenti. Il sito
è divenuto l’epicentro di questa spaccatura, il luogo della
divisione, costruita sui simboli e sui discorsi che giustificano
l’appartenenza ad una o all’altra società.
In questo articolo si discuterà
di Wikipedia, la prima e più importante enciclopedia compilata
collaborativamente su Internet. Se ne analizzerà il modello
comunicativo e si mostrerà come esso getti nuova luce sulla
distinzione oralità/scrittura. Il lettore, tuttavia, dovrà
armarsi di pazienza, poiché non prenderemo la via breve. Prima
di arrivare a Wikipedia, esamineremo la relazione segno-referente
e quella mezzo-messaggio. Contesteremo la semplificazione
che riduce la comunicazione a mera trasmissione di messaggi
e quella che riduce l’evoluzione sociale allo sviluppo delle
tecnologie mediatiche. Criticheremo la nozione di villaggio
globale, di oralità secondaria e la loro applicazione al mondo
della Rete. Dimostreremo, in particolare, che la comunicazione
telematica non conduce a una nuova forma di oralità. Solo
a questo punto, al riparo dagli equivoci del determinismo
sociale e tecnologico, potremo infine affrontare l’innovazione
mediale introdotta dall’invenzione dei wiki. Riflettendo sui
processi e sui prodotti della mediazione comunicativa, illustreremo
quindi come Wikipedia abbia dato vita a una forma di comunicazione
davvero nuova. Un modello comunicativo caratterizzato da un’apertura
radicale e totale che non può essere assimilata né all’oralità,
né alla scrittura.
Le culture alimentari, non ultima
quella australiana, vengono spesso proposte attraverso i locali
pubblici metropolitani mostrando, prima di tutto, un tipico
esempio dei processi di mercificazione della sfera culturale,
esprimendo cioè, al limite, una particolare visione locale
di una certa identità geografica. D’altra parte, in un contesto
globalizzato come quello contemporaneo, proprio il cibo rappresenta
sempre di più uno dei canali principali per veicolare, nella
cultura popolare, immagini di differenti identità nazionali.
Lo spazio offerto dal web, a questo proposito, offre certamente
una particolare possibilità nella produzione di questi racconti,
costruiti intorno al cibo, a proposito di una certa identità
culturale. Scopo del saggio è, dunque, quello di esaminare
in profondità le condizioni e le conseguenze di tale riproduzione
narrativa di un’identità geografica, partendo dal presupposto
che questa venga costruita, innanzi tutto, attraverso la ricomposizione
dei significati spaziali associati al cibo, in un contesto
globalizzato in cui vicino e lontano, presenza e assenza,
si mescolano. A questo proposito si è scelto di analizzare
alcuni websites e, in particolare, i relativi forum di discussione
organizzati intorno all’esperienza vissuta in alcuni pub a
tema australiano attualmente presenti sul territorio italiano.
L’obiettivo sarà pertanto quello di analizzare in che modo
in queste arene virtuali vengano descritti i contorni e i
confini di tale identità geografica, nella convinzione, centrata
su di un noto contributo di E. Said, che tali racconti possano,
se debitamente interpretati, dire molto proprio sulla nostra
modalità di pensare e rappresentare la nostra identità nazionale.
Nicola Cavalli - Elisabetta Risi
Questo numero tematico di Magma è dedicato al concetto di comunità ed al suo utilizzo nell’ambito degli studi collegati ai nuovi media. Un concetto che è tornato in auge negli ultimi venti anni sia nelle accademie europee che in quelle americane, anche se con toni diversi. Se è difficile isolare un unico motivo che possa spiegare la rinascita del dibattito comunitario, sicuramente un elemento fondante, individuato da numerosi studiosi, è la presenza e la diffusione dei cosiddetti “nuovi” media, fautori, secondo alcuni, di nuovi modelli di relazioni sociali.
Nicola Cavalli
La sociologia della tecnologia e della scienza utilizzano in modo confuso e parziale gli strumenti delle discipline retoriche e linguistiche in generale. Questo contributo analizza in che condizioni un’invenzione si possa tramutare in un’innovazione, prestando particolare attenzione al ruolo della comunicazione nel processo sociale dell’innovazione. Propone di utilizzare il concetto di comunità discorsiva e di genere comunicativo per affrontare la dimensione simbolica dei processi di innovazione, applicando questo corpus di concetti al caso degli E-book, considerati come un’invenzione che non è ancora divenuta innovazione.
Elisabetta Risi
Le cosiddette comunità virtuali costituiscono interessanti ambienti di studio, riflettendo sia sulla loro natura e le loro caratteristiche, sia sulle implicazioni metodologiche che implica l’impiego di metodi di ricerca “tradizionali” nell’analisi di forme di aggregazione sviluppate attraverso Internet. Questo paper descrive cosa significa condurre una ricerca etnografica online ed esplora le questioni metodologiche più importanti e ancora aperte, relative all’impiego dell’etnografia nello studio di questi dibattuti oggetti di ricerca.
Oscar Ricci
In un mondo che si vuole sempre più globalmente interconnesso sorgono da più parti istanze che rivendicano una legittimazione a separarsi dal resto del pianeta. Questo paper intende indagare la genesi teorica dello stare assieme settario, distinguendolo da quello comunitario e da quello societario. Si cercherà inoltre di mettere in luce possibili collegamenti tra rivendicazioni settarie e l’emergere delle nuove tecnologie, in particolar modo quelle telematiche.
Alessandra Micalizzi - Valentina Orsucci
“La Blogosfera è una comunità virtuale?” L’obiettivo di questo contributo è proprio quello di provare rispondere a questo difficile interrogativo. Gli studi finora condotti hanno dipinto la Blogosfera come uno dei tanti ambienti virtuali presenti in rete, in cui è possibile individuare le caratteristiche di un network. Pochi, però, hanno provato a rintracciare in essa i tratti distintivi di una comunità virtuale. Prendendo spunto dai risultati di una recente ricerca condotta dall’Istituto di Comunicazione dell’Università IULM di Milano sui blog identitari, tenteremo di dare una “collocazione” definitoria al Mondo-blog. Proveremo quindi a stabilire cosa distingue e cosa invece accomuna la Blogosfera a una comunità, e in modo particolare a una comunità virtuale. Questo ci porterà a definire il Mondo-blog come un’affascinate “Terra di mezzo”, inevitabilmente sospesa fra tratti già noti, propri dei contesti virtuali, ed elementi innovativi, caratteristici di una realtà che sta velocemente definendo le sue peculiarità.
Sergio Splendore
Tramite uno specifico studio di caso costruito sul sito www.salernonotizie.it, questo articolo prova ad approfondire quali dinamiche si innescano in una comunità on e off line (in questo caso i tifosi della Salernitana Calcio), nel momento in cui l’oggetto attorno a cui la comunità tratteggiava i propri confini, viene letteralmente spaccato in due. Questo è lo specifico caso della Salernitana Sport S.p.a., a seguito del fallimento societario e della spaccatura in due società che militano in categorie differenti. Il sito è divenuto l’epicentro di questa spaccatura, il luogo della divisione, costruita sui simboli e sui discorsi che giustificano l’appartenenza ad una o all’altra società.
Tommaso Venturini
In questo articolo si discuterà di Wikipedia, la prima e più importante enciclopedia compilata collaborativamente su Internet. Se ne analizzerà il modello comunicativo e si mostrerà come esso getti nuova luce sulla distinzione oralità/scrittura. Il lettore, tuttavia, dovrà armarsi di pazienza, poiché non prenderemo la via breve. Prima di arrivare a Wikipedia, esamineremo la relazione segno-referente e quella mezzo-messaggio. Contesteremo la semplificazione che riduce la comunicazione a mera trasmissione di messaggi e quella che riduce l’evoluzione sociale allo sviluppo delle tecnologie mediatiche. Criticheremo la nozione di villaggio globale, di oralità secondaria e la loro applicazione al mondo della Rete. Dimostreremo, in particolare, che la comunicazione telematica non conduce a una nuova forma di oralità. Solo a questo punto, al riparo dagli equivoci del determinismo sociale e tecnologico, potremo infine affrontare l’innovazione mediale introdotta dall’invenzione dei wiki. Riflettendo sui processi e sui prodotti della mediazione comunicativa, illustreremo quindi come Wikipedia abbia dato vita a una forma di comunicazione davvero nuova. Un modello comunicativo caratterizzato da un’apertura radicale e totale che non può essere assimilata né all’oralità, né alla scrittura.
Lorenzo Domaneschi
Le culture alimentari, non ultima quella australiana, vengono spesso proposte attraverso i locali pubblici metropolitani mostrando, prima di tutto, un tipico esempio dei processi di mercificazione della sfera culturale, esprimendo cioè, al limite, una particolare visione locale di una certa identità geografica. D’altra parte, in un contesto globalizzato come quello contemporaneo, proprio il cibo rappresenta sempre di più uno dei canali principali per veicolare, nella cultura popolare, immagini di differenti identità nazionali. Lo spazio offerto dal web, a questo proposito, offre certamente una particolare possibilità nella produzione di questi racconti, costruiti intorno al cibo, a proposito di una certa identità culturale. Scopo del saggio è, dunque, quello di esaminare in profondità le condizioni e le conseguenze di tale riproduzione narrativa di un’identità geografica, partendo dal presupposto che questa venga costruita, innanzi tutto, attraverso la ricomposizione dei significati spaziali associati al cibo, in un contesto globalizzato in cui vicino e lontano, presenza e assenza, si mescolano. A questo proposito si è scelto di analizzare alcuni websites e, in particolare, i relativi forum di discussione organizzati intorno all’esperienza vissuta in alcuni pub a tema australiano attualmente presenti sul territorio italiano. L’obiettivo sarà pertanto quello di analizzare in che modo in queste arene virtuali vengano descritti i contorni e i confini di tale identità geografica, nella convinzione, centrata su di un noto contributo di E. Said, che tali racconti possano, se debitamente interpretati, dire molto proprio sulla nostra modalità di pensare e rappresentare la nostra identità nazionale.