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M@gm@ vol.3 n.4 Octobre-Décembre 2005
CRESCERE ERRANDO: MINORI IMMIGRATI NON ACCOMPAGNATI
(Clara Silva e Giovanna Campani, a cura di, Crescere errando:
minori immigrati non accompagnati, Milano, Franco Angeli,
2004, pp.143)
Olivia Salimbeni
olivia.salimbeni@tin.it
Laureata
in scienze dell’educazione a Firenze, è dottoranda al II anno in “Qualità
della Formazione” e assegnista di ricerca presso il Dipartimento di
scienze dell’educazione e dei processi culturali e formativi; svolge
attività di ricerca sulle migrazioni, collabora a numerosi progetti
finanziati dalla Commissione Europea.
Il presente volume fa seguito alla pubblicazione, nel corso del 2002, presso la stessa casa editrice, del testo Le esperienze ignorate, (a cura di Campani G., Lapov Z., Carchedi F.) dove sono raccolti i risultati della prima parte della ricerca.
Il team di ricerca, che fa capo a Giovanna Campani, docente di pedagogia interculturale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Firenze, e composto anche da Clara Silva, da anni si occupa di temi riguardanti le migrazioni internazionali, le relazioni interculturali e i fenomeni di meticciato, con attenzione anche alle tematiche di genere. Con la suddetta ricerca ed i testi ad essa collegati, si vuole approfondire la conoscenza della realtà dei minori stranieri non accompagnati, in particolare i motivi che spingono i ragazzi ad abbandonare il proprio paese, i percorsi seguiti dalla loro terra fino al paese di immigrazione, le implicazioni psicologiche e relazionali che ne derivano, nonché le strategie messe in atto dalle istituzioni per rispondere ai loro bisogni e necessità.
Grande spazio è riservato nel testo ai racconti dei minori, che narrano le tappe di un viaggio intrapreso spesso con il consenso dei genitori, ma segnato da disagi e sofferenze che incrinano sogni e speranze di una vita migliore. La sofferenza dei minori non si placa con l’emigrazione, ma spesso aumenta a causa dei disagi dell’integrazione, della dura vita vissuta per strada, come emerge dall’esperienza di molti minori durante i primi tempi di permanenza in Italia, ma talvolta anche dalla difficile realtà del carcere, che marca l’esperienza di diversi minori immigrati in Germania. L’immigrazione degli adolescenti è spesso spinta dalla necessità di fuggire dalla propria realtà di origine per questioni di sicurezza (spesso infatti fuggono dalla guerra) o per questioni economiche, ma talora è motivata da una forte curiosità accompagnata dal desiderio di evasione tipico dell’età adolescenziale. Desiderio certamente alimentato anche da un’immagine mitica dell’Europa quale luogo di benessere e dove è facile realizzare le proprie ambizioni; un’immagine che si infrange nel momento di contatto con la realtà che si presenta per certi aspetti dura e insostenibile. Le voci di questi cento ragazzi intervistati riecheggiano in ogni pagina del libro e dovrebbero essere ascoltate, fatte diventare oggetto di riflessione, spunto e partenza per la creazione di interventi mirati e adeguati. Ciò che invece pare prevalere è una scarsa attenzione verso questi minori, che vengono abbandonati a se stessi, diventando così facile preda per organizzatori di attività illecite come la prostituzione e lo spaccio di stupefacenti.
Il volume nella prima parte riporta i risultati dell’indagine svolta in Italia, mentre nella seconda quelli delle ricerche condotte in Germania e Finlandia, a cui si aggiunge un contributo sulla medesima tematica proveniente dal contesto canadese, che arricchisce il testo, consentendo un più ampio confronto sulle modalità con cui paesi diversi affrontano la problematica dei minori stranieri.
La carenza di strutture di accoglienza e di una legislazione che li tuteli pienamente rende vulnerabili questi ragazzi, per lo più adolescenti, spingendoli verso i margini della società, dove sono esposti a varie forme di sfruttamento o coinvolti in attività delinquenziali. Il volume mostra come il medesimo fenomeno venga affrontato con modalità assai diverse nei paesi indagati, con l’intento di suscitare presso gli operatori del settore un più ampio confronto delle strategie con cui a livello europeo viene affrontata la questione dei minori immigrati non accompagnati. Arricchisce il testo un ulteriore contributo rappresentato dalla riflessione sull’approccio integrato messo efficacemente in atto nella realtà canadese. Emerge così che Italia e Germania fanno una scarsa figura di fronte alle esperienze finlandese e canadese, dove l’espulsione o il rimpatrio non sono all’ordine del giorno e i minori non accompagnati sono considerati un gruppo particolarmente vulnerabile, che ha bisogno di interventi ad hoc, che li aiutino a superare i traumi subiti (spesso infatti presentano problemi psicologici non trascurabili), e dove ricevono l’asilo richiesto. Dalla ricostruzione delle realtà europee e di quella canadese le misure d’accoglienza più inadeguate sono quelle attuate in Italia e in Germania, dove in realtà spesso accade che i bisogni dei minori vengano delegati dalle istituzioni legalmente responsabili al privato sociale e a organizzazioni non governative, laiche o religiose.
Siamo quindi ancora ben lontani dalla realizzazione di politiche mirate e dalla creazione di un sistema di intervento e di accoglienza comune nei vari paesi dell’Unione Europea. La logica vigente è quella basata sui numeri e sui costi, dimenticando la persona umana, trascurando il suo vissuto segnato spesso da sofferenze, quali la guerra, i bombardamenti, i problemi economici, la fame... Questo libro ben descrive porzioni di dura realtà viste da vicino, offrendo anche una comparazione tra diverse realtà, inadeguate o ben più avanzate che siano. Nelle conclusioni vengono offerte indicazioni e suggerimenti per elaborare una proposta di intervento integrato mirato ad affrontare i diversi aspetti che compongono la realtà dei minori stranieri non accompagnati.
Silva e Campani sottolineano in modo molto convincente l’importanza e l’urgenza che ogni intervento debba configurarsi come un intervento integrato in cui le varie istituzioni, il tribunale dei minori, la questura, le strutture sanitarie, collaborino insieme ad enti e strutture che si occupano di minori nella ricerca di una soluzione adeguata che soddisfi i loro molteplici bisogni. Sottolineano inoltre la necessità di intervenire seguendo un approccio educativo/formativo interculturale, in quanto capace di tenere conto delle esperienze formative acquisite nel paese di provenienza e quelle che il ragazzo va acquisendo nel paese d’immigrazione, guidandoli verso la costruzione di una identità nuova più complessa in quanto capace di tener presente la molteplicità di appartenenze che gli stessi minori sentono di possedere.
Per tutti questi motivi il testo rappresenta un utile contributo
per tutti coloro che si occupano di questioni formative e
più precisamente come uno stimolante strumento di lavoro per
coloro che operano con minori immigrati. Ma anche per chi
non si occupa direttamente di questo tema “Ascoltare le voci
di questi cento ragazzi, dovrebbe permettere un’altra visione
della realtà dei minori non accompagnati, che, per la loro
intraprendenza, coraggio e volontà rappresentano prima di
tutto una grande risorsa per quest’Europa dai giovani con
i capi firmati, una preziosa risorsa per il futuro” (pag.
16).
INDICE
Prefazione (di Enzo Catarsi)
Introduzione (di Giovanna Campani)
Parte prima – Il caso italiano
1. Dai paesi d’origine verso l’Italia (di Clara Silva)
I minori immigrati non accompagnati
Il contesto della ricerca: metodi e tipologia dei soggetti intervistati
Caratteristiche anagrafiche e aree di provenienza
Contesto familiare d’origine
2. Il viaggio, il luogo d’arrivo e le modalità d’inserimento (di Clara Silva)
Contesto socioeconomico d’origine e ragioni della migrazione
Il viaggio verso l’Italia
Luogo d’arrivo e meta del viaggio
Formazione e modelli d’inserimento
Sogni, progetti e prospettive
3. La risposta delle istituzioni italiane: situazione giuridica e percorsi formativi dei minori non accompagnati (di Clara Silva)
Lo status giuridico dei minori non accompagnati
Educazione e formazione dei minori
Modelli di inserimento messi in atto in alcune realtà locali
Enti e strutture: breve presentazione di alcune realtà territoriali
Il caso modenese
La città di Torino
La realtà di Como
La realtà di Trieste
Parte seconda – I minori non accompagnati in Germania, Finlandia e Canapa
4. Minori non accompagnati a Berlino (di Giovanna Campani e Irina Meyer)
L’immigrazione dei minori non accompagnati in Germania
La ricerca sul campo: metodologia e tipologia dei soggetti intervistati
I minori non accompagnati a Berlino
Dal paese di origine a Berlino
L’incontro con le autorità e la sistemazione
L’istruzione
Vita quotidiana e contatti sociali
Salute
Giovani privi di status di residenza legale
Minori in stato di detenzione
Aspettative e realtà
Prospettive
5. Condizioni di vita, esperienze e sistema di protezione dei minori migranti non accompagnati in Finlandia (di Giovanna Campani e Reetta Helander)
La situazione dei minori migranti non accompagnati in Finlandia
Minori Rom
Procedure per accelerare la concessione dell’asilo
Soluzioni di accoglienza
La ricerca
Le interviste
La vita nel paese d’origine
La fuga e l’arrivo in Finlandia: l’accoglienza e le prime esperienze
Sistemazione
Educazione e scuola
Le reti sociali: amici e adulti compatrioti
Rappresentanti, personale e famiglie di supporto
Problemi psicologici e sostegno
Ricongiungimento familiare
Futuro
6. Minori non accompagnati in Canapa e in Québec: protezione, pratiche, risorse (di Catherine Montgomery e Ghislaine Roy)
Premessa
Excursus storico sui bambini non accompagnati in Canapa
La protezione e la cura dei minori non accompagnati in canapa
L’esperienza del SARIMM: modelli e pratiche di intervento per i minori non accompagnati
Fornire immediata assistenza materiale: provvedere ai bisogni quotidiani
Provvedere ai bisogni psicologici dei minori: alcuni principi-guida
Conclusioni
Conclusioni (di Clara Silva)
Bibliografia
PROFILO BIOGRAFICO DEI CURATORI
Clara Silva: originaria delle isole di Capo Verde,
è professore ricercatore di pedagogia interculturale presso l’Università
di Firenze, Facoltà di scienze della formazione. Da anni si occupa
di teoria e metodologia dell’educazione interculturale e nel contempo
svolge ricerche sul campo e interventi formativi relativi all’inserimento
di allievi figli di immigrati nelle scuole. Ha pubblicato diversi
saggi in riviste e libri collettanei, ha curato il volume Parole
per dire, parole per studiare (Pisa, 2001) e Dall’incontro alla
relazione. Il rapporto tra scuola e famiglie immigrate (Milano,
2004).
Giovanna Campani: è docente di pedagogia interculturale
presso la Facoltà di scienze della formazione dell’Università di
Firenze. Da anni si occupa delle migrazioni internazionali, delle
relazioni interculturali e dei fenomeni di meticciato, con attenzione
anche alle problematiche di genere. Tra i suoi lavori più recenti:
Genere, etnia e classe (Pisa, 2000); Perché siamo musulmane (Milano,
2002); Le esperienze ignorate (con Z. Lapov e F. Carchedi, Milano,
2002); I saperi dell’interculturalità (Napoli, 2002).
SITOGRAFIA
https://www.caritasroma.it/immigrazione/
https://www.arcitoscana.org/immigrazione/
https://www3.unifi.it/fscfo/
https://www.immigrazione.it/
https://www.savethechildren.it/2003/progetti.asp?id=74
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