L'APPROCCIO QUALITATIVO E LE SUE APPLICAZIONI NELL'INTERVENTO PROFESSIONALE
Lucio Luison (a cura di)
Rivista Internazionale di Scienze Umane e Sociali
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Lucio Luison
In questo quadro, a nostro avviso, l'approccio qualitativo può mostrare tutte le potenzialità conoscitive della propria strategia e tutta la rilevanza dei suoi metodi, a partire dal porre l'unicità e la peculiarità dei casi a fondamento del proprio agire conoscitivo. Se, come abbiamo accennato sopra, ciò che soprattutto sembra avere importanza è dare un senso - complessivo o sintetico che sia - alle conoscenze di cui disponiamo il ruolo che i professionisti orientati al qualitativo possono svolgere dovrebbe risultare più che evidente. Nelle pagine che seguono autori diversi per ambiti di interesse e per modalità di approccio svolgeranno una serie di riflessioni che ben esemplificano queste potenzialità.
Augusto Debernardi
Le prospettive evolutive verso un nuovo livello di ente locale, oltre a superare il modello incrementale, dispongono, in maniera istituzionalizzante, ovvero nel senso di creare un'istituzione, cioè una regola, tutto quanto fino a poco tempo fa si diceva "rete". Scusate la sbrigatività. Ma più o meno è proprio così. Significa dare senso amministrativo e civilistico a componenti della rete, creando consorzi. Insomma dal governement alla governance (cioè regolamentazione degli interessi) con acquisizione del consenso, che è sempre più necessario ed importante. E quindi maggiore attenzione alla dimensione partecipativa. Ma, possiamo anche dire questo in maniera diversa, ricorrendo a quanto è stato innovato dal titolo V della Costituzione. Con l'espressione di "diritti di cittadinanza" intendiamo l'insieme di facoltà e di poteri che permettono alla 'persona' di arricchire e tutelare la propria sfera di autonomia e che le consentono di partecipare alla vita della sua comunità locale e nazionale ed oggi europea o globale, nella maniera più ampia. Così si può dire che i diritti di cittadinanza abbracciano tutte quelle prestazioni, a cominciare da quelle assistenziali, sanitarie e previdenziali, che consentono al beneficiario di sottrarsi ai rigori della/e necessità (materiali e non solo), permettendogli di svolgere un'esistenza degna. Coerentemente, il favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini singoli od associati per lo svolgimento di attività di interesse comune diventa un obiettivo degli apparati istituzionali che danno forma al sistema. Sussidiarietà, allora, sia verticale che orizzontale.Nello specifico, la mia proposta di counselling prende in considerazione un modello dai presupposti sociologici teorico-pratici e che sul campo diviene un modello di lettura e di lavoro con la persona. Partendo dalla dimensione individuale, il modello considera i legami con le rispettive altre dimensioni, ovvero famigliare, sociale e cosmica, e lavora per attivare e/o riunire i fili tagliati, perduti o allentati nelle rispettive dimensioni. In esso l'ipnosi diviene il collante emotivo per consolidare o ristabilire l'appartenenza ad esse. E' un 'modello dell'appartenenza' che lavora alla riconciliazione del sé col mondo. In ciò, come dice la sociologia clinica, il sociologo, e qui anche counsellor, diviene il change agent all'interno del sistema del cliente, un agente del/per il cambiamento propositivo, preparato e diffusore di speranza.
Lidia Dutto
Nello specifico, la mia proposta di counselling prende in considerazione un modello dai presupposti sociologici teorico-pratici e che sul campo diviene un modello di lettura e di lavoro con la persona. Partendo dalla dimensione individuale, il modello considera i legami con le rispettive altre dimensioni, ovvero famigliare, sociale e cosmica, e lavora per attivare e/o riunire i fili tagliati, perduti o allentati nelle rispettive dimensioni. In esso l'ipnosi diviene il collante emotivo per consolidare o ristabilire l'appartenenza ad esse. E' un 'modello dell'appartenenza' che lavora alla riconciliazione del sé col mondo. In ciò, come dice la sociologia clinica, il sociologo, e qui anche counsellor, diviene il change agent all'interno del sistema del cliente, un agente del/per il cambiamento propositivo, preparato e diffusore di speranza.
Rosario Castellana
Il comportamento umano è estremamente complesso, ha una struttura ed è retto da regole. Lo studio più sofisticato del comportamento umano retto da regole è quello dei sistemi di linguaggio dell'uomo, attraverso il quale è possibile rendere esplicita la sintassi del modo in cui la gente evita il cambiamento e, quindi, del modo in cui aiutarla a cambiare. Ogni enunciato, secondo Chomsky, è caratterizzato da una struttura superficiale che è l'espressione della realtà corrispondente alla rappresentazione che ne ha il parlante e da una struttura profonda intessuta di idee, significati e regole costituenti la realtà di cui, in quel momento, il parlante non ha rappresentazione. Dire che in quel momento il parlante non ha rappresentazione, non significa sostenere che a livello di coscienza egli non ne sia influenzato. Questo iato tra le due strutture porta ad una comunicazione non significativa.
Giovanni Bertin
Parlare di qualità alta o bassa di un bene o di un servizio significa, infatti, usare un termine che sottende un giudizio positivo o negativo su di un bene o un servizio. Usando questo termine si evita di connotare i criteri attraverso i quali è formulato il giudizio. Questa è un'operazione che semplifica la comunicazione solo in modo apparente, ma in realtà la complica nascondendo i codici attraverso i quali il ricevente dovrebbe decodificare il messaggio ricevuto. Non necessariamente raccogliere un giudizio positivo su un servizio è un'informazione utile per chi la riceve. Assumiamo che un soggetto si trovi nella necessità di cercare un servizio capace di risolvere ad un suo problema e che sia alla ricerca di informazioni per migliorare la sua capacità di scelta. La raccolta di informazioni sui servizi potenzialmente in grado di risolvere il suo problema è la strategia che adotterà per prendere questa decisione, ed il giudizio sulla qualità sarà l'indicazione che probabilmente cercherà. I giudizi che raccoglierà avranno il carattere informativo e ridurranno la sua incertezza decisionale se e solo se espressi sulla base dei criteri che anche lui adotterebbe per formulare tale giudizio. Qualora non esista quest'univocità di criteri e condivisione dei codici di comunicazione del messaggio, allora la capacità decisionale del soggetto diminuisce. Sostanzialmente parlare di qualità di un servizio significa parlare della comunicazione che i diversi attori del sistema stabiliscono relativamente alla natura ed alle caratteristiche, del servizio stesso, in una prospettiva non di tipo descrittivo ma decisamente valutativo.
Gianna Miceli
La qualità in sanità riguarda un insieme di aspetti del servizio, comprendenti sia la dimensione tecnica che quella umana, economica e clinica delle cure, e va perseguita attraverso la realizzazione di una serie articolata di obiettivi, dalla efficacia clinica, alla competenza professionale e tecnica, alla efficienza gestionale, all'equità degli accessi, all'appropriatezza dei percorsi terapeutici.
Orazio Maria Valastro
Bisogna prendere in considerazione due tipi di condizionamenti operanti sull'intervento sociologico: i filtri linguistici e culturali prodotti dagli attori, quelli del loro ambiente di lavoro, quelli dei rappresentanti istituzionali e dei loro collaboratori, quelli delle popolazioni, da qui l'importanza di un lavoro di traduzione, di decodificazione, d'ermeneutica, nel cuore stesso dei processi di lavoro del terreno d'intervento; e il fatto che l'intervento sociologico sia anche un oggetto culturale, sottoposto alla temporalità, all'elaborazione, lo rende sinuoso ed è questo che determina delle difficoltà nel tentare di cogliere questa temporalità attraverso degli avvenimenti segnati dalla regolarità, da interventi complessi e multiformi. L'intervento sociologico partecipa al simbolismo esprimendo un certo numero di realtà socio culturali nel loro legame con la sfera del linguaggio.
Orazio Maria Valastro
Nel 1948 venne Olivetti a Matera. Olivetti venne a Matera con un certo ambasciatore americano che praticamente aveva preparato o stava dando una mano per il piano Marschall, venne a Matera e mi vollero incontrare. Io sono stato chiamato dalla piazza, stavo nella piazza, era il mese di luglio, una cosa di questo genere, e andai in un bar, un bar ad angolo mi ricordo in Via Don Minzioni, dove questo Olivetti mi disse 'ma lei che cosa fa coi sassi?' 'Che cos'è questa storia?' Gli raccontai un po' che cosa facevo io con questi amici, avevamo fatto questo, insomma tutto quello che avevamo fatto nei sassi e che volevamo preparare ancora per presentare a qualcuno un piano di revisionamento dei sassi. Mi ricordo, era la prima volta che avevo visto Adriano Olivetti, ne avevo sentito parlare però non avevo mai visto quest'uomo con gli occhi celesti, minuto, coi capelli bianchi, riccioluto, con una cravatta bianca, cosa che mi fece impressione, una specie di angelo.
Georges Bertin
Conosciamo l'influenza considerevole esercitata da Ettore Gelpi. Questo educatore sociale di 'terreno' come egli amava definirsi, esperto dell'UNESCO, docente universitario e, soprattutto, uomo sul campo, ha lasciato una considerevole opera tanto come agitatore di idee quanto come animatore culturale ed educatore, nell' interezza contrassegnata dalla sua capacità di considerare il rapporto dialettico tra i tre poli: pensiero/azione/cultura e che mai cessò di rendere condivisibile in una riflessione con i suoi interlocutori dei cinque continenti.