L'approccio qualitativo e le sue applicazioni nell'intervento professionale
Lucio Luison (a cura di)
M@gm@ vol.2 n.1 Gennaio-Marzo 2004
IL CONCETTO DI QUALITÀ NELLA VALUTAZIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA
Giovanni Bertin
bertin@emmeerre.it
Si occupa di valutazione da oltre vent'anni ed in questo campo è stato uno dei primi sociologi italiani a sviluppare metodiche ed applicazioni innovative; Docente universitario e autore di numerose pubblicazioni, è presidente di Emme & Erre spa, società di management e ricerca.
Sicuramente il termine qualità è diventato negli ultimi anni quello
più evocato nei titoli dei convegni, nella letteratura specialistica,
ma anche nei documenti degli operatori o nei programmi politici
delle diverse amministrazioni. Ognuno afferma di orientare il proprio
lavoro allo sviluppo della qualità dei servizi. Quest'affermazione
è sicuramente condivisibile da tutti, ma è carica di significati
e di simboli non sempre chiari e condivisi.
Il termine qualità irrompe nella scena del dibattito dei servizi
alla persona negli anni ottanta sulla spinta di alcuni movimenti
fra loro indipendenti. Da una parte il mondo del management pubblico,
sempre più interessato ad osservare e capire quanto avviene nel
mondo della produzione di beni e servizi, perché alla ricerca di
modelli che aiutino a superare le logiche burocratiche che affaticano
l'azione della pubblica amministrazione. Dall'altra l'evoluzione
ed il dibattito interno alle professioni più forti che cercano di
darsi delle regole e dei modelli per migliorare il proprio modo
di lavorare ed aumentare la propria legittimazione sociale. L'evoluzione
del dibattito interno al sistema dei servizi ha reso evidente la
multidimensionalità dei problemi socio-sanitari, e la difficoltà
di ritrovare all'interno delle singole professioni le competenze
e la capacità di affrontare globalmente i problemi. Questa multidimensionalità
dei problemi ha prodotto delle aree grigie, indefinite, nelle quali
si è spesso aperto un confronto/conflitto nel quale le diverse professioni
hanno cercato di trovare una legittimazione anche attraverso la
definizione di regole e standard professionali.
Un terzo filone che ha spinto lo sviluppo del dibattito sulla qualità
origina nel dibattito alla fine degli anni settanta, attorno al
concetto di partecipazione. Fin dalle origini del sistema sanitario
nazionale il tema della partecipazione degli utenti è stato uno
degli elementi caratterizzanti. L'assegnazione di un ruolo attivo
all'utente, il tentativo di riequilibrare i rapporti di forza nell'erogazione
della prestazione hanno dato forma a movimenti, norme ed esperienze
concrete in quasi tutte le realtà locali italiane. L'evoluzione
del sistema sanitario italiano ha ridimensionato e portato ad un'evoluzione
anche del dibattito sui processi di coinvolgimento del cittadino.
Sicuramente un elemento importante di questo dibattito è lo sviluppo
di esperienze di valutazione della qualità dal punto di vista di
chi fruisce del servizio.
Questa breve rassegna sulle diverse spinte che hanno alimentato
lo sviluppo del dibattito sulla qualità evidenzia come ci sono almeno
tre diversi punti di vista dai quali si può affrontare il problema,
vale a dire:
- quello manageriale, preoccupato del funzionamento della
macchina organizzativa, della sua capacità di rispondere alla domanda
proveniente dal suo ambiente pertinente, cercando di combinare le
dinamiche interne, la professionalità delle sue risorse e le tecnologie
che la ricerca scientifica mettono continuamente a sua disposizione.
L'approccio manageriale riprende il dibattito sviluppatosi nel mondo
della produzione di beni o servizi rivolti alle imprese. La qualità
è identificata con i risultati prodotti dall'impresa e con la capacità
di soddisfare le esigenze del cliente. La logica sottostante a quest'approccio
è quella di considerare che l'organizzazione debba sviluppare le
sue capacità nel rispondere, nel miglior modo possibile, alle aspettative
del cliente che diventa, quindi, il giudice della qualità prodotta
dalle imprese. Dal punto di vista metodologico i problemi sollevati
da quest'approccio alla valutazione della qualità attengono alla
costruzione di misure di soddisfazione del cliente e di creazione
delle condizioni di raccolta delle informazioni nelle quali il soggetto
si possa sentire libero di esprimere il proprio punto di vista.
- Quella professionale, alla continua ricerca di definire
modalità e procedure di lavoro al passo con il dibattito tecnico-scientifico
interno alle singole professioni. L'approccio scientifico intende
considerare la qualità di un intervento in funzione della sua corrispondenza
con livelli/standard predefiniti ed accettati dalla comunità scientifica
dei professionisti. Il giudizio sulla qualità di un servizio si
sviluppa, quindi, a partire da valutazioni tecniche fatte da esperti
attraverso la definizione di comportamenti ritenuti teoricamente
capaci di risolvere un problema, di soddisfare un bisogno. Le complessità
di quest'approccio attengono al dibattito interno alle professioni
ed alla possibilità di riuscire concretamente a definire procedure
che siano unanimemente considerate di qualità dalla comunità scientifica
e professionale. Quest'approccio è utilizzato nella valutazione
di processo e serve al singolo professionista per confrontare il
suo modo di lavorare con quanto sancito dal dibattito interno alla
professione. Questo tipo di ricerche è utilizzato dalla corporazione
professionale per definire il corpus di conoscenze posto alla base
della propria identità professionale, e per difendersi contro le
critiche dei soggetti che non appartengono al gruppo professionale.
Non a caso i singoli gruppi professionali tendono sempre più ad
affermare che l'unica forma di valutazione accettata è una valutazione
interna, prodotta dagli stessi professionisti o da altri membri
della stessa corporazione ai quali affidare il compito di controllare
l'operato dei membri del gruppo. Il principale problema incontrato
da questo tipo di approccio è relativo alla scarsa condivisione
dei processi di lavoro da parte dei membri dello stesso gruppo professionale.
La ricerca scientifica ed il dibattito interno alle professioni
va sicuramente consolidando dei saperi condivisi, ma i margini di
confronto, alla luce di impostazioni metodologiche o a scuole di
pensiero differenti lasciano ancora ampi spazi di indeterminatezza.
Quest'assunzione rende difficile centrare il controllo esclusivamente
sulla valutazione dei processi di lavoro. Con questo non s'intende
qui rinnegarne l'importanza, ma ribadire che non è possibile valutare
la qualità dei servizi solo attraverso la valutazione dei processi,
e che quando si passa dalla valutazione dei processi a quella dei
risultati il professionista è solo uno degli attori e dei punti
di vista che vanno considerati nella produzione di giudizi sulla
qualità dei servizi.
- Quella partecipativa, tesa a conquistare un ruolo attivo
per il cittadino nel processo di progettazione ed erogazione del
servizio. Il cittadino cerca di giocare un ruolo attivo nel processo
di erogazione del servizio proponendosi come interlocutore forte
nella valutazione della qualità prodotta. Questa prospettiva di
valutazione della qualità è stata caratterizzata da un interessante
dibattito che ha mostrato negli ultimi anni una forte evoluzione
dei modelli e degli strumenti di operazionalizzazione del concetto.
Il problema più importante sul quale si è dovuto confrontare quest'approccio
è legato al rapporto che esiste fra il ruolo del cittadino nel processo
di produzione e la natura stessa del servizio erogato.
Queste tre prospettive dalle quali affrontare il problema della
qualità hanno tutte contribuito a diffonderne il dibattito, ma rischiano
anche di confonderne il concetto.
Parlare di qualità alta o bassa di un bene o di un servizio significa,
infatti, usare un termine che sottende un giudizio positivo o negativo
su di un bene o un servizio. Usando questo termine si evita di connotare
i criteri attraverso i quali è formulato il giudizio. Questa è un'operazione
che semplifica la comunicazione solo in modo apparente, ma in realtà
la complica nascondendo i codici attraverso i quali il ricevente
dovrebbe decodificare il messaggio ricevuto. Non necessariamente
raccogliere un giudizio positivo su un servizio è un'informazione
utile per chi la riceve. Assumiamo che un soggetto si trovi nella
necessità di cercare un servizio capace di risolvere ad un suo problema
e che sia alla ricerca di informazioni per migliorare la sua capacità
di scelta. La raccolta di informazioni sui servizi potenzialmente
in grado di risolvere il suo problema è la strategia che adotterà
per prendere questa decisione, ed il giudizio sulla qualità sarà
l'indicazione che probabilmente cercherà. I giudizi che raccoglierà
avranno il carattere informativo e ridurranno la sua incertezza
decisionale se e solo se espressi sulla base dei criteri che anche
lui adotterebbe per formulare tale giudizio. Qualora non esista
quest'univocità di criteri e condivisione dei codici di comunicazione
del messaggio, allora la capacità decisionale del soggetto diminuisce.
Sostanzialmente parlare di qualità di un servizio significa parlare
della comunicazione che i diversi attori del sistema stabiliscono
relativamente alla natura ed alle caratteristiche, del servizio
stesso, in una prospettiva non di tipo descrittivo ma decisamente
valutativo.
Il processo di valutazione della qualità
Parlando della qualità, quindi, si parla inevitabilmente anche di
valutazione, ma spesso si fa senza rispettare una delle regole fondamentali
del processo valutativo, vale a dire l'esplicitazione di tutti i
fattori che legano l'osservazione di un evento alla formulazione
del giudizio. Per capire la complessità sottesa al processo di valutazione
della qualità cerchiamo ora di rendere espliciti tutti i fattori
che la influenzano.
[Tav.1. Principali fattori che influenzano la valutazione
della qualità di un servizio]
Ogni giudizio che è dato rispetto alla fruizione
di un servizio come rispetto ad un evento osservato è sempre
influenzato da due aspetti fondamentali che attengono rispettivamente:
alle aspettative riposte da chi giudica rispetto a quel servizio,
o a quell'evento. Tali aspettative hanno una valenza sicuramente
soggettiva e sono riconducibili ad un insieme di fattori diversi.
La natura del problema che attiva la domanda; alle informazioni
raccolte, agli elementi conoscitivi osservati o comunque rilevati
da chi è chiamato ad esprimere il giudizio.
Le aspettative come motore del processo di valutazione
della qualità
Ogni qual volta utilizziamo un bene o un servizio noi esprimiamo
sicuramente un giudizio sulla sua qualità, e tale giudizio
tenderà ad essere positivo quando la fruizione sarà coerente
con le attese. Ma il processo di definizione delle aspettative
non è sicuramente un processo neutro o oggettivo, ma al contrario
influenzato da un insieme di fattori, quali:
- la natura del problema che attiva la domanda. Con
il termine natura del problema intendiamo: il tipo, l'urgenza
e la gravità del problema che attiva il processo, e le possibilità
di risposta al problema note e potenzialmente utilizzabili
da chi formula la domanda. Quando parliamo di meccanismi che
attivano la domanda di un servizio, va precisato che è bene
parlare di percezione della gravità e non gravità, di percezione
dell'urgenza e non di urgenza del problema. Il livello di
informazioni e di competenze relativamente ai fattori che
attivano la domanda producono sicuramente dei fattori di distorsione
del rapporto esistente fra percezione dl problema e la sua
reale natura. Si pensi per esempio alla sintomatologia medica
e a come alcuni sintomi dolorosi possono non essere necessariamente
indicatori di una situazione di gravità dal punto di vista
della salute dell'individuo, ma attivano nel paziente una
domanda diretta di prestazioni, mentre altre manifestazioni
meno fastidiosi possono essere sintomi di un rischio più grave.
D'altra parte anche le possibilità di trovare una soluzione
al problema da parte dell'utente sono differenziate e finiscono
per influenzare i processi di valutazione del servizio ricevuto.
Qualora l'utente abbia cercato per diverso tempo una soluzione
al suo problema (liste d'attesa), tenderà ad avere un atteggiamento
positivo rispetto alla fruizione del servizio anche al di
là dei reali caratteri della prestazione. La presenza di diverse
offerte e la conoscenza delle loro caratteristiche tende ad
aumentare la capacità critica e di giudizio di chi riceve
l'erogazione del servizio.
- Le credenze ed i valori di riferimento degli attori.
La formulazione della domanda è attivata dalla presenza di
un problema, ma tale problema non sempre ha una connotazione
neutra ed oggettiva, ma spesso è da considerarsi una costruzione
sociale, prodotta da presupposti culturali propri di chi formula
la domanda, e da una stigmatizzazione propria del contesto
nel quale agisce il sistema servizio utente. Per essere più
chiari cerchiamo di fare degli esempi. Le ricerche che si
sono occupati di fruizione degli asili nido hanno evidenziato
come tale domanda essere attivata da due esigenze diverse,
quali: la necessità di trovare un posto in cui lasciare il
figlio per recarsi al lavoro, oppure dalla ricerca di occasioni
positive di socializzazione; ovviamente tali esigenze non
sono fra loro antitetiche, ma il prevalere di una o dell'altra
sviluppa aspettative e prospettive di giudizio differenziate.
Nel primo caso le attese sono sicuramente minori, e la stessa
presenza del posto ad un nido tende ad abbassare le soglie
della criticità come forma di difesa dai possibili sensi di
colpa. Qualora invece il motore della domanda sia la ricerca
di opportunità educative per il figlio, ne consegue che il
giudizio sarà sicuramente più critico e attento agli aspetti
pedagogici e relazionali che caratterizzano il servizio. La
frequentazione del nido, le attività formative eventualmente
fatte dagli insegnanti finiscono per alzare questa soglia
ed aumentare la capacità critica e di giudizio della qualità.
- Identità e cultura professionale. Sicuramente la
cultura professionale che l'attore sociale possiede relativamente
al servizio fornito, lo pone in una prospettiva di giudizio
particolare dalla quale acquistano rilevanza e capacità di
influenzare la definizione delle aspettative anche una serie
di elementi tecnici.
- Ruolo nel processo di erogazione de servizio. Ognuno
degli attori che agisce nel processo di erogazione di un servizio,
definisce il proprio sistema di aspettative in base al quale
giudica la qualità del servizio. Tale sistema di aspettative
è influenzato anche dal ruolo che il singolo attore sociale
ricopre nel processo di erogazione del servizio. Chi ha la
responsabilità dell'erogazione di un servizio tenderà ad avere
un approccio realistico nella definizione delle sue aspettative.
Tenderà a definire le aspettative in relazione agli aspetti
sui quali ritiene di avere una buona probabilità di concretizzazione.
Chi invece si trova nella condizione di richiedere l'erogazione
del servizio avrà un'idea del servizio non appiattita sulla
situazione reale ma più influenzata dagli altri fattori che
abbiamo precedentemente evidenziato.
La percezione degli elementi sui quali basare la valutazione
della qualità
Non solo la definizione delle aspettative è influenzata da
un insieme diversificato di fattori, ma anche la stessa percezione
degli elementi sulla base dei quali è successivamente formulato
il giudizio sono prodotti da diversi fattori. Ogni attore
sociale baserà il suo processo di giudizio su di un insieme
di elementi, di informazioni, ma tali elementi ed informazioni
non uguali per tutti, ma prodotti dal suo sistema di percezione
e di osservazione. In altre parole ognuno di noi presterà
attenzione ad aspetti diversi in funzione delle sue competenze
e conoscenze che lo rendono capace di rilevare e fissare aspetti
ed eventi differenziati. In alte parole esiste un filtro cognitivo
che seleziona le informazioni che accumuliamo su di un evento
e tali informazioni così selezionate costituiscono la base
informativa sulla quale appoggiamo il nostro processo di valutazione.
Queste considerazioni portano a concludere che diversi attori,
pur coinvolti in uno stesso processo finiscono per considerare
nel loro processo di giudizio informazioni differenti, in
funzione di alcune elementi quali:
- le competenze professionali possedute. Tanto pi conosciamo
un fenomeno, tento più saranno centrati e pertinenti gli elementi
sui quali fisseremo la nostra osservazione.
- Competenze culturali e sociali. Non serve certo ripetere
che le competenze culturali e sociali aumentano la capacità
critica e quindi la capacità di utilizzare le informazioni
posseduto nella formulazione di un giudizio sintetico sull'evento
considerato.
- Le dinamiche psicologiche e sociologiche che governano
il processo di erogazione di un servizio. Ogni sistema di
azione concreto è influenzato da dinamiche relazionali, di
potere, di ruolo che finiscono per influenzare le prospettive
di analisi e di lettura della realtà da parte dei diversi
attori sociali. A questa regola non sfugge certo il processo
di valutazione della qualità, ed il processo attraverso il
quale ogni attore seleziona le informazioni sulla base delle
quali produrre il suo giudizio. Questo processo è tanto più
importante quanto più implicito e indefinito rimane il concetto
"qualità" utilizzato per giudicare il servizio. In altre parole
in assenza di un'esplicitazione dei criteri di giudizio, il
singolo attore si troverà a rilevare informazioni in base
alle sue sensazioni, ed il processo di percezione sarà ampiamente
influenzato da dinamiche relazionali e intuitive piuttosto
che razionali e cognitive.
La qualità è, quindi, una costruzione sociale, legata al processo
di comunicazione e confronto fra i diversi attori sociali.
Per poter usare questo concetto nella valutazione dei servizi
è necessario renderlo:
· Esplicito: vale adire che non può rimanere implicito,
nei giudizi, per poter comunicare è necessario scendere la
scala di astrazione del concetto e definire quali elementi/dimensioni
connotano il concetto. Fino a quando il concetto di qualità
non è definito, non possiamo utilizzarlo per comunicare agli
altri la nostra valutazione.
· Condiviso: ogni attore ha criteri di giudizio diversi
e osserva aspetti specifici del servizio. Oltre a rendere
esplicito il concetto è necessario che gli attori sociali
arrivino a condividere un set di dimensioni, criteri di giudizio.
· Relativo: due sono i fattori che rendono relativo
ed evolutivo il concetto di qualità. Da una parte l'evolutività
è dovuta al processo di apprendimento e di miglioramento della
capacità di giudizio di chi fruisce del servizio. Nelle considerazioni
precedenti è stata evidenziata la natura soggettiva del giudizio
sulla qualità, tale soggettività dipende dalle conoscenze
de abilità del singolo e dalla sue aspettative. Ma aspettative
e conoscenze non sono elementi statici per il singolo individuo.
Ogni sua esperienza di rapporto con il servizio sviluppa processi
di modificazione delle aspettative e della sua capacità di
giudizio e, quindi, ciò può essere giudicato positivo oggi
non è detto che continui ad esserlo anche in futuro. Ma il
carattere evolutivo del concetto ha fattori di influenza anche
più rilevanti se analizzato relativamente alle dinamiche dell'offerta.
L'evoluzione tecnologica e dei saperi che caratterizzano la
produzione del servizio ed i fattori culturali che lo connotano
sono in continua evoluzione. Tale evoluzione finisce certamente
per influenzare la definizione stessa del concetto di qualità,
o meglio delle dimensioni/concetti utilizzati per connotarlo.
· Multidimensionale. La qualità va, infatti ricondotta:
1) all'input, vale a dire all'insieme delle risorse materiali
ed umane immesse nell'organizzazione per produrre un determinato
risultato; 2) al processo, che considera l'insieme delle modalità
operative ed organizzative adottate per produrre l'intervento;
3) all'output, vale a dire alle prestazioni concretamente
prodotte dall'organizzazione; e 4) all'outcome, relativo agli
effetti concretamente prodotti dall'organizzazione. Assumere
una logica multi dimensionale nella valutazione della qualità
significa definire un insieme di regole di giudizio costruite
su indicatori relativi a queste fasi del processo di produzione.
· Osservabile: la natura valutativa del concetto richiede
che si faccia uno sforzo per rendere comunicabile il giudizio
sotteso, e perché ciò sia possibile è necessario riuscire
a rendere esplicite anche le informazioni utilizzate per la
valutazione.
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