Quest'orientamento ci permette
di considerare e cogliere più adeguatamente le implicazioni
della nozione di complessità sociale attraverso la realizzazione
e lo sviluppo di uno spazio interdisciplinare di collaborazione
e confronto, sviluppando la trasversalità che possiamo cogliere
nelle analisi, nelle riflessioni e negli studi che interessano
molteplici settori e discipline delle scienze umane e sociali.
E' questa un'attività ed un impegno che dovremmo considerare
e suscitare ulteriormente per sostenere una trasversalità
effettiva e reale, integrata alla prospettiva della complessità
sociale nell'analisi dei contesti sociali e culturali, dei
problemi umani: osservando attentamente le relazioni e le
esperienze sociali degli individui attraverso le loro molteplici
connessioni, complementari e circolari, ed i loro multiformi
livelli, autonomi e differenti. I contributi di questo numero
trimestrale sono un ulteriore segnale che c'invita a proseguire
su questo stesso percorso e ci mostra nel contempo la necessità
d'esperimentare l'intervento sociale e professionale, dalla
ricerca sociale ai percorsi di formazione, dall'analisi all'intervento
nei contesti sociali e culturali, come osservazione, interpretazione
critica e cambiamento partecipato della vita quotidiana.
Per noi è impressionante, quasi
letteralmente, constatare oggi che le analisi sociologiche
sviluppate da Wilhelm Reich settanta anni fa sono nuovamente
di estrema attualità. Mentre una delle grandi voci dell'analisi
critica, quella di Castoriadis, lontano certamente dai sofismi
attuali dei nuovi filosofi che si adoperano ad accedere ai
benefici pubblici e editoriali, si è ormai spenta da sei anni,
mentre i politici si adoperano, sui podi della Società dello
Spettacolo, a prendere di mira i processi di comunicazione
più derisori per mascherare la loro assenza di pensiero politico,
mai la nostra società post-moderna è stata in effetti così
vicina a questa crisi di significati immaginari sociali che
Reich definiva già negli anni trenta, peste emozionale.
Il est pour nous frappant, presque
au sens premier, de constater aujourd'hui que les analyses
sociologiques posées par Wilhelm Reich voici 70 ans sont à
nouveau d'une extrême actualité. Alors qu'une des grandes
voix de l'analyse critique, celle de Castoriadis, bien éloignée
des sophismes actuels de nouveaux philosophes s'évertuant
surtout à accéder aux prébendes publiques et éditoriales,
s'est éteinte depuis maintenant six ans, alors que les politiciens
s'évertuent, sur les scènes de la Société du Spectacle, à
faire assaut des procédés de communication les plus dérisoires
pour masquer leur absence de pensée politique, jamais notre
société post moderne n'a en effet été aussi proche de cette
crise des significations imaginaires sociales que Reich nommait
déjà, dans les années 30, peste émotionnelle.
La presenza di interlocutori
diversi, con cui le Istituzioni ed i servizi si trovano ad
interagire, richiede il superamento dell'ottica di un servizio
di consulenza dove la relazione si risolve in una comunicazione
diadica in cui i poli siano richiedente e consultante. Nel
modello ipotizzato viene individuato uno scenario in cui sullo
sfondo vi è un Oggetto di consulenza, che include il destino
di un Soggetto, e sul proscenio gli attori sociali, il Consultante
e il Consulente; di fatto un sistema reale- fantasmatico a
tre poli in cui si trovino ad operare, in stretta sinergia,
consulenti di varia formazione: sociologo, psicologo, antropologo,
il pedagogo.
Il web può essere definito come
uno spazio antropologico, uno spazio di significati caratterizzato
dalla rivoluzione dei concetti spazio/temporali. Per analizzare
la comunicazione web con un modello che possa essere valido
anche per altri tipi di comunicazione viene proposto l'approccio
sociosemiotico. In quest'ambito viene sviluppato il concetto
di genere comunicativo, che vuole essere la chiave per analizzare
la comunicazione e trarre indicazioni sulle carateristiche
sociali della comunità di riferimento.
In questo articolo tratteremo
del passaggio dalla modernità alla post-modernità, esaminando
il valore simbolico del consumo a partire dagli anni Ottanta
in poi. Testi recenti di Fabris e Secondulfo ci saranno di
aiuto nell'analizzare la frammentazione, la selettività, l'autonomia
ed il nomadismo del consumatore contemporaneo. Ci soffermeremo
brevemente sui nodi della globalizzazione e dell'avvento della
network society per evidenziare i mutamenti nella rappresentazione
culturale del cibo (passaggio dal fast food allo slow food),
indagando sulle forme di consumo più elitarie (da 'edonista
virtuoso'). L'approdo del confronto teorico-empirico sarà
la scoperta di forme di consumo meno ostentate, capaci di
coniugare la solidarietà sociale con il piacere individuale
e di sviluppare stili di vita più responsabili.
A partire dagli anni Sessanta,
le tematiche inerenti alla comunicazione hanno acquistato
un ruolo sempre più rilevante nel pensiero sociale; non solo
per quanto riguarda la comunicazione interpersonale ma anche,
e in misura crescente, per quanto riguarda l'analisi dei mezzi
di comunicazione e del loro impatto sulla società. Siamo andati
alla ricerca dei significati reconditi delle parole usate
nei testi pubblicitari, e abbiamo scoperto, che dietro il
tutto si muove una macchina organizzativa perfetta, che si
serve di accurate ricerche motivazionali e si fa aiutare dalle
scienze sociali per potere, sempre e in ogni caso, avere un
potere di suggestione sul consumatore. La nostra ricerca ha
voluto esaminare in che modo il mercato del biologico e del
transgenico viene presentato al consumatore, quali tecniche
pubblicitarie impiega e di che metodi persuasivi si avvale,
ricordandoci sempre che la pubblicità, per sua stessa natura,
sta dalla parte di chi 'produce' e non di chi 'consuma'.
Questo saggio riporta un'indagine
della mia attuale ricerca sociale ed economica. Il testo ripropone
con qualche variazione ed aggiornamento la mia relazione tenuta
al 'Foro Andaluz por un Reparto Igualitario del Tiempo' organizzato
a Granata dall'Instituto Andaluzo de la Mujer, Junta de Andalucia,
nel dicembre 2002, e cerca di far emergere la filosofia che
è alla base delle Banche del tempo e dei sistemi di scambio
locale non monetari, fondando un percorso di riflessioni intorno
alla reciprocità, alla simmetria e allo scambio sociale.
La stampa turistica è una delle
principali fonti da cui il viaggiatore trae le informazioni
prima di partire e propone sulle proprie pagine patinate i
luoghi, gli itinerari migliori, come raggiungerli, dove alloggiare
con tutte le comodità, dove cenare e divertirsi, cosa fotografare,
quali oggetti di artigianato e souvenir acquistare al miglior
prezzo, il tutto racchiuso in una cornice di fotografie di
luoghi incantevoli, belle donne e piatti succulenti con chef
di bianco vestiti a farne da balìa. Le immagini hanno un ruolo
primario nella scelta del viaggio. Chi parte o ha intenzione
di partire, oltre ad informarsi del prezzo del viaggio e sui
servizi offerti, vuole vedere che cosa vedrà.
In occasione dell'incontro nazionale
statunitense degli architetti, mi hanno chiesto di collaborare
come artista-antropologa alla mostra che si sarebbe tenuta
per l'evento, di sviluppare un rapporto interdisciplinare
che desse il senso della artificialità delle frontiere; anche
di quelle teoriche che vorrebbero definire in modo esageratamente
limitante dove inizia l'interpretazione artistica e dove finisce
quella antropologica. In fondo il dramma dell'etnografo come
dell'artista e' lo stesso: quello della rappresentabilità
dei vari mondi di cui siamo costituiti e di quelli circostanti.
Dunque mi sono chiesta a lungo come rappresentare con un linguaggio
che non fosse il mio solito, quello della scrittura, una frontiera
tanto complessa. Ho optato per la fotografia digitale e per
un gioco di specchi tanto apparentemente semplice quanto sostanzialmente
complesso.
Il seminario internazionale 'Per
una rilettura rinnovata dell'intervento sociale', s'inserisce
come momento di riflessione teorica e metodologica all'interno
del percorso formativo proposto dall'IFORIS, l'Istituto di
Formazione e Ricerca in Intervento Sociale diretto da Georges
Bertin, che ha istituito il Certificato di Studi Superiori
in antropologia dell'immaginario. Il riferimento all'antropologia
dell'immaginario è fondamentalmente volto a valorizzare la
capacità transdisciplinare e la peculiare prospettiva di quest'approccio,
teso verso una lettura multidisciplinare e comprendente del
reale. I temi e le problematiche che hanno caratterizzato
queste giornate di studio, collegate al lavoro sociale e ai
servizi sociali, allo sviluppo locale, all'animazione sociale
e culturale, confermano la vocazione e l'interesse sostanziale
dell'IFORIS: intervenire tra i professionisti per sostenere
un'attività di riflessione, pratica e teorica, a partire dalle
situazioni vissute dai partecipanti sul proprio terreno di
ricerca e d'intervento professionale nei luoghi sociali dove
questo si costruisce e si concretizza.
Questo libro costituisce il primo
approccio italiano alla costruzione di un discorso culturale
sulla diagnosi e intende offrire un significativo contributo
alla riapertura di un dibattito avviato da Michel Foucault
e da Gregory Bateson e precocemente abbandonato: quello sull'importanza
della storia sociale, dell'antropologia culturale e degli
studi sulla comunicazione in relazione all'insorgenza, alla
definizione e alla cura della psiche.
Le tecniche di ricerca qualitativa
offrono allo scienziato sociale un insieme composito di strumenti,
capaci di rilevare le più minute sottigliezze della vita quotidiana,
colte ora nella trama di un'interazione, ora tra le pieghe
di una narrazione. Il volume tratteggia una mappa di questo
territorio e si sofferma sulle principali tecniche di ricerca
qualitativa: l'osservazione partecipante, l'intervista discorsiva
e il focus group. L'autore procede alla loro presentazione
in chiave critica, prestando particolare attenzione al tema
della plausibilità del sapere che l'impiego di queste tecniche
consente di acquisire. Alla compilazione di una serie di 'ricette'
su come fare ricerca qualitativa, l'autore preferisce la ricostruzione
della rete di decisioni cui è chiamato chi intenda cimentarsi
in questa impresa. Limitandosi di indicare - laddove possibile
- i pro e i contro di ciascuna scelta.
L'ipotesi esaminata in questo testo, la trasformazione delle
forme identitarie negli ultimi trent'anni, considera come
la configurazione delle identità personali e collettive, così
come si è caratterizzata negli anni precedenti, abbia perso
la propria legittimità determinandone la loro crisi.
Marco Lombardi propone in questo lavoro una riflessione di tipo
metodologico sull'uso delle immagini in ambito sociologico, attraverso
la presentazione di un caso concreto di un'indagine svolta con l'ausilio
di metodologie proprie della sociologia applicata nell'ambito degli
studi sulla multiculturalità. Il percorso di ricerca è ideato e condotto dal gruppo di lavoro
del Laboratorio di Sociologia Visuale Imago, del Dipartimento di
Sociologia dell'Università Cattolica e della Fondazione Cariplo
I.S.Mu. Tra gli obiettivi principali indicati dall'équipe sottolineiamo
quello di avviare "la critica costruttiva, l'acquisizione e il perfezionamento
di nuovi strumenti per la ricerca sociologica fondata su dati di
tipo iconografico".
Orazio Maria Valastro
Quest'orientamento ci permette di considerare e cogliere più adeguatamente le implicazioni della nozione di complessità sociale attraverso la realizzazione e lo sviluppo di uno spazio interdisciplinare di collaborazione e confronto, sviluppando la trasversalità che possiamo cogliere nelle analisi, nelle riflessioni e negli studi che interessano molteplici settori e discipline delle scienze umane e sociali. E' questa un'attività ed un impegno che dovremmo considerare e suscitare ulteriormente per sostenere una trasversalità effettiva e reale, integrata alla prospettiva della complessità sociale nell'analisi dei contesti sociali e culturali, dei problemi umani: osservando attentamente le relazioni e le esperienze sociali degli individui attraverso le loro molteplici connessioni, complementari e circolari, ed i loro multiformi livelli, autonomi e differenti. I contributi di questo numero trimestrale sono un ulteriore segnale che c'invita a proseguire su questo stesso percorso e ci mostra nel contempo la necessità d'esperimentare l'intervento sociale e professionale, dalla ricerca sociale ai percorsi di formazione, dall'analisi all'intervento nei contesti sociali e culturali, come osservazione, interpretazione critica e cambiamento partecipato della vita quotidiana.
Georges Bertin
Per noi è impressionante, quasi letteralmente, constatare oggi che le analisi sociologiche sviluppate da Wilhelm Reich settanta anni fa sono nuovamente di estrema attualità. Mentre una delle grandi voci dell'analisi critica, quella di Castoriadis, lontano certamente dai sofismi attuali dei nuovi filosofi che si adoperano ad accedere ai benefici pubblici e editoriali, si è ormai spenta da sei anni, mentre i politici si adoperano, sui podi della Società dello Spettacolo, a prendere di mira i processi di comunicazione più derisori per mascherare la loro assenza di pensiero politico, mai la nostra società post-moderna è stata in effetti così vicina a questa crisi di significati immaginari sociali che Reich definiva già negli anni trenta, peste emozionale.
Georges Bertin
Il est pour nous frappant, presque au sens premier, de constater aujourd'hui que les analyses sociologiques posées par Wilhelm Reich voici 70 ans sont à nouveau d'une extrême actualité. Alors qu'une des grandes voix de l'analyse critique, celle de Castoriadis, bien éloignée des sophismes actuels de nouveaux philosophes s'évertuant surtout à accéder aux prébendes publiques et éditoriales, s'est éteinte depuis maintenant six ans, alors que les politiciens s'évertuent, sur les scènes de la Société du Spectacle, à faire assaut des procédés de communication les plus dérisoires pour masquer leur absence de pensée politique, jamais notre société post moderne n'a en effet été aussi proche de cette crise des significations imaginaires sociales que Reich nommait déjà, dans les années 30, peste émotionnelle.
Gladis Omaira Capponi - Renzo Comin
La presenza di interlocutori diversi, con cui le Istituzioni ed i servizi si trovano ad interagire, richiede il superamento dell'ottica di un servizio di consulenza dove la relazione si risolve in una comunicazione diadica in cui i poli siano richiedente e consultante. Nel modello ipotizzato viene individuato uno scenario in cui sullo sfondo vi è un Oggetto di consulenza, che include il destino di un Soggetto, e sul proscenio gli attori sociali, il Consultante e il Consulente; di fatto un sistema reale- fantasmatico a tre poli in cui si trovino ad operare, in stretta sinergia, consulenti di varia formazione: sociologo, psicologo, antropologo, il pedagogo.
Nicola Cavalli
Il web può essere definito come uno spazio antropologico, uno spazio di significati caratterizzato dalla rivoluzione dei concetti spazio/temporali. Per analizzare la comunicazione web con un modello che possa essere valido anche per altri tipi di comunicazione viene proposto l'approccio sociosemiotico. In quest'ambito viene sviluppato il concetto di genere comunicativo, che vuole essere la chiave per analizzare la comunicazione e trarre indicazioni sulle carateristiche sociali della comunità di riferimento.
Paolo Dell'Aquila
In questo articolo tratteremo del passaggio dalla modernità alla post-modernità, esaminando il valore simbolico del consumo a partire dagli anni Ottanta in poi. Testi recenti di Fabris e Secondulfo ci saranno di aiuto nell'analizzare la frammentazione, la selettività, l'autonomia ed il nomadismo del consumatore contemporaneo. Ci soffermeremo brevemente sui nodi della globalizzazione e dell'avvento della network society per evidenziare i mutamenti nella rappresentazione culturale del cibo (passaggio dal fast food allo slow food), indagando sulle forme di consumo più elitarie (da 'edonista virtuoso'). L'approdo del confronto teorico-empirico sarà la scoperta di forme di consumo meno ostentate, capaci di coniugare la solidarietà sociale con il piacere individuale e di sviluppare stili di vita più responsabili.
Giuseppe Di Gregorio
A partire dagli anni Sessanta, le tematiche inerenti alla comunicazione hanno acquistato un ruolo sempre più rilevante nel pensiero sociale; non solo per quanto riguarda la comunicazione interpersonale ma anche, e in misura crescente, per quanto riguarda l'analisi dei mezzi di comunicazione e del loro impatto sulla società. Siamo andati alla ricerca dei significati reconditi delle parole usate nei testi pubblicitari, e abbiamo scoperto, che dietro il tutto si muove una macchina organizzativa perfetta, che si serve di accurate ricerche motivazionali e si fa aiutare dalle scienze sociali per potere, sempre e in ogni caso, avere un potere di suggestione sul consumatore. La nostra ricerca ha voluto esaminare in che modo il mercato del biologico e del transgenico viene presentato al consumatore, quali tecniche pubblicitarie impiega e di che metodi persuasivi si avvale, ricordandoci sempre che la pubblicità, per sua stessa natura, sta dalla parte di chi 'produce' e non di chi 'consuma'.
Paolo Coluccia
Questo saggio riporta un'indagine della mia attuale ricerca sociale ed economica. Il testo ripropone con qualche variazione ed aggiornamento la mia relazione tenuta al 'Foro Andaluz por un Reparto Igualitario del Tiempo' organizzato a Granata dall'Instituto Andaluzo de la Mujer, Junta de Andalucia, nel dicembre 2002, e cerca di far emergere la filosofia che è alla base delle Banche del tempo e dei sistemi di scambio locale non monetari, fondando un percorso di riflessioni intorno alla reciprocità, alla simmetria e allo scambio sociale.
Alessandra Lucchinetti
La stampa turistica è una delle principali fonti da cui il viaggiatore trae le informazioni prima di partire e propone sulle proprie pagine patinate i luoghi, gli itinerari migliori, come raggiungerli, dove alloggiare con tutte le comodità, dove cenare e divertirsi, cosa fotografare, quali oggetti di artigianato e souvenir acquistare al miglior prezzo, il tutto racchiuso in una cornice di fotografie di luoghi incantevoli, belle donne e piatti succulenti con chef di bianco vestiti a farne da balìa. Le immagini hanno un ruolo primario nella scelta del viaggio. Chi parte o ha intenzione di partire, oltre ad informarsi del prezzo del viaggio e sui servizi offerti, vuole vedere che cosa vedrà.
Fiamma Montezemolo
In occasione dell'incontro nazionale statunitense degli architetti, mi hanno chiesto di collaborare come artista-antropologa alla mostra che si sarebbe tenuta per l'evento, di sviluppare un rapporto interdisciplinare che desse il senso della artificialità delle frontiere; anche di quelle teoriche che vorrebbero definire in modo esageratamente limitante dove inizia l'interpretazione artistica e dove finisce quella antropologica. In fondo il dramma dell'etnografo come dell'artista e' lo stesso: quello della rappresentabilità dei vari mondi di cui siamo costituiti e di quelli circostanti. Dunque mi sono chiesta a lungo come rappresentare con un linguaggio che non fosse il mio solito, quello della scrittura, una frontiera tanto complessa. Ho optato per la fotografia digitale e per un gioco di specchi tanto apparentemente semplice quanto sostanzialmente complesso.
Orazio Maria Valastro
Il seminario internazionale 'Per una rilettura rinnovata dell'intervento sociale', s'inserisce come momento di riflessione teorica e metodologica all'interno del percorso formativo proposto dall'IFORIS, l'Istituto di Formazione e Ricerca in Intervento Sociale diretto da Georges Bertin, che ha istituito il Certificato di Studi Superiori in antropologia dell'immaginario. Il riferimento all'antropologia dell'immaginario è fondamentalmente volto a valorizzare la capacità transdisciplinare e la peculiare prospettiva di quest'approccio, teso verso una lettura multidisciplinare e comprendente del reale. I temi e le problematiche che hanno caratterizzato queste giornate di studio, collegate al lavoro sociale e ai servizi sociali, allo sviluppo locale, all'animazione sociale e culturale, confermano la vocazione e l'interesse sostanziale dell'IFORIS: intervenire tra i professionisti per sostenere un'attività di riflessione, pratica e teorica, a partire dalle situazioni vissute dai partecipanti sul proprio terreno di ricerca e d'intervento professionale nei luoghi sociali dove questo si costruisce e si concretizza.
Orazio Maria Valastro
Questo libro costituisce il primo approccio italiano alla costruzione di un discorso culturale sulla diagnosi e intende offrire un significativo contributo alla riapertura di un dibattito avviato da Michel Foucault e da Gregory Bateson e precocemente abbandonato: quello sull'importanza della storia sociale, dell'antropologia culturale e degli studi sulla comunicazione in relazione all'insorgenza, alla definizione e alla cura della psiche.
Massimiliano Di Massa
Le tecniche di ricerca qualitativa offrono allo scienziato sociale un insieme composito di strumenti, capaci di rilevare le più minute sottigliezze della vita quotidiana, colte ora nella trama di un'interazione, ora tra le pieghe di una narrazione. Il volume tratteggia una mappa di questo territorio e si sofferma sulle principali tecniche di ricerca qualitativa: l'osservazione partecipante, l'intervista discorsiva e il focus group. L'autore procede alla loro presentazione in chiave critica, prestando particolare attenzione al tema della plausibilità del sapere che l'impiego di queste tecniche consente di acquisire. Alla compilazione di una serie di 'ricette' su come fare ricerca qualitativa, l'autore preferisce la ricostruzione della rete di decisioni cui è chiamato chi intenda cimentarsi in questa impresa. Limitandosi di indicare - laddove possibile - i pro e i contro di ciascuna scelta.
Orazio Maria Valastro
L'ipotesi esaminata in questo testo, la trasformazione delle forme identitarie negli ultimi trent'anni, considera come la configurazione delle identità personali e collettive, così come si è caratterizzata negli anni precedenti, abbia perso la propria legittimità determinandone la loro crisi.
Massimiliano Di Massa
Marco Lombardi propone in questo lavoro una riflessione di tipo metodologico sull'uso delle immagini in ambito sociologico, attraverso la presentazione di un caso concreto di un'indagine svolta con l'ausilio di metodologie proprie della sociologia applicata nell'ambito degli studi sulla multiculturalità. Il percorso di ricerca è ideato e condotto dal gruppo di lavoro del Laboratorio di Sociologia Visuale Imago, del Dipartimento di Sociologia dell'Università Cattolica e della Fondazione Cariplo I.S.Mu. Tra gli obiettivi principali indicati dall'équipe sottolineiamo quello di avviare "la critica costruttiva, l'acquisizione e il perfezionamento di nuovi strumenti per la ricerca sociologica fondata su dati di tipo iconografico".