Analisi qualitativa e nuove tecnologie della comunicazione
Massimiliano Di Massa (a cura di)
M@gm@ vol.1 n.3 Luglio-Settembre 2003
NET SOCIOLOGY:
INTERAZIONI TRA SCIENZE SOCIALI E INTERNET
(Mario Morcellini, Antonella Giulia Pizzaleo (a cura di),
Net Sociology: Interazioni tra scienze sociali e Internet,
Milano, Guerini e Associati, 2002, 286 pp.)
Massimiliano Di Massa
maxdimassa@katamail.com
Sociologo;
Laureato presso la facoltà di Scienze Politiche all'Università
degli Studi di Genova; Cultore per alcuni anni alla cattedra
di Sociologia dell'Educazione presso la Facoltà di Scienze
della Formazione dell'Università di Genova; Borsa di studio
dell'Istituto Ligure di Ricerche Economiche e Sociali; Ricercatore
e Consulente presso Istituti di Ricerca e Formazione pubblici
e privati.
Net Sociology è un volume che raccoglie i contributi presentati nell'ultimo congresso nazionale dell'AIS ed è dedicato ai rapporti tra scienze sociali e le nuove tecnologie. La raccolta di saggi contenuti in Net Sociology apre numerose finestre sulle questioni relative alla comprensione dei fenomeni sociali scaturenti, influenzati e in ogni caso collegati allo sviluppo di meta-ambienti sociali influenzati dalla rete.
Nella prefazione Laura Balbo, riprendendo Bourdieu, richiama il ricercatore alla necessità di "pensare un campo sociologicamente" da dentro del campo di riferimento e non esternamente. Nella ricca e articolata introduzione Mario Morcellini parla della provocazione attuata da internet alla sociologia e dello stato delle relazioni tra sociologia italiana e internet. Il progetto sottostante al volume è sintetizzato in due obiettivi principali: in primo luogo quello di attuare un "linkaggio" tra gli studiosi della rete (si suppone a livello italiano e all'interno dell'AIS); un secondo obiettivo è quello di fare in modo che tali studiosi formino "rete sulla rete", tentando di fondare una innovativa stagione di dibattito e circolazione di idee e ricerche. Morcellini mostra, a parer nostro, una giusta dose d'umiltà scientifica nell'approcciarsi al tema, riconoscendo le rilevanti difficoltà nella "tentazione impaziente del paradigma" e nell'ancora più complesso tentativo di "appropriazione e polarizzazione della disciplina".
Abbiamo già parlato della sfida di internet alla sociologia, per Morcellini tale provocazione consiste nella sfida a realizzare il salto di qualità dalla percezione all'interpretazione della costellazione di micro e macro fenomeni che al nuovo mezzo si connettono; dalla pura constatazione alla definizione analitica e culturalmente contestualizzata delle architetture della rete. Il richiamo più forte alla disciplina è di immaginare un nuovo metodo e una nuova prospettiva "attraverso cui comprendere e descrivere l'irriducibile plasticità di un fenomeno sociale rivoluzionario senza necessariamente appiattire l'esercizio critico su modelli interpretativi ormai vecchi e usurati". Ovviamente uno dei poli di questa riflessione verte sul ruolo dell'osservatore di cui è necessario chiarire la posizione, "la ristrutturazione del suo punto di vista sulla realtà e l'inevitabile mobilità del suo sguardo su un fenomeno-mondo in costante metamorfosi".
Internet come provocazione e quindi come occasione in quanto espressiva metafora post moderna. Abbiamo detto definire il campo e comprendere quali siano i settori di ricerca più legati alla rete: conoscenza, comunicazione, interazione, formazione, cittadinanza. Ma la rete si pone anche come "figura retorica illustrativa di una specie d'insurrezione del soggetto rispetto ai limiti e ai condizionamenti", e ancora di studiare la rete come "icona stessa del rapporto media/mutamento nella postmodernità, nodo di nuove energie sociali, tecnologiche e comunicative potenzialmente in grado di dischiudere una vera e propria svolta antropologica".
Nella post-fazione Alberto Abruzzese propone un bellissimo saggio nel quale il focus principale è lo spirito del tempo e del conflitto tra moderno e postmoderno (in chiave antimoderna) della società contemporanea e dei risultati del rapporto tra ragione e passione. Attraverso la riproposizione dell'evento dell'11 settembre viene messo in luce e ancora una volta sottolineato "il clamoroso scarto cognitivo che si è venuto a creare tra i paradigmi sociologici classici, prevalentemente inclini a porre in secondo piano i linguaggi della comunicazione, e i paradigmi della ricerca mediologia che almeno virtualmente, sembrano consentire una più profonda ed efficace comprensione della società e della specifica qualità dei suoi conflitti". L'autore nel suo contributo cerca di avviare un ragionamento sui presumibili effetti che potrebbe avere la rivoluzione tecnologica in atto dei media sulla cultura ordinaria, intesa come quell'insieme di costruzioni mentali e testuali che vengono percepite come "rilevanti" per la vita quotidiana di noi tutti, l'esperienza umana in cui confluiscono e defluiscono tanto le grandi questioni sociali quanto i più profondi e privati sentimenti individuali; la rete di micro comportamenti in cui si costituisce "la vita nuda" delle persone.
Tornando alla configurazione del volume i contributi presentati
si strutturano in tre percorsi. I rapporti tra la Rete e la comunicazione
interpersonale nel quale troviamo sette saggi a partire da quello
della co-curatrice del volume Antonella Giulia Pizzaleo, intitolato
"Internet provider di rapporti sociali". "Identità e socializzazione
in rete" che ragiona sul percorso attuato dal computer da calcolatore
a mezzo comunicazione fino all'attuale ruolo di strumento di socializzazione.
Scopo del contributo è "quello di mappare la situazione attuale
relativa all'identità e alla socializzazione in rete". Per l'autrice
"l'identità in Internet non è più una definizione univoca e un'appropriazione
stabile da parte del soggetto, di caratteristiche fisiche e psicologiche
che lo identificano socialmente in modo relativamente costante.
In rete l'acquisizione e la conferma della propria identità avviene
in modo differente rispetto alla vita reale. (...) In internet la
funzione attiva dell'individuo nell'espressione di se e nell'interazione
con gli altri è predominante." Ed è in questa diade, relazione tra
identità individuale e gli altri, che si apre lo spazio sulla riflessione
intorno alle esigenze sociali sorgenti sulla rete e la ricerca di
comunità - in questo caso virtuale - quale risposta, in realtà premoderna,
alla dissipazione sociale caratterizzante la tardo modernità verso
un nuovo modello di comunità che supera le classiche distinzioni
della sociologia classica tra comunità e società. Verso quel modello
di socialità privata per la quale "La socializzazione in
rete più che essere orientata ad una costruzione culturale intersoggettiva,
sembra in definitiva caratterizzarsi come un processo esplorativo,
sia interculturale sia intraculturale, in cui prevale la logica
della scoperta a scapito della logica della condivisione", spostando
in pratica il baricentro sul processo a scapito del risultato, incentrandolo
sul soggetto. Il problema che sottolinea l'autrice è quello di ricontestualizzare
Internet nella contemporaneità, sanando la frattura tra offline
e online risaldando il rapporto tra tecnologia e soggetto. Un altro
contributo senz'altro interessante è quello di Mariano Longo sulle
possibilità e i limiti dell'osservazione sociologica della Rete,
che sulla base di materiali reperibili online fa il punto sul dibattito
sociologico e sui contributi empirici presenti non sulla rete ma
nella rete; caldeggiando l'esigenza che per un'osservazione sociologica
adeguata sia necessario favorire l'attivazione dell'immaginazione
teoretica della disciplina evitando la trappola di utilizzo di apparati
teorici non specifici e quindi inadeguati. Il ricercatore dell'Università
di Lecce, nel suo breve ma efficace saggio, si sofferma su alcune
caratteristiche fondamentali da considerare nell'approccio all'osservazione
del fenomeno: lo stretto legame tra fattore tecnologico e fattore
sociale; la natura squisitamente postmoderna dell'organizzazione
agerarchica dei contenuti e dei saperi ritrovabili sul web andando
a manifestare in maniera amplificata le contraddizioni proprie della
società contemporanea; la natura strettamente multidirezionale della
comunicazione; l'inclusività della rete, con un accesso, in potenza,
garantito a chiunque. L'autore riassume il suo percorso riflessivo
affermando che "la Rete riproduce la complessità della realtà sociale
e in questo senso da vita a una duplicazione virtuale della società
contemporanea".
In questa sezione del volume altri contributi sono dedicati alla
definizione degli attori della rete dell'ITC (Bruno Sanguainini)
definendo una tipologia delle filiere di sviluppo, individuando
per ogni settore di ogni filiera i possibili case studies
sociologici e mettendo in luce le tendenze culturali riferite ad
ogni caso. La galassia che viene fuori dall'approccio del docente
di Sociologia dei Processi culturali dell'Università triestina definisce
un'accurata, e per quanto possibile fedele, geografia delle questioni
e dei problemi legati allo sviluppo della galassia delle ICT, una
rassegna delle inchieste e delle esperienze empiriche sviluppate
sulle sopraccitate filiere. Ancora nel filone del rapporto tra rete
e comunicazione interpersonale citiamo i contributi di Gianfranco
Pecchinedda "il se della rete. Paradigmi emergenti dell'identità
tra processi migratori e nuovi media", di Luca Carbone "Modificazione
delle procedure di produzione e controllo dei discorsi nella CMC",
di Sergio Brancato "la comunicazione mediata dal computer e la dimensione
di Community". E a conclusione di questa sezione Silvia Leonzi ci
parla dell'immaginario collettivo nell'era di internet.
La seconda parte del volume invece ci propone un percorso diverso teso a definire la collocazione del web in relazione ai generi di consumo culturali classici. Una prospettiva più "culturalista-mediologica" per citare Fausto Colombo, che apre questa parte del volume con un saggio sull'utilizzo del Web, e l'indagine sui consumi culturali. La prospettiva Società e media-mondo e il tema dei mutamenti cognitivi sottostanti all'utilizzo delle nuove tecnologie (socialframe video-digitale), sono l'ambiente nel quale si legge la proposta fatta da Giovanni Boccia Artieri nel suo saggio sulla forma comunicativa E-learning e sulle esigenze di ri-territorializzazione del sapere. Ancora si considera l'impatto sociale dei motori di ricerca nell'interessante contributo di Davide Bennato; mentre Gino Frezza s'interroga sugli effetti del web su i "media di massa" partendo dall'assunto che "la rete comprende, incamera e supera i sistemi (dei media di massa: cinema, fumetto, televisione, radio e cosi via) trasformandoli. Gli ultimi contributi di questa sezione sono dedicati al rapporto tra rete e sistema dell'informazione con il contributo di Fabio Tricoli sui percorsi integrativi e di adeguamento dei media informativi tradizionali, ed in particolare dei telegiornali, con i modelli e gli stili comunicativi della rete e quello di Geraldina Roberti più calibrato ad analizzare il differenziato e "democratico" pullulare di siti giornalistici e pseudotali. Sottolineando il passaggio dalla forma di comunicazione "uno-tutti" a quella "tutti-tutti".
La terza e ultima sezione del volume raccoglie quei contributi tesi
ad analizzare i rapporti tra online e offline delle organizzazioni
sociali. Nel bel saggio di Alberto Marinelli si tenta di interrogarsi
sul futuro delle reti e degli sviluppi degli E-media a partire dal
presupposto che è necessario "disegnare l'orizzonte del futuro in
modo aperto" e che "l'unica (relativa) certezza è la spinta, implicita
nella stessa struttura, nella morfologia delle reti, a selezionare
forme di innovazione che si basino sull'interscambio e la condivisione
delle risorse". Maria Emanuela Corlianò nel suo saggio "Pensare
globale, agire locale: la rete e i movimenti anti-global" ragiona
sul contributo di internet nelle più recenti forme di espressione
e organizzazione dei movimenti sociali e politici contemporanei
e sulle contraddizioni del pensare globalmente e agire localmente
verso un nuovo modello di democrazia orizzontale. Sullo stesso tema
s'incentra anche l'intervento di Marzia Antenore "No luogo. Identità
e culture politiche giovanili", vedendo la rete come "l'ambiente
di una deterritorializzazione spinta della politica (...) promovendo
modalità di appartenenza e partecipazione più in sintonia con le
forme inedite assunte dall'identità giovanile". Sempre di carattere
politico l'intervento di Francesca Rizzuto che invece parla delle
possibilità e delle incognite del contributo delle nuove tecnologie
alla partecipazione democratica e l'evoluzione stessa delle forme
democratiche. Altri contributi sono quelli di Nicoletta Vittadini
nell'ambito di una riflessione sul rapporto tra community virtuali
e reali d'immigrati e di Luca Tadeo sui pericoli esclusivi della
CMC nei processi di globalizzazione e di Domenico Carzo ancora una
volta sull'analisi dell'11 settembre considerato come media event.
In questa recensione abbiamo voluto dare un breve resoconto sulla ricchezza del volume presentato e ci scusiamo con gli autori, tutti, per lo scarso spazio per gli approfondimenti ma assicuriamo che l'obiettivo di pensare il "campo (quello della rete) sociologicamente", fortemente sottolineato da Laura Balbo nella prefazione del volume, debba, a nostro modestissimo parere, essere considerato raggiunto.
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