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M@gm@ vol.0 n.0 Octobre-Décembre 2002
APPROCCIO QUALITATIVO E COMPLESSITA' SOCIALE: Il progetto editoriale dell'Osservatorio dei Processi Comunicativi
Orazio Maria Valastro
valastro@analisiqualitativa.com
Presidente Osservatorio dei Processi
Comunicativi, Associazione Culturale Scientifica (www.analisiqualitativa.com);
Dottorando di Ricerca all'IRSA-CRI (Institut de Recherches
Sociologiques et Anthropologiques - Centre de Recherches sur
l'Imaginaire) presso l'Università degli Studi ''Paul Valéry''
di Montpellier; Laureato in Sociologia (Università degli Studi
René Descartes, Parigi V, Sorbona); Fondatore, Direttore Editoriale
e Responsabile della rivista elettronica in scienze umane
e sociali "m@gm@"; Collaboratore e Membro del Comitato Scientifico
della "Revue Algérienne des Etudes Sociologiques", Université
de Jijel-Algeria; Sociologo e Libero Professionista, Studio
di Sociologia Professionale (Catania).
PERCHE'
UNA RIVISTA ELETTRONICA?
Nuovi assetti dell'editoria scientifica e culturale e nuovi
strumenti di comunicazione, collaborazione e perfezionamento
Perché abbiamo scelto di dare vita a m @ g m
@? E' stata l'esperienza maturata con la realizzazione
del Portale dell'Analisi Qualitativa a motivare questo progetto
editoriale. Ci proponevamo di avvalerci del "web"
e delle sue potenzialità sviluppando uno strumento
utile per la ricerca, il perfezionamento ed il confronto culturale
e professionale, su tematiche e problematiche relative all'approccio
qualitativo nelle scienze umane e sociali. L'impegno di questi
ultimi mesi, dal febbraio del 2002, è consistito nel
cercare di consolidare la capacità del Portale di evolversi
come un efficace punto d'accesso alla "rete", attraverso
una costante attività nel valutare, selezionare e presentare
per aree tematiche, aggiornare e monitorare, le risorse raggiungibili
e disponibili nel "cyberspace". Il Portale dell'Analisi
Qualitativa si è quindi sviluppato caratterizzandosi
come un potenziale strumento d'informazione e approfondimento,
una guida in continua evoluzione rispetto a quelle risorse
e quegli strumenti cui possono accedere i "navigatori"
interessati o incuriositi dall'approccio qualitativo.
Unitamente alla possibilità di informarsi e confrontarsi
con un insieme di conoscenze, di pratiche culturali e professionali
relative a studi, attività di ricerca e formazione,
ed interventi nei contesti sociali che fanno espressamente
riferimento ad approcci e metodologie qualitative, vi sono
altre e rilevanti potenzialità di comunicazione e interazione
a distanza che "internet" consente di realizzare.
Ripromettendoci quindi di favorire un confronto ed uno scambio
d'informazioni e riflessioni, cercheremo anche con m
@ g m @ di stimolare la comunicazione e la collaborazione
tra quanti a vario titolo si occupano di metodi qualitativi:
studenti, ricercatori, professionisti, operatori sociali e
culturali, cultori della materia e chiunque volesse in qualche
modo avvicinarsi ed esaminare con più attenzione questo
genere d'approccio nelle scienze umane e sociali. La Rivista
Elettronica dell'Osservatorio s'inserisce all'interno di questa
progettualità e si propone come ulteriore strumento
da condividere in una prospettiva di collaborazione e partecipazione.
Ma per quale ragione scegliere di pubblicare uno strumento
di comunicazione, di collaborazione e perfezionamento, come
quello di una rivista su di un supporto informatico e non
cartaceo? Nell'ambito delle nuove tecnologie dell'informazione
abbiamo scelto di caratterizzare la rivista dell'Osservatorio
dei Processi Comunicativi come una pubblicazione elettronica,
volendo cogliere le opportunità e le potenzialità
offerte dalle moderne tecnologie, consapevoli inoltre di inserirci
nell'attuale dibattito che coinvolge e modifica l'assetto
istituzionale e convenzionale dell'editoria scientifica e
culturale. La presentazione e la diffusione su supporto informatico
di quei contenuti che rispondono alla politica editoriale
della stessa rivista, permettono di progettare una pubblicazione
che non faccia unicamente ricorso ad una struttura classica
e lineare del testo ma si avvantaggia della possibilità
ipertestuale di internet, consentendo una modalità
di accesso, d'uso e di fruizione di questi stessi contenuti
in modo differente da quello tradizionale su supporto cartaceo.
La pubblicazione periodica "on-line" che presentiamo
cerca dunque di avvalersi e di valorizzare queste caratteristiche
specifiche alle pubblicazioni elettroniche, per realizzare
uno strumento innovativo che sia anche uno spazio di riflessione
e di confronto di idee e pratiche professionali. Intendiamo
quindi contribuire alla produzione di un insieme complessivo
di conoscenze e caratterizzare la rivista elettronica come
uno strumento d'approfondimento e perfezionamento. Si vuole
inoltre sostenere un'analisi ed un confronto costruttivo sull'approccio
qualitativo in una prospettiva multi disciplinare per promuovere,
valorizzare e sostenere, possibili connessioni e sinergie
nei diversi settori e ambiti professionali in cui trovano
applicazione le metodologie qualitative. Si cercherà
in ultima analisi di favorire un aggiornamento professionale
ed una formazione continua rispetto ai metodi dell'analisi
empirica applicati in differenti ambiti professionali e contesti
sociali, dalla ricerca sociale ai processi formativi e all'intervento
nei contesti sociali.
La valenza di questo progetto editoriale, al di là
dell'interesse che a nostro avviso rileviamo negli obiettivi
e nelle finalità prospettate, è da valutarsi
anche rispetto alle attuali problematiche del settore dell'editoria
in cui c'inseriamo. E' indubbio che assistiamo ad una trasformazione
della distinzione ordinaria tra gli attori sociali che rappresentavano
un modello editoriale tradizionale, quello fondato sulla distinzione
tra "esperti/produttori" di conoscenze, "editori"
e "lettori/consumatori". Venendo meno le esigenze
economiche relative ai costi di pubblicazione e di diffusione
del supporto cartaceo, si è sviluppata una nuova realtà
editoriale che si confronta con quella istituzionalizzata
degli editori convenzionali. Il risultato è la conseguente
realizzazione, appropriazione e gestione di pubblicazioni
elettroniche da parte di soggetti differenti dagli editori
tradizionali. Se ci poniamo dunque come un nuovo soggetto,
in qualità di ricercatori, di professionisti ed esperti,
di cultori ed appassionati mossi da un interesse intellettuale
e educativo, un soggetto che si organizza per promuovere un
progetto editoriale scientifico e culturale, l'esito di questa
esperienza e la stessa valorizzazione di questo progetto dipendono
anche dalla capacità di determinarci ed organizzarci
in funzione delle norme vigenti ed in continua evoluzione
in tema di editoria multimediale.
Questa nostra esperienza si confronta infine con la rete istituzionale
della comunicazione scientifica, quella molto vasta delle
scienze in generale e quella più specifica delle scienze
umane e sociali, una realtà per alcuni versi molto
strutturata che conferisce, secondo la posizione assunta nel
campo dell'editoria scientifica, dei livelli differenti di
validità e di legittimità. Un'altra importante
problematica riguarda dunque la nostra capacità nel
concepire e sviluppare una struttura editoriale ed un processo
editoriale che consentono una selezione, una valutazione ed
una revisione dei testi pubblicati, garantendo una qualità
editoriale comparabile alle riviste scientifiche e culturali
delle scienze umane e sociali. Se questo induca ad un maggiore
riconoscimento e legittimità alla rivista e contrasta
in parte le resistenze del sistema di comunicazione scientifico,
riteniamo tuttavia che i criteri che andiamo sviluppando debbano
anche essere compatibili con questo nuovo processo di appropriazione
sociale e professionale degli strumenti editoriali. E' in
definitiva fondamentale per noi riuscire a valorizzare le
molteplici identità e sensibilità, le traiettorie
sociali, personali e professionali che noi stessi rappresentiamo
e quelle che possiamo promuovere attraverso questo strumento
di collaborazione, di comunicazione e approfondimento.
PERCHE' m @ g m @?
I processi sociali di istituzione dei significati della società
e la necessità d'integrare prospettive differenti,
per cogliere l'intersoggettività nella temporalità
delle esperienze sociali
Il titolo che abbiamo scelto di dare alla Rivista Elettronica
dell'Osservatorio evoca in modo esplicito il senso figurato
del termine "magma", inteso dunque come un insieme
caotico e indistinto. Il "magma" è considerato
in questo caso come una realtà in continuo movimento
ed è possibile, in effetti, partire da questa stessa
immagine, per valutare il ruolo sempre più attuale
dell'approccio qualitativo, della teoria e dell'analisi qualitativa,
nella ricerca e nell'applicazione delle metodologie qualitative
nei contesti sociali. Una complessità sociale caratterizzata
da processi culturali che si modellano nella temporalità
delle nostre società contemporanee, dove questi stessi
processi fluiscono come occorrenze e forme emergenti, determina
la necessità di comprendere ed integrare delle prospettive
eterogenee attraverso degli strumenti in grado di considerare
l'intersoggettività.
La logica del "magma" non è certamente una
nozione recente (Castoriadis, 1975) ma ci riferiamo proprio
ad essa, oltre al significato semantico del termine, nel considerare
la complessità sociale. "Quello che chiamiamo
complessità è a mio avviso una delle manifestazioni
di ciò che io stesso definisco chiaramente la natura
magmatica dell'essere; il fatto che l'essere non è
un insieme, né una gerarchia ben ordinata di insiemi,
ma un magma." (Castoriadis in Ardoino, Barbier e Giust-Desprairies,
1999) La Rivista m @ g m @ ripropone dunque
la proposta di rinunciare alle semplificazioni ed alle omogeneizzazioni
che adoperiamo nel tentativo di delucidare e rendere coerente
le molteplici relazioni e manifestazioni della realtà
vissuta dagli individui, ricorrendo alla pretesa potenza della
logica insiemistica - identitaria. Una logica che affonda
le sue radici nell'istituzione della società e dei
significati che la guidano, determinando la tendenza dell'essere,
del vivente, di costituire il proprio mondo organizzato fondandolo
su dei principi di universalità e di ordine.
La logica del "magma" che si sviluppa partendo dalla
critica al concetto di determinazione, la pretesa universalità
delle scienze matematiche, indicando in questa manifestazione
un'altra pretesa, quella che la società abbia fondamenti
reali e naturali, ci rivela la dissimulazione di quel processo
sociale di istituzione dei significati della società.
Come focalizzare dunque questa complessità dei fenomeni
sociali e culturali? Mettendo in rapporto tra loro le conoscenze
dei soggetti sociali con la propria esperienza, confrontando
queste stesse esperienze con il proprio vissuto in quanto
il pensiero è in relazione con il soggetto che lo concepisce,
possiamo accedere all'esperienza sociale e comprenderla recuperando
proprio quelle dimensioni sociali, mitiche, reali e storiche
del pensare (Morin, 1994). Ma considerare queste dimensioni
per esaminare la complessità sociale richiede inoltre
anche un approccio multi referenziale e multi disciplinare.
"Si tratta di considerare l'approccio multi referenziale
come un modo di vedere e di ascoltare lasciandoci guidare
da differenti prospettive." (Barbier, 1997) Le metodologie
qualitative e la clinica sociale sostengono attraverso quest'orientamento
una pluralità delle prospettive e dei riferimenti teorici.
"Il paradigma che emerge è quello della complessità,
con le sue applicazioni culturali che obbligano a considerare
la diversità, la reintegrazione del molteplice, del
vivente, nell'analisi come nelle pratiche." (Bertin,
1995) L'approccio qualitativo si pone dunque come possibilità
per reinserire la molteplicità dell'esperienza umana
e sociale nelle nostre analisi e nelle nostre pratiche professionali.
E' significativo d'altronde come i metodi qualitativi abbiano
assunto un ruolo singolare e interessante nelle mutazioni
in corso nel paradigma della ricerca sociale (Melucci, 1998),
un mutamento che conferma un processo di trasformazione orientato
verso una scienza umana e sociale riflessiva. Una disciplina
cosciente e attenta al rapporto ricercatore - oggetto di studio,
interessata alle pratiche professionali ed a quelle degli
attori sociali, alle loro relazioni, concentrata sui processi
sociali nei quali queste pratiche si definiscono e si dispiegano.
Dobbiamo quindi interrogarci rispetto a differenti ambiti:
a livello epistemologico, come teoria della conoscenza, sulle
nostre stesse pratiche professionali, non trascurando i nostri
stessi progetti e aspettative; a livello metodologico, come
insieme di procedure e di processi, sulla produzione di conoscenze
e l'impossibilità attuale nel postulare un'indipendenza
degli strumenti concettuali e delle pratiche professionali
della nostra implicazione rispetto alla complessità
del mondo sociale (Valastro, a - aprile 2002).
La scienza umana e sociale, come esplorazione di questa realtà
complessa e in costante cambiamento, non può fare a
meno di un'ermeneutica sociale necessariamente multi referenziale
e concreta (Bertin, 2002). Il confronto con la complessità
sociale richiede la capacità di analizzare gli spazi
complessi e differenziati delle comunità, facendo dunque
ricorso a molteplici approcci, degli approcci comunque idonei
ed adeguati nel cogliere le infinite configurazioni della
vita, di scoprirne le forme che la agitano e le strutture
che la organizzano. L'approccio qualitativo come metodo e
oggetto delle scienze umane e sociali e dell'intervento nei
contesti sociali (Valastro, b - aprile 2002), ripropone dunque
una scienza umana e sociale definita come oggetto indeterminato,
reintegrato e riabilitato con una concezione dell'uomo nella
quale la sua storia e la sua cultura divengono degli elementi
esplicativi della società (Ferrarotti, 1999-2000).
Dobbiamo quindi assumere l'aspetto problematico della complessità
sociale facendo intervenire un approccio multi referenziale
e multi disciplinare, un metodo che si pone in questo caso
esso stesso come concezione problematica della società
e degli uomini.
La temporalità (Ferrarotti, 1987) diventa in questo
tipo di approccio una delle dimensioni fondamentali del sociale
da prendere in considerazione, come ad esempio nelle storie
di vita, in quanto la temporalità è incorporata
in esse come un movimento dinamico della realtà sociale,
un'elaborazione mentale di percezione del sensibile, una mediazione
simbolica ed un flusso evolutivo dell'esperienza del soggetto.
La temporalità configurata come dimensione essenziale
del sociale può introdurre il movimento dinamico della
realtà sociale in quanto costruzione mentale ed elaborazione
dell'identità personale e sociale, identità
che si realizza così in funzione della concezione di
se stessi nella circolarità temporale della vita quotidiana,
una componente dunque dell'esperienza sociale da comprendere
e considerare come principio di coerenza. Non si tratta in
ultima analisi di opporre con questo progetto editoriale l'approccio
qualitativo a quello quantitativo, quanto invece cercare di
valorizzare l'autonomia e la prospettiva specifica dei metodi
qualitativi. Non è certamente utile ragionare in termini
di opposizione tra oggettività e soggettività.
"Non sarebbe forse meno illusorio, più corretto
ammettere che anche le scienze sociali si muovono su territori
anche di autenticità personale, più che di asettica
"verità storica"; di reinterpretazione, più
che di supposta oggettività e realismo? Non sarebbe
più saggio riconoscere l'importanza - come ormai da
più parti viene fatto - della immaginazione creatrice
anche retrospettiva, piuttosto che affidarci alla "superstizione
dell'esattezza? (...)." (Macioti, 1997). L'interpretazione
delle soggettività sociali si deve cogliere nella temporalità
delle stesse esperienze sociali e dei vissuti individuali
e di gruppo (Valastro, 2000). Le scienze umane e sociali intervengono
quindi nell'ambito dell'autenticità personale e in
quello dell'interpretazione, non si tratta dunque di un'oggettività
realista come equivalente di una verità storica, ma
piuttosto di un'oggettività come interpretazione delle
esperienze sociali relative al contesto sociale e della ricerca.
Possiamo quindi integrare l'oggettività nella soggettività
riflessiva, elaborata e restituitaci attraverso le esperienze
vissute e rappresentate dagli individui e dai gruppi sociali.
BIBLIOGRAFIA
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"Intervista a Cornelius Castoriadis" in Cornelius
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1999.
René BARBIER, L'Approche Transversale, l'écoute
sensible en sciences humaines, Paris, Anthropos (Economica),
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Georges BERTIN
- "Du
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Note de synthèse en vue de l'habilitation universitaire
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Maffesoli, Université René Descartes, Paris
V, Sorbonne, 1995.
- "Intervention,
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critique, vol.04, n.04, Avril 2002.
Cornélius CASTORIADIS, L'Institution Imaginaire de
la société, Paris, Seuil, 1975.
Franco FERRAROTTI
- Il ricordo e la temporalità,Torino, Laterza, 1987.
- Sintetizzo alcuni degli argomenti presentati e sviluppati
da F. Ferrarotti durante il Corso di Perfezionamento in Teoria
e Analisi Qualitativa nella Ricerca Sociale, presso l'Università
degli Studi della Sapienza, Roma, anno accademico 1999-2000.
Maria Immacolata MACIOTI (a cura di), La ricerca qualitativa
nelle scienze sociali, Bologna: Monduzzi, 1997.
Alberto MELUCCI (a cura di), Verso una sociologia riflessiva:
ricerca qualitativa e cultura, Bologna, Il Mulino, 1998.
Edgar MORIN, La complexité humaine, Paris, Flammarion,
1994.
Orazio Maria VALASTRO
- "La recherche qualitative entre procédures scientifiques
d'objectivation et expérience subjective des individus
sociaux.", Esprit critique, vol.02, n.12, Décembre
2000, https://www.espritcritique.fr.
- a) "Intervention sociologique ou sociologie d'intervention?
Les sociologues chercheurs et praticiens sociaux.", Esprit
critique, vol.04 n.04, Avril 2002, https://www.espritcritique.fr.
- b) "L'approche qualitative comme méthode et
objet du travail sociologique", Esprit critique, vol.04
no.04, Avril 2002, https://www.espritcritique.fr.
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